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Casa del Collonnato Tuscanico - (Caratteri Generali)
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La casa, situata nel cuore dell'antica citta', e' una delle domus piu' prestigiose di Ercolano perche' contigua al Foro. L'ingresso principale affiancato da due botteghe simmetriche, l'atrio di tipo tuscanico, il tablinio anch'esso affiancato da due ambienti simmetrici, presentano una fedele tipologia inquadrabile nel tipo della casa italica ad atrio. E' probabile che il peristilio, quando fu costruito, avesse anche degli alloggi che furono ceduti alla Casa del Salone nero per la realizzazione del grande salone che da' il nome alla domus. La casa fu radicalmente trasformata quando i proprietari, per cambiamenti di abitudini e di organizzazione domestica, intrapresero una sistematica e complessa operazione di sopraelevazioni di quasi tutti gli ambienti del piano terra.
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La casa, situata nel cuore dell'antica citta', e' una delle domus piu' prestigiose di Ercolano perche' contigua al Foro. L'ingresso principale affiancato da due botteghe simmetriche, l'atrio di tipo tuscanico, il tablinio anch'esso affiancato da due ambienti simmetrici, presentano una fedele tipologia inquadrabile nel tipo della casa italica ad atrio. E' probabile che il peristilio, quando fu costruito, avesse anche degli alloggi che furono ceduti alla Casa del Salone nero per la realizzazione del grande salone che da' il nome alla domus. La casa fu radicalmente trasformata quando i proprietari, per cambiamenti di abitudini e di organizzazione domestica, intrapresero una sistematica e complessa operazione di sopraelevazioni di quasi tutti gli ambienti del piano terra. L'attenta lettura delle strutture murarie permette di verificare la vetusta' dell'edificio e i mutamenti da esso subiti, distinguendo tre diverse fasi: la prima, la piu' antica, costituita da strutture murarie in opus incertum, piedritti in blocchi regolari di tufo locale e pavimenti in opus signinum con tessere bianche disposte geometricamente; una seconda fase, evidenziata da strutture in opus reticulatum di eta' imperiale, rinforzato con opus vittatum semplice o misto con filari di tegole, e pavimenti in mosaico. Una terza ed ultima fase, eventualmente di restauro dopo il sisma del 62 d.C., e' testimoniata dai pilastri in laterizio posti ai lati del triclinio, da quello posto a lato dell'oecus e dai due che formano l'ingresso al cubicolo 16. In questa stessa epoca furono rinforzate le fondazioni della facciata occidentale con un massiccio barbacane in opera cementizia, rinvenuto nel corso di un recente saggio al disotto del marciapiede del III cardine.
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La Casa del colonnato tuscanico fu edificata a scopo abitativo probabilmente tra la tarda eta' repubblicana e la prima eta' augustea, Nel corso dell'eta' imperiale la casa subi' notevoli rifacimenti con aggiunte o mutamenti di destinazioni d'uso di alcuni ambienti, Gravi danni la casa dovette subire durante il terremoto del 62 d.C. Scomparsa a seguito di quella catastrofe la famiglia che l'aveva costruita, l'antica domus aveva trovato un nuovo proprietario che la suddivise in vari appartamenti. Ristrutturando le antiche mura, pote' avviare la completa soprelevazione di tutti gli ambienti del piano terra. Cosi' facendo ricavo' diversi appartamenti accessibili dall'esterno e affaccianti nel peristilio e nell'atrio; inoltre furono trasformati i due cubicoli ai lati dell'ingresso in botteghe e magazzini. Probabilmente riusciamo a conoscere il nome dell'ultimo proprietario della casa grazie al sigillo bronzeo, rinvenuto in uno degli ambienti del piano superiore n. XIV: M. CO FRV. Questi doveva essere persona facoltosa giacche' accanto al sigillo sono stati rinvenuti 14 aurei, il maggiore peculio finora rinvenuto in Ercolano. Forse originariamente la casa appartenne ai Marii Ercolanesi,
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La Casa del colonnato tuscanico fu edificata a scopo abitativo probabilmente tra la tarda eta' repubblicana e la prima eta' augustea, come si evidenza dalle strutture in opus incertum di tipo b presenti. Nel corso dell'eta' imperiale la casa subi' notevoli rifacimenti con aggiunte o mutamenti di destinazioni d'uso di alcuni ambienti, come si evince dalle strutture murarie in opus reticulatum, dai mosaici e dalle pitture del III e IV stile presenti in essi. Gravi danni la casa dovette subire durante il terremoto del 62 d.C. Essi comportarono la ridecorazione delle colonne del peristilio, il rinforzo della muratura esterna sul III cardo e la risarcitura di una lesione sul muro sud del peristilio. Forse le pitture di IV stile sono da attribuire a questa ristrutturazione. Scomparsa a seguito di quella catastrofe la famiglia che l'aveva costruita, l'antica domus aveva trovato un nuovo proprietario che la suddivise in vari appartamenti. Ristrutturando le antiche mura, pote' avviare la completa soprelevazione di tutti gli ambienti del piano terra. Cosi' facendo ricavo' diversi appartamenti accessibili dall'esterno e affaccianti nel peristilio e nell'atrio; inoltre furono trasformati i due cubicoli ai lati dell'ingresso in botteghe e magazzini. Probabilmente riusciamo a conoscere il nome dell'ultimo proprietario della casa grazie al sigillo bronzeo, purtroppo abbreviato per troncamento, rinvenuto in uno degli ambienti del piano superiore n. XIV: M. CO FRV. Questi doveva essere persona facoltosa giacche' accanto al sigillo sono stati rinvenuti 14 aurei, il maggiore peculio finora rinvenuto in Ercolano. Forse originariamente la casa appartenne ai Marii Ercolanesi, citati anche tra gli esponenti del Decurionato cittadino, come potrebbe far supporre una grande fistola di piombo rinvenuta, probabilmente all'altezza della casa, sul decumano massimo in circostanze purtroppo non chiare e sulla quale era il sigillo dei Marii.
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Nella Casa del Colonnato tuscanico sono ben chiari gli sviluppi che ha avuto l'edilizia privata ad Ercolano dal periodo ellenistico all'eta' sannitica. Essi sono in parte anche documentabili in alcune importanti dimore della citta', come nella Casa sannitica, nella Casa di Galba, nella Casa del sacello di legno, nella Casa del tramezzo di legno, nella Casa del Salone nero e nella Casa del Mobilio carbonizzato. In queste domus, sparse in tutte le insulae, si identifica una prima fase ellenistica in gran parte sostituita da una fase che possiamo chiamare italica, riscontrabile nelle strutture in opus incertum di tipo b e in una successiva ricomposizione dell'abitazione, consistente nella introduzione di un piano superiore e della rinnovata decorazione delle pareti.


Nella Casa del Colonnato tuscanico sono ben chiari gli sviluppi che ha avuto l'edilizia privata ad Ercolano dal periodo ellenistico all'eta' sannitica. Essi sono in parte anche documentabili in alcune importanti dimore della citta', come nella Casa sannitica, nella Casa di Galba, nella Casa del sacello di legno, nella Casa del tramezzo di legno, nella Casa del Salone nero e nella Casa del Mobilio carbonizzato. In queste domus, sparse in tutte le insulae, si identifica una prima fase ellenistica in gran parte sostituita da una fase che possiamo chiamare italica, riscontrabile nelle strutture in opus incertum di tipo b e in una successiva ricomposizione dell'abitazione, consistente nella introduzione di un piano superiore e della rinnovata decorazione delle pareti.



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