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Casa del Collonnato Tuscanico - (Edificio)
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Alla casa del Colonnato Tuscanico si accede dal decumano massimo al civ. 17. Facciata principale. Al civ. 17 vi e' l'ingresso principale Ai suoi lati vi sono due botteghe, indicate col civ.16 e 18, Ad esse si puo' accedere sia dal decumano massimo che dall'atrio della casa. Costruita in opus incertum A destra dell'ingresso si possono osservare alcuni frammenti lignei carbonizzati dello stipite. Facciata posteriore. La facciata posteriore della casa si trova sul III cardine e si colloca tra il Collegio degli Augustali e la Casa dei due atri . La struttura muraria e' in opus incertum. Su questo cardine si aprono tre ingressi privi di soglie: il primo, al civ. 25, immette in una bottega; il secondo, al civ 26, L'ultima apertura al civ 26 . Essa conserva una scala in muratura che permetteva di raggiungere gli appartamenti del piano superiore. Ai lati dell'ingresso principale vi sono anche due finestre che hanno architravi in legno (sostituiti) e davanzali in opus incertum. Anche questa facciata ci e' pervenuta priva d'intonaco. Del prospetto superiore nulla ci rimane se non le tracce dell'incasso di tre fori di travi su una muratura sopra l'ingresso, che sorreggevano forse un meniano. Fauces (1). Dal decumano massimo si accede ad una fauce. La struttura muraria e' in opus incertum di tipo b. Il pavimento, e' in opus signinum. Della decorazione pittorica resta solo un frammento. Gli architravi e il soffitto ligneo sono stati rifatti Il vano comunica con l'atrio per mezzo di un apertura che conserva parte degli stipiti lignei carbonizzati. Atrio (4). Superata la fauce si entra nell'atrio. Esso e' di tipo tuscanico. si presenta perfettamente simmetrico e in asse con il tablinium, particolarita' che non si ritrova in nessun edificio della citta'. Sulla parete ovest dell'atrio si notano i resti tompagnati dell'antico ingresso al vano che poi divenne taberna con accesso dal decumano massimo al termopolio. Il lato di fronte alla fauce e' occupato quasi per intero dal tablinium che si presenta privo di parete. Nell'atrio vi sono due pavimenti in opus signinum sovrapposti. L'antico impluvio in tufo, posto al centro dell'atrio, fu rivestito con lastre di marmo lunense e, fu trasformato in fontana. In corrispondenza dell'impluvio vi e' il puteale in pietra calcarea. Tablinium (5). Uno degli ambienti che si affaccia sull'atrio e' il tablinium Aperto completamente verso l'atrio, e' chiuso sui tre lati da pareti che hanno una struttura muraria in opus incertum. Quella posta ad est e quella ad essa opposta sono ben conservate, mentre su quella di fondo si evidenziano una serie di restauri eseguiti in antico. In epoca imperiale l'ambiente subi' notevoli cambiamenti. Dietro la finestra di sinistra fu inserita una scala in muratura che portava ai piani superiori, per cui la finestra fu tompagnata. La muratura tra le due finestre fin sotto al parapetto della finestra di destra fu rifatta in opus vittatum mixtum a causa della presenza della scala. L'ingresso del tablinum e' delimitato da una soglia a mosaico del tipo a meandro. La decorazione pittorica dell'ambiente puo' risalire all'ultima fase della vita della citta'. Essa e' ripartita da uno zoccolo, sormontato da un campo principale, ricco di elementi decorativi. In alto e' collocato un fregio all'interno del quale, in riquadri a fondo rosso, sono collocati animali marini, maschere e vasellame sacro. Il registro superiore e' costituito da una serie di architetture fantastiche. Vano sul lato sinistro del tablinium (6). A sinistra del tablinium si trova un vano, forse un ripostiglio, Esso presenta una struttura muraria in opus incertum. Le pareti erano intonacate a calce e decorate da semplici fasce grigie dentellate disposte obliquamente. Il pavimentato era in signinum. L'ambiente era chiuso da un alto cancello di legno a due battenti con travicelli incrociati, di cui resta un frammento in sito. Sulla parete est sono visibili i resti dell'innesto di una antica scala lignea. Oecus (7). Entrando nell'atrio sulla destra si trova l'oecus. La parete interna di destra, come la meta' di quella di fondo, e' costruita in opus incertum, mentre la rimanente parte e' in opus reticulatum. Le decorazioni dell'oecus appartengono in parte al III stile pompeiano. Esse coprono in parte la parete di fondo occidentale e quella meridionale, mentre tracce dello zoccolo sono presenti su tutte le pareti. Il registro mediano di ogni parete si dispone attorno ad un'edicola centrale, in mezzo alla quale vi erano dei quadri. Il registro superiore e' composto da eleganti architetture. La copertura e' di restauro, ma riprende la medesima configurazione di quella originale. Al di sopra dell'edicola di fondo e' un quadro con una natura morta, aggiunta in un momento successivo su un tompagno che era servito ad occludere una finestra. Il pavimento in mosaico ha un elegante tappetino rettangolare che copre la soglia. Questo tipo di mosaico e' molto raro ad Ercolano
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Alla casa del Colonnato Tuscanico si accede dal decumano massimo al civ. 17. Facciata principale. La facciata della casa sul decumano massimo e' lunga m. 7,90 ed ha un'altezza conservata di m. 6,60 (la rimanente parte e' di restauro). Al civ. 17 vi e' l'ingresso principale che misura m. 2,85 x 1,60. Ai suoi lati vi sono due botteghe, indicate col civ.16 e 18, i cui ingressi sono rispettivamente di m 2,85 x 2,05 e m 2,85 x 2,48. Ad esse si puo' accedere sia dal decumano massimo che dall'atrio della casa. Costruita in opus incertum e' stata ritrovata al momento della scavo priva d'intonaco. A destra dell'ingresso si possono osservare alcuni frammenti lignei carbonizzati dello stipite. Facciata posteriore. La facciata posteriore della casa si trova sul III cardine e si colloca tra il Collegio degli Augustali e la Casa dei due atri con un fronte di circa m. 12,35 . La struttura muraria e' in opus incertum. Su questo cardine si aprono tre ingressi privi di soglie: il primo, al civ. 25, misura m. 2,35 x 1,35 e immette in una bottega; il secondo, al civ 26, e' l'ingresso postico della casa e misura m. 2,28 x 1,40. L'ultima apertura al civ 26 misura m 1,95 x 0,98 . Essa conserva una scala in muratura che permetteva di raggiungere gli appartamenti del piano superiore. Ai lati dell'ingresso principale vi sono anche due finestre che hanno architravi in legno (sostituiti) e davanzali in opus incertum. Anche questa facciata ci e' pervenuta priva d'intonaco. Del prospetto superiore nulla ci rimane se non le tracce dell'incasso di tre fori di travi su una muratura sopra l'ingresso, che sorreggevano forse un meniano. Fauces (1). Dal decumano massimo si accede ad una fauce. Questo ambiente ha una lunghezza di m. 3,80 e una larghezza m. 1,65 presso l'ostium, ed un altezza sotto le travi del soffitto di m. 3,35. La struttura muraria e' in opus incertum di tipo b. Il pavimento, conservato per pochi tratti, e' in opus signinum. Della decorazione pittorica resta solo un frammento. Gli architravi e il soffitto ligneo sono stati rifatti sui resti non recuperabili del legno antico e collocati negli incassi originali presenti in alto sulle pareti. Il vano comunica con l'atrio per mezzo di un apertura che conserva parte degli stipiti lignei carbonizzati. Atrio (4). Superata la fauce si entra nell'atrio. Esso e' di tipo tuscanico. Ha una lunghezza di m. 8.50 ed una larghezza di m. 8 e si presenta perfettamente simmetrico e in asse con il tablinium, particolarita' che non si ritrova in nessun edificio della citta'. Sulla parete ovest dell'atrio si notano i resti tompagnati dell'antico ingresso al vano che poi divenne taberna con accesso dal decumano massimo al termopolio. A m 5.90 circa dallo spigolo sinistro vi e' il vano d'accesso all'oecus; (ct_28.jpg) la parete est e' costruita in opus incertum Sulla parete nord dell'atrio si aprono, oltre all'ingresso dal III cardine, gli accessi agli ambienti 2 e 3. Il lato di fronte alla fauce e' occupato quasi per intero dal tablinium che si presenta privo di parete. Nell'atrio vi sono due pavimenti in opus signinum sovrapposti. Quello inferiore e' visibile solo attorno all'impluvio. Il secondo pavimento presenta una semplice decorazione formato da tessere bianche. L'antico impluvio in tufo, posto al centro dell'atrio, fu rivestito con lastre di marmo lunense e, probabilmente dopo il sisma del 62 d.C., fu trasformato in fontana. In corrispondenza dell'impluvio vi e' il puteale in pietra calcarea. E' ascrivibile al IV stile la decorazione dell'atrio di cui, anche se molto rovinata, possiamo ricostruirne i tre spartiti composti da uno zoccolo, seguito da un registro mediano con una doppia fascetta rosso-bruna, e da una zona superiore che si divide in due parti. Tablinium (5). Uno degli ambienti che si affaccia sull'atrio e' il tablinium Esso e' posto in asse con l'ingresso, misura m. 3,85 x 4,70 ed ha un'altezza di m. 4,65 sotto le travi di copertura. Aperto completamente verso l'atrio, e' chiuso sui tre lati da pareti che hanno una struttura muraria in opus incertum. Quella posta ad est e quella ad essa opposta sono ben conservate, mentre su quella di fondo si evidenziano una serie di restauri eseguiti in antico. In epoca imperiale l'ambiente subi' notevoli cambiamenti. Dietro la finestra di sinistra fu inserita una scala in muratura che portava ai piani superiori, per cui la finestra fu tompagnata. La muratura tra le due finestre fin sotto al parapetto della finestra di destra fu rifatta in opus vittatum mixtum a causa della presenza della scala. L'ingresso del tablinum largo m. 4,15 ed alto m 4,60, e' delimitato da una soglia a mosaico del tipo a meandro. La decorazione pittorica dell'ambiente puo' risalire all'ultima fase della vita della citta'. Essa e' ripartita da uno zoccolo, sormontato da un campo principale, ricco di elementi decorativi. In alto e' collocato un fregio all'interno del quale, in riquadri a fondo rosso, sono collocati animali marini, maschere e vasellame sacro. Il registro superiore e' costituito da una serie di architetture fantastiche. Il controsoffitto, andato perduto, era del tipo parzialmente ricurvo a volticella tra due fasce lisce di tradizione ellenistica. La copertura piana e' stata ricostruita sulle tracce carbonizzate delle antiche travi lignee. Vano sul lato sinistro del tablinium (6). A sinistra del tablinium si trova un vano, forse un ripostiglio, che ha una larghezza di m. 1,28 ed una lunghezza di m. 3,80. Esso presenta una struttura muraria in opus incertum. Le pareti erano intonacate a calce e decorate da semplici fasce grigie dentellate disposte obliquamente. Il pavimentato era in signinum. L'ambiente era chiuso da un alto cancello di legno a due battenti con travicelli incrociati, di cui resta un frammento in sito. Sulla parete est sono visibili i resti dell'innesto di una antica scala lignea. Oecus (7). Entrando nell'atrio sulla destra si trova l'oecus. Il vano misura m. 4,60 x 4,05 ed ha un'altezza sotto le travi di copertura di m. 5,15. La parete interna di destra, come la meta' di quella di fondo, e' costruita in opus incertum, mentre la rimanente parte e' in opus reticulatum. Le decorazioni dell'oecus appartengono in parte al III stile pompeiano. Esse coprono in parte la parete di fondo occidentale e quella meridionale, mentre tracce dello zoccolo sono presenti su tutte le pareti. Il registro mediano di ogni parete si dispone attorno ad un'edicola centrale, in mezzo alla quale vi erano dei quadri. Il registro superiore e' composto da eleganti architetture. La copertura e' di restauro, ma riprende la medesima configurazione di quella originale. Al di sopra dell'edicola di fondo e' un quadro con una natura morta, aggiunta in un momento successivo su un tompagno che era servito ad occludere una finestra. Il pavimento in mosaico ha un elegante tappetino rettangolare che copre la soglia. Questo tipo di mosaico e' molto raro ad Ercolano L'ambiente era chiuso da una porta larga m. 2,45 x 2,70. La parete meridionale dell'oecus ci offre uno dei piu' interessanti esempi degli effetti causati dall'eruzione del 79 d.C. Su di essa, a circa m 1,50 da terra, si apri' una fessura orizzontale che provoco' l'avanzamento della parte bassa e il conseguente scivolamento all'indietro, per circa cm. 20, della parte alta. Per tale ragione i crolli furono contenuti, in quanto le murature rimasero ammorsate tra due colate, quella che scorreva sul piano terra e quella che arrivava dalla sommita'.
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