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Casa del Collonnato Tuscanico - (Elementi Costruttivi)
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Oecus (7). L'attuale copertura ricostruita riproduce quell'antica. Quest'ultima era formata da sette travi le travi erano nascoste da una intelaiatura ad incannucciata racchiusa da una cornice in stucco. Corridoio (8). La copertura era costituita da travi in legno scoperte. il corridoio era ben illuminato e permetteva un'agevole comunicazione tra i vari ambienti della casa. Vano di passaggio (9). L'ambiente aveva un'altezza di m 5.50, Triclinium (13). Si sono recuperati anche alcuni frammenti di stucco del soffitto, Tuttora, sono ben visibili le tracce degli otto travi in legno carbonizzato, La fauce, che sorreggevano il soffitto.
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Oecus (7). L'attuale copertura ricostruita riproduce quell'antica. Quest'ultima era formata da sette travi aventi una grandezza di m. 0.16 x 0.30 e solarino di m. 0.30; le travi erano nascoste da una intelaiatura ad incannucciata racchiusa da una cornice in stucco. Corridoio (8). La copertura era costituita da travi in legno scoperte. Con un'altezza di m. 4.85 dagli alveoli delle travi di copertura, il corridoio era ben illuminato e permetteva un'agevole comunicazione tra i vari ambienti della casa. Vano di passaggio (9). L'ambiente aveva un'altezza di m 5.50, come e' possibile rilevare dalle tracce sui muri perimetrali del legno carbonizzato delle sei travi lignee che sostenevano il solaio di copertura Triclinium (13). Si sono recuperati anche alcuni frammenti di stucco del soffitto, che era ricoperto con una volta ad incannucciata; questa doveva avere la forma di una volta ricurva a botte interrotta nel fondo della sala da una parte piana. Tuttora, sono ben visibili le tracce degli otto travi in legno carbonizzato, La fauce, con una sezione di m 0.10 x 0.10, che sorreggevano il soffitto.
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Facciata sul III cardine. Sulla facciata a sinistra dell'ingresso si puo' notare un canaletto di scolo in terracotta. Atrio (4). L'antico impluvio in tufo, e' posto al centro dell'atrio. Forse dopo il sisma del 62 d.C. fu trasformato in fontana. Questa veniva alimentata da una fistula plumbea che correva lungo il lato est dell'impluvio e girava con una curva lungo il lato sud, mentre due canali di scolo portavano l'acqua in eccesso o verso la fogna posta lungo il decumano o verso la cisterna. Quest'ultima ha ancora il puteale in pietra calcarea, posto in corrispondenza dell'impluvio. Cubicolo (11). Al centro della parete est del ripostiglio si trova l'incasso di una tubazione verticale di scarico delle acque piovane, con resti di un coppo di terracotta cementato nella muratura che lo ricopriva esteriormente. Peristilio (12). Lungo il perimetro interno del peristilio vi e' un canale di scolo , rivestito in opus signinum. Sulle colonne era posto un architrave in legno carbonizzato, ricoperto in stucco bianco nella parte interna del peristilio, sulla quale si trovava la grondaia. Cucina (18). Nell'angolo sulla parete sud-ovest vi e' il foro o di un pozzo o di un lavabo, con ancora in sito il tubo di piombo per lo scarico.
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Facciata sul III cardine. Sulla facciata a sinistra dell'ingresso si puo' notare un canaletto di scolo in terracotta. Atrio (4). L'antico impluvio in tufo, che misura m. 1.90 x 1.70, e' posto al centro dell'atrio. Forse dopo il sisma del 62 d.C. fu trasformato in fontana. Questa veniva alimentata da una fistula plumbea che correva lungo il lato est dell'impluvio e girava con una curva lungo il lato sud, mentre due canali di scolo portavano l'acqua in eccesso o verso la fogna posta lungo il decumano o verso la cisterna. Quest'ultima ha ancora il puteale in pietra calcarea, alto m. 0.56 e dal diametro esterno di m. 0.46, posto in corrispondenza dell'impluvio. Cubicolo (11). Al centro della parete est del ripostiglio si trova l'incasso di una tubazione verticale di scarico delle acque piovane, con resti di un coppo di terracotta cementato nella muratura che lo ricopriva esteriormente. Dimensioni: lunghezza m. 0.14; larghezza interna m 0.09; altezza interna m 0.06. Peristilio (12). Lungo il perimetro interno del peristilio vi e' un canale di scolo largo m 0.40 ed alto m 0.20 , rivestito in opus signinum. Sulle colonne era posto un architrave in legno carbonizzato, ricoperto in stucco bianco nella parte interna del peristilio, sulla quale si trovava la grondaia. Cucina (18). Nell'angolo sulla parete sud-ovest vi e' il foro o di un pozzo o di un lavabo, con ancora in sito il tubo di piombo per lo scarico.
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Nulla rimane del prospetto superiore della facciata postica sul III cardine, se non le tracce dell'incasso di tre fori di travi su una muratura sopra l'ingresso. Queste servivano a sostenere delle mensole lignee reggenti un meniano che, sporgendo sul cardine, permetteva di ingrandire ed illuminare gli ambienti del piano superiore.


Nulla rimane del prospetto superiore della facciata postica sul III cardine, se non le tracce dell'incasso di tre fori di travi su una muratura sopra l'ingresso. Queste servivano a sostenere delle mensole lignee reggenti un meniano che, sporgendo sul cardine, permetteva di ingrandire ed illuminare gli ambienti del piano superiore.


Facciata principale. La facciata e' interamente costruita in opus incertum di tipo B con stipiti costituiti da grandi blocchi di tufo locale. Gli architravi erano in legno, cosi' come il rivestimento degli stipiti, come si puo' notare dal frammento conservato sulle stipite destro dell'ingresso Facciata posteriore. La muratura si e' conservata sino all'altezza delle travi di copertura degli ambienti del piano terra, mentre nulla ci rimane di quelli del primo piano che si affacciavano sul III cardine. La struttura muraria e' in opus incertum ' Fauces (1). Le pareti sono in opus incertum di tipo B con piedritti in blocchi di tufo. Taberna (2). Le pareti in opus incertum di tipo b si sono conservate quasi interamente Cubicolo trasformato in taberna (3). Le pareti sono in opus incertum di tipo b. La grande apertura sul decumano massimo e' inquadrata da due pilastri laterali ed e' priva di soglia. Atrio (4). Sulla parete ovest dell'atrio, in gran parte rifatta, si notano i resti di un piedritto in parte in blocchi di tufo, che corrispondeva forse in antico ad un ingresso ostruito con un muro in opus reticulatum. Cio' dimostra che in una fase precedente la taberna n. 19 era collegata alla casa. Di tale muro rimangono pochi resti tranciati da un cunicolo borbonico. La parete est e' costruita in opus incertum e, per il suo ottimo stato di conservazione, la possiamo considerare uno dei migliori esempi del genere presenti in citta'. Tablinium (5). La struttura muraria e' in opus incertum tranne per i piedritti dell'ingresso che sono in blocchi di tufo. La parete est si presenta in gran parte integra tranne che per una parte gravemente danneggiata da un cunicolo borbonico, poi rifatta in un recente restauro con un differente opus incertum in tufo giallo. La parete opposta si e' ben conservata anche se presenta verso l'androne un restauro antico in opus reticulatum. La parete di fondo e' senza dubbio la piu' interessante, in quanto presenta una serie di interventi eseguiti in antico che testimoniano le varie fasi costruttive della casa. Essa e' quasi interamente in opus incertum ed era aperta in antico con due finestre di diversa ampiezza. Nel vano che si trovava dietro la finestra di sinistra fu inserita una scala in muratura che portava ai piani superiori; la finestra fu quindi tompagnata con una muratura in opus reticolatum. La muratura tra le due finestre sotto al parapetto della finestra di destra fu rifatta in opus vittatum mixtum a causa dell'appoggio della scala. Il pilastro di rinforzo, fu ritoccato con l'aggiunta di alcuni conci in opus reticulatum. Vano sul lato sinistro del Tablinum (6). La struttura muraria di questo ambiente, forse un ripostiglio, e' interamente in opus incertum originale tranne che per la parte sinistra distrutta da un cunicolo borbonico e poi restaurata. Oecus (7). La struttura muraria esterna, gia' illustrata nella descrizione dell'atrio, presenta alcuni resti di muratura piu' antica, formata da blocchi tufacei disposti con cura per testa e per taglio sul lato nord. La parete interna destra e' costituita in opus incertum, come lo e' anche per meta' la parete successiva, mentre la rimanente parte, compresa la parete meridionale, e' costruita in opus reticulatum Corridoio (8). La struttura muraria della parete di destra e' in opus reticulatum, come parte dal piedritto in laterizio dell'oecus, e continua formando la parete del triclinio. La parete di sinistra e' costruita in opus incertum con la sarcitura in opus reticulatum gia' descritta nel tablinio. Nell'angolo con il vano di passaggio e' posto il pilastro portante meridionale in opus vittatum del soppalco. "Questo copriva tutto il corridoio e costituiva il principale deposito di anfore della casa. Aperto ai due ingressi, prendeva aria e luce, sia dall'atrio che dall'ambiente di passaggio del peristilio." (Cerulli Irelli, p. 42). Vano di passaggio (9). Sulla parete di destra si apre l'ingresso laterale del triclinio riquadrato in laterizio (solo pochi tratti in basso sono originali). Esso e' in opus reticulatum, in gran parte rifatto a causa del forte schiacciamento subi'to. Solo la parte in alto e' originale. La parete opposta, quella di sinistra, e' in opus vittatum mixtum mentre la restante parte superiore e' in opus reticulatum. Anche in questo caso sono pochi i tratti di muratura originale, come il pilastro di divisione tra i due ambienti e gran parte della parete superiore all'ingresso del cubicolo. L'abbassamento del pavimento ha evidenziato, sotto il laterizio e l'opus vittatum mixtum e lungo il piano di posa del primo gradino della scala, la comparsa dell'antica fondazione in opus incertum. Tale scoperta fa capire che la disposizione degli antichi ambienti della casa sono rimasti gli stessi anche dopo la loro ristrutturazione. Ambiente della scala (10). La parete di destra priva d'intonaco si presenta in gran parte integra ed e' costruita in opus incertum. Essa e' rinforzata da un gran frammento in opus vittatum mixtum, inglobato nella muratura piu' recente in opus reticulatum che presenta il piedritto in opus vittatum mixtum. Cubicolo (11). La struttura muraria del cubicolo e' antica come testimoniano le pareti sud ed est costruite in opus incertum. Della parete di sinistra si e' gia' parlato a proposito del vano scala. La parete occupata dal vano d'ingresso ha piedritti in opus vittatum mixtum La parete di fondo del cubicolo e' quasi interamente occupata da un piccolo ripostiglio . Nella parte sinistra del ripostiglio, tra la parete ed il muro di confine della casa, vi e' una struttura di riempimento in opera a secco con caementa di pietra lavica, simile all'opus incertum della prima fase, che si appoggia sul muro est. Sulla parete sud del ripostiglio e' un rinforzo successivo di muratura , anch'esso curvo come la sottostante muratura, forse per l'incasso di una struttura lignea. Peristilio (12). La struttura muraria che circonda il peristilio e' in opus reticulatum. Durante lo scavo i due terzi dei muri perimetrali dovettero essere rifatti, a causa dei danni subiti dai cunicoli borbonici. E' resistita bene solo la parte alta, come si puo' notare per le pareti sud ed est che si sono conservate per oltre sei metri di altezza; cio' testimonia che la struttura muraria resistette bene al flusso della lava. Nella zona occidentale della parete sud si nota una lunga sarcitura verticale in laterizio, restauro eseguito in antico a causa degli effetti del sisma del 62 d.C. La parete ovest, formata in gran parte dai pilastri divisori dei cubicoli, del corridoio di uscita sul III cardine e dal sottoscala, e' in opus vittatum o in opus vittatum mixtum con strette zone in opus reticulatum. La parete nord e' costituita dai due piedritti in laterizio del triclinio e dal muro in opus reticulatum, in comune col Collegio degli Augustali. Questa muratura ha subito lo stesso slittamento della parete meridionale dell'oecus gia' descritta. Triclinium (13). Le pareti sono in opus reticulatum con piedritti in laterizi. La parete di fondo si presenta ben conservata nella parte superiore. I piedritti in laterizio dell'ingresso, che hanno subito uno schiacciamento dall'alto, sono ripiegati verso l'interno dall'apertura del vano e sono stati sostituiti da una muratura moderna che ingloba alcuni grossi frammenti originali. Anche la muratura in opus reticulatum sopra il vano d'ingresso e' moderna. Rimangono in sito i resti carbonizzati dell'antica architrave lignea Cubicolo diurno (14). La struttura muraria di questo cubicolo e' molto rovinata a causa di un cunicolo borbonico che, proveniente dal Collegio degli Augustali, ha perforato la parete in comune con il Collegio e rovinato i piedritti d'ingresso della parete ovest, originali soltanto per il primo tratto da terra. La parete di fondo ha struttura in opus incertum. La parete che confina con il Collegio degli Augustali e quella di sud sono in opus reticulatum e furono messe in opera forse contemporaneamente all'edificazione del collegio. I due pilastri che si affacciano sul peristilio, uno in opus vittatum mixtum e l'altro in opus vittatum, sono di piu' recente realizzazione, come lo e' anche il pilastro rettangolare in opus reticulatum che venne realizzato nell'angolo sud-ovest del cubicolo. La costruzione di questo pilastro, se ridusse lo spazio dell'alcova, permise sicuramente di realizzare a livello superiore ambienti piu' ampi e murature piu' consistenti. Cubicolo (15). Coevo al precedente esso ha la parete di destra in opus incertum, rinforzata in corrispondenza dell'inizio dell'alcova da una anta in blocchi di tufo. La parete di fondo fu danneggiata da un cunicolo borbonico che consenti' agli scavatori di raggiungere l'ambiente 18 e successivamente il III cardine. Il pilastro di chiusura di sinistra e' in opus vittatum, l'altro, quello di destra, e' in opus vittatum mixtum; di entrambi sono originali soltanto i primi filari a terra. La parete di divisione tra i due cubicoli, durante lo scavo, fu trovata sgretolata per il peso del terreno. Cubicolo (16). La struttura muraria, che si presenta in cattivo stato di conservazione, e' costruita interamente in opus incertum con stipiti e testate ammorsate in opus vittatum. Il pilastro di destra, appartenente all'ultima fase costruttiva della casa, e' in opus vittatum ed e' di restauro. Quello di sinistra e' in opus incertum ed al termine di esso e' posta una colonna in laterizio simile a quelle del colonnato del peristilio. Inizialmente l'ingresso all'ambiente si apriva sul corridoio di servizio. In un secondo tempo tale apertura, di cui non se ne conosce la larghezza a causa del taglio di un cunicolo borbonico, fu chiusa con una tompagnatura in opus reticulatum e fu aperto sul peristilio l'attuale ingresso. Contro tale ipotesi se ne potrebbe avanzare un'altra secondo la quale non si tratterebbe di una tompagnatura, ma di un semplice prolungamento del muro verso ovest dovuto alla trasformazione dell'ambiente che era una continuazione del peristilio, come fa supporre la colonna posta come stipite, in asse e con la stessa dimensione delle colonne del peristilio. Ripostiglio (21). Questo corridoio rettangolare , forse un ripostiglio, ha le pareti in opus incertum, salvo per la parte superiore della parete sud che e' in opus reticulatum in seguito ad una riparazione. Corridoio (17). Le strutture murarie in opus incertum risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Il loro stato di conservazione e' discreto tanto che riusciamo ancora a leggere chiaramente gli attacchi con la muratura del piano superiore. Cucina (18). Le strutture murarie sono in opus incertum e risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Sulla parete nord e' posto il bancone in muratura della cucina Primo ripostiglio (19 cella penaria?) Le strutture murarie sono in opus incertum e risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Sul fondo vi e' un grande repositorium intonacato a calce, posto su un podio in muratura Secondo ripostiglio (20). Esso si presenta in parte in opus reticulatum, verso la Casa dei due atri. e in opus craticium sul lato dove si posa la scala. Questo ambiente forse in un primo momento fu utilizzato come bottega, come si evince dai resti dei piedritti in tufo posti all'estremita' della parete sul III cardine; Sulla parete est si nota una riparazione. Piano superiore. In antico fu sopraelevato solo il tablinio con pareti in opus incertum. Purtroppo di queste stanze superiori non restano che gli attacchi delle pareti in opus reticulatum.
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Facciata principale. La facciata e' interamente costruita in opus incertum di tipo B con stipiti costituiti da grandi blocchi di tufo locale. La Cerulli Irelli indica le varie dimensioni dei blocchi di tufo, che vanno da m. 0.35 x 0.25 x 0.37 a m. 0.95 x 0.35 x 0.35, e nota che il vano al civ 16 presenta a destra in basso un rinzaffo successivo in conglomerato di tegole fratte. Gli architravi erano in legno, cosi' come il rivestimento degli stipiti, come si puo' notare dal frammento conservato sulle stipite destro dell'ingresso Facciata posteriore. La muratura si e' conservata sino all'altezza delle travi di copertura degli ambienti del piano terra, mentre nulla ci rimane di quelli del primo piano che si affacciavano sul III cardine. La struttura muraria e' in opus incertum ' con piedritti formati da blocchi che variano da m. 0.40 x 0.30 x 0.40 a m. 1.05 x 0.37 x 0.37. Fauces (1). Le pareti sono in opus incertum di tipo B con piedritti in blocchi di tufo. Taberna (2). Le pareti in opus incertum di tipo b si sono conservate quasi interamente (solo gli ultimi 30-40 cm. sono di restauro). Cubicolo trasformato in taberna (3). Le pareti sono in opus incertum di tipo b. La grande apertura sul decumano massimo e' inquadrata da due pilastri laterali ed e' priva di soglia. Atrio (4). Sulla parete ovest dell'atrio, in gran parte rifatta, si notano i resti di un piedritto in parte in blocchi di tufo, che corrispondeva forse in antico ad un ingresso ostruito con un muro in opus reticulatum. Cio' dimostra che in una fase precedente la taberna n. 19 era collegata alla casa. Di tale muro rimangono pochi resti tranciati da un cunicolo borbonico. La parete est e' costruita in opus incertum e, per il suo ottimo stato di conservazione, la possiamo considerare uno dei migliori esempi del genere presenti in citta'. In essa troviamo diversi tipi di pietra tra cui scaglie di tufo giallo, pomici, lave grigie e violette, grossi ciottoli calcarei e in gran parte pietre scure. Quasi tutte le pietre sono ben tagliate ma, per la loro consistenza, non sono levigate. Cio' comporta il formarsi tra di esse di larghi interstizi che raggiungono anche i 15 cm, riempiti con una malta sabbiosa contenente molta ghiaia. La parete che da' sull'ingresso presenta i piedritti in blocchi di tufo relativi ai tre ambienti che su essa si aprono, mentre la muratura in opus incertum e' presente per una altezza non superiore a m. 0.80 sopra gli architravi. Il lato di fronte all'ingresso, occupato quasi per intero dal tablinium, si presenta privo di parete ed ha un'apertura larga m. 4.15 ed alta m 4.60. Tablinium (5). La struttura muraria e' in opus incertum tranne per i piedritti dell'ingresso che sono in blocchi di tufo. La parete est si presenta in gran parte integra tranne che per una parte gravemente danneggiata da un cunicolo borbonico, poi rifatta in un recente restauro con un differente opus incertum in tufo giallo. La parete opposta si e' ben conservata anche se presenta verso l'androne un restauro antico in opus reticulatum. La parete di fondo e' senza dubbio la piu' interessante, in quanto presenta una serie di interventi eseguiti in antico che testimoniano le varie fasi costruttive della casa. Essa e' quasi interamente in opus incertum ed era aperta in antico con due finestre di diversa ampiezza. Nel vano che si trovava dietro la finestra di sinistra fu inserita una scala in muratura che portava ai piani superiori; la finestra fu quindi tompagnata con una muratura in opus reticolatum. La muratura tra le due finestre sotto al parapetto della finestra di destra fu rifatta in opus vittatum mixtum a causa dell'appoggio della scala. Il pilastro di rinforzo, che rimase sospeso per circa m. 0.80 sulla muratura in opus incertum, fu ritoccato con l'aggiunta di alcuni conci in opus reticulatum. Vano sul lato sinistro del Tablinum (6). La struttura muraria di questo ambiente, forse un ripostiglio, e' interamente in opus incertum originale tranne che per la parte sinistra distrutta da un cunicolo borbonico e poi restaurata. . Sulla parete est restano tracce di un piccolo tramezzo che divideva il sottoscala in due ripostigli. Oecus (7). La struttura muraria esterna, gia' illustrata nella descrizione dell'atrio, presenta alcuni resti di muratura piu' antica, formata da blocchi tufacei disposti con cura per testa e per taglio sul lato nord. La parete interna destra e' costituita in opus incertum, come lo e' anche per meta' la parete successiva, mentre la rimanente parte, compresa la parete meridionale, e' costruita in opus reticulatum sino a raggiungere l'ampia lesena interamente in laterizio di m. 0.73. Questo opus alquanto grossolano e' composto da tufelli di m. 0.10 x 0.10 con ricorsi di malta di circa m 0,015 con bordi mal tagliati, superficie non levigata e lati irregolari. Corridoio (8). La struttura muraria della parete di destra e' in opus reticulatum, come parte dal piedritto in laterizio dell'oecus, e continua formando la parete del triclinio. La parete di sinistra e' costruita in opus incertum con la sarcitura in opus reticulatum gia' descritta nel tablinio. Nell'angolo con il vano di passaggio e' posto il pilastro portante meridionale in opus vittatum del soppalco. "Questo copriva tutto il corridoio e costituiva il principale deposito di anfore della casa. Aperto ai due ingressi, prendeva aria e luce, sia dall'atrio che dall'ambiente di passaggio del peristilio." (Cerulli Irelli, p. 42). Vano di passaggio (9). Sulla parete di destra si apre l'ingresso laterale del triclinio riquadrato in laterizio (solo pochi tratti in basso sono originali). Esso e' in opus reticulatum, in gran parte rifatto a causa del forte schiacciamento subi'to. Solo la parte in alto e' originale. La parete opposta, quella di sinistra, e' in opus vittatum mixtum sino all'altezza degli architravi e del vano scala, largo m. 1.45 ed alto m. 2.20, e del successivo cubicolo, mentre la restante parte superiore e' in opus reticulatum. Anche in questo caso sono pochi i tratti di muratura originale, come il pilastro di divisione tra i due ambienti e gran parte della parete superiore all'ingresso del cubicolo. L'abbassamento del pavimento ha evidenziato, sotto il laterizio e l'opus vittatum mixtum e lungo il piano di posa del primo gradino della scala, la comparsa dell'antica fondazione in opus incertum. Tale scoperta fa capire che la disposizione degli antichi ambienti della casa sono rimasti gli stessi anche dopo la loro ristrutturazione. L'ambiente aveva un'altezza di m 5.50 come si rileva dalle tracce sui muri perimetrali del legno carbonizzato delle sei travi lignee che sostenevano il solaio di copertura. Ambiente della scala (10). La parete di destra priva d'intonaco si presenta in gran parte integra ed e' costruita in opus incertum. Essa e' rinforzata da un gran frammento in opus vittatum mixtum, inglobato nella muratura piu' recente in opus reticulatum che presenta il piedritto in opus vittatum mixtum. Cubicolo (11). La struttura muraria del cubicolo e' antica come testimoniano le pareti sud ed est costruite in opus incertum. Della parete di sinistra si e' gia' parlato a proposito del vano scala. La parete occupata dal vano d'ingresso ha piedritti in opus vittatum mixtum "rifatti evidentemente in una fase piu' recente, a sostegno dell'ambiente superiore." (Cerulli Irelli, p. 47). La parete di fondo del cubicolo e' quasi interamente occupata da un piccolo ripostiglio (repositorium), e' formata da una muratura leggera di m 0.16 di spessore . Nella parte sinistra del ripostiglio, tra la parete ed il muro di confine della casa, vi e' una struttura di riempimento in opera a secco con caementa di pietra lavica, simile all'opus incertum della prima fase, che si appoggia sul muro est. Sulla parete sud del ripostiglio e' un rinforzo successivo di muratura largo circa cm. 15 , anch'esso curvo come la sottostante muratura, forse per l'incasso di una struttura lignea. Peristilio (12). La struttura muraria che circonda il peristilio e' in opus reticulatum. Durante lo scavo i due terzi dei muri perimetrali dovettero essere rifatti, a causa dei danni subiti dai cunicoli borbonici. E' resistita bene solo la parte alta, come si puo' notare per le pareti sud ed est che si sono conservate per oltre sei metri di altezza; cio' testimonia che la struttura muraria resistette bene al flusso della lava. Nella zona occidentale della parete sud si nota una lunga sarcitura verticale in laterizio, restauro eseguito in antico a causa degli effetti del sisma del 62 d.C. La parete ovest, formata in gran parte dai pilastri divisori dei cubicoli, del corridoio di uscita sul III cardine e dal sottoscala, e' in opus vittatum o in opus vittatum mixtum con strette zone in opus reticulatum. La parete nord e' costituita dai due piedritti in laterizio del triclinio e dal muro in opus reticulatum, in comune col Collegio degli Augustali. Questa muratura ha subito lo stesso slittamento della parete meridionale dell'oecus gia' descritta. Le colonne che circondano il peristilio sono in laterizio e hanno un diametro di m. 0.40 ed una altezza originaria di m. 2.45. Erano coronate da un capitello formato da un abaco di m. 0.43 x 0.43 x 0.05,in mattoncini coperti di stucco e da una gola a tronco di cono. Su alcune di esse si sono notate i resti di una piu' antica decorazione a scanalature. Triclinium (13). Le pareti sono in opus reticulatum con piedritti in laterizi. La parete di fondo si presenta ben conservata nella parte superiore. Questa, durante l'eruzione, e' scivolata verso il basso di 10-15 cm. sgretolando la muratura di base che, a sua volta, slittava verso l'esterno. Stesso fenomeno si nota sulla parete occidentale, mentre per quella orientale la muratura si e' dovuta consolidare e in parte rifare. I piedritti in laterizio dell'ingresso, che hanno subito uno schiacciamento dall'alto, sono ripiegati verso l'interno dall'apertura del vano e sono stati sostituiti da una muratura moderna che ingloba alcuni grossi frammenti originali. Anche la muratura in opus reticulatum sopra il vano d'ingresso e' moderna. Rimangono in sito i resti carbonizzati dell'antica architrave lignea alta m. 0.25 e larga m. 0.45 e dello stipite est spesso m. 0.6 del vano d'ingresso sul peristilio. Cubicolo diurno (14). La struttura muraria di questo cubicolo e' molto rovinata a causa di un cunicolo borbonico che, proveniente dal Collegio degli Augustali, ha perforato la parete in comune con il Collegio e rovinato i piedritti d'ingresso della parete ovest, originali soltanto per il primo tratto da terra. La parete di fondo ha struttura in opus incertum. La parete che confina con il Collegio degli Augustali e quella di sud sono in opus reticulatum e furono messe in opera forse contemporaneamente all'edificazione del collegio. I due pilastri che si affacciano sul peristilio, uno in opus vittatum mixtum e l'altro in opus vittatum, sono di piu' recente realizzazione, come lo e' anche il pilastro rettangolare in opus reticulatum che venne realizzato nell'angolo sud-ovest del cubicolo. La costruzione di questo pilastro, se ridusse lo spazio dell'alcova, permise sicuramente di realizzare a livello superiore ambienti piu' ampi e murature piu' consistenti. Cubicolo (15). Coevo al precedente esso ha la parete di destra in opus incertum, rinforzata in corrispondenza dell'inizio dell'alcova da una anta in blocchi di tufo. La parete di fondo fu danneggiata da un cunicolo borbonico che consenti' agli scavatori di raggiungere l'ambiente 18 e successivamente il III cardine. Il pilastro di chiusura di sinistra e' in opus vittatum, l'altro, quello di destra, e' in opus vittatum mixtum; di entrambi sono originali soltanto i primi filari a terra. La parete di divisione tra i due cubicoli, durante lo scavo, fu trovata sgretolata per il peso del terreno. Cubicolo (16). La struttura muraria, che si presenta in cattivo stato di conservazione, e' costruita interamente in opus incertum con stipiti e testate ammorsate in opus vittatum. Il pilastro di destra, appartenente all'ultima fase costruttiva della casa, e' in opus vittatum ed e' di restauro. Quello di sinistra e' in opus incertum ed al termine di esso e' posta una colonna in laterizio simile a quelle del colonnato del peristilio. Inizialmente l'ingresso all'ambiente si apriva sul corridoio di servizio. In un secondo tempo tale apertura, di cui non se ne conosce la larghezza a causa del taglio di un cunicolo borbonico, fu chiusa con una tompagnatura in opus reticulatum e fu aperto sul peristilio l'attuale ingresso. Contro tale ipotesi se ne potrebbe avanzare un'altra secondo la quale non si tratterebbe di una tompagnatura, ma di un semplice prolungamento del muro verso ovest dovuto alla trasformazione dell'ambiente che era una continuazione del peristilio, come fa supporre la colonna posta come stipite, in asse e con la stessa dimensione delle colonne del peristilio. Ripostiglio (21). Questo corridoio rettangolare lungo m 3.90 e largo m 0.85 , forse un ripostiglio, ha le pareti in opus incertum, salvo per la parte superiore della parete sud che e' in opus reticulatum in seguito ad una riparazione. Corridoio (17). Le strutture murarie in opus incertum risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Il loro stato di conservazione e' discreto tanto che riusciamo ancora a leggere chiaramente gli attacchi con la muratura del piano superiore. Cucina (18). Le strutture murarie sono in opus incertum e risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Sulla parete nord e' posto il bancone in muratura della cucina che misura m. 2.80 x 1.12. Primo ripostiglio (19 cella penaria?) Le strutture murarie sono in opus incertum e risalgono alla prima fase di costruzione della casa. Sul fondo vi e' un grande repositorium intonacato a calce, posto su un podio in muratura alto m 0.70. Secondo ripostiglio (20). Esso si presenta in parte in opus reticulatum, verso la Casa dei due atri. e in opus craticium sul lato dove si posa la scala. Questo ambiente forse in un primo momento fu utilizzato come bottega, come si evince dai resti dei piedritti in tufo posti all'estremita' della parete sul III cardine; questa lascia intravedere un'apertura di circa m.1.87. Sulla parete est si nota una riparazione. Piano superiore. In antico fu sopraelevato solo il tablinio con pareti in opus incertum. Purtroppo di queste stanze superiori non restano che gli attacchi delle pareti in opus reticulatum.
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Il piano superiore ricopriva quasi tutti gli ambienti del piano terra della casa ad eccezione dell'atrio, del viridarium e del vano di passaggio scala. In antico fu sopraelevato solo il tablinio; ad esso si accedeva per mezzo di una scala lignea posta nell'ambiente di servizio a sinistra o anche per un'altra scala posta nella vanella dietro al tablinio. Successivamente furono sopraelevati gli altri ambienti della casa formando forse quattro appartamenti di cui descriviamo i possibili accessi. 1. Appartamento sul decumano massimo. Ad esso si accedeva probabilmente per mezzo di una scala in legno che partiva dall'angolo sud-orientale della bottega al civ 19 e si diramava lungo le pareti di sud e di est. Il soppalco copriva gli ambienti della fauce e delle due botteghe laterali all'ingresso. 2. Appartamento centrale. L'Appartamento centrale comprendeva gli ambienti V, VII, XI, e XIII che coprivano gli ambienti n 7, n 9, n 11, n 13 del piano terra, compreso il tablinio con i due ambienti laterali 6 e 8. Al piano superiore si accedeva mediante la scala interna in muratura dell'ambiente n 10, 3. Primo appartamento della parte postica. Al primo appartamento si accedeva mediante la scala posta sul III cardine al civ 27, Essa conserva ancora i 14 scalini in muratura che permettevano di raggiungere al piano superiore gli ambienti XX, XVI, il corridoio sul peristilio e il vano XV, che coprivano gli ambienti n 16, n 17, n 19, n 20 del piano terra. 4. Secondo appartamento della parte postica. Le poche tracce rimaste non ci consentono di conoscere con esattezza l'entita' e le funzioni di questo secondo appartamento, che comprendeva gli ambienti XIV, XVIII e XXI i quali coprivano le camere 14, 15, 18, e 21 del piano terra. A questi probabilmente si accedeva per mezzo della scala lignea posta in fondo alla taberna aperta sul civico n 25 sul III cardine. Vano sul lato sinistro del Tablinum (6). Sulla parete est rimane ben visibile traccia di una piu' antica sistemazione non segnalata dalla Cerulli. Si tratta dell'innesto di una scala lignea che saliva dall'atrio e che fu soppressa in una seconda fase, quando fu realizzata la nuova scala in muratura posta dietro al tricliniu. La soppressione della scala e' certamente anteriore alla realizzazione della seconda fase del pavimento dell'atrio. Ambiente della scala (10). All'appartamento centrale si accedeva mediante la scala interna in muratura dell'ambiente n 10, Al posto del pozzo di luce che illuminava il retro del tablinio fu collocata, durante la ristrutturazione della domus, la vasta scala in muratura, tra le piu' significative della citta'. Saliti gli 11 gradini si raggiunge un pianerottolo che porta, a sinistra, ad un'altra scala che ha i primi due gradini in muratura ancora in sito. Questa doveva poi proseguire in legno sino ad arrivare al livello della sala posta sul tablinio. Sulla destra del pianerottolo un solo gradino in muratura conduce ad uno stretto corridoio che correva dietro l'ambiente posto sopra il cubicolo. Piano superiore. All'ambiente posto sul tablinio si accedeva per mezzo di una scala lignea posta nell'ambiente di servizio a sinistra o anche per un'altra scala posta nella vanella dietro al tablinio. All'appartamento sul decumano massimo, si accedeva per mezzo di una scala in legno posta nall'angolo sud-orientale della bottega al civico n 19. All'appartamento della parte postica si accedeva dalla scala in muratura, che portava agli ambienti XX e XVI e da qui al corridoio sul peristilio e al vano XV.
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Il piano superiore ricopriva quasi tutti gli ambienti del piano terra della casa ad eccezione dell'atrio, del viridarium e del vano di passaggio scala. In antico fu sopraelevato solo il tablinio; ad esso si accedeva per mezzo di una scala lignea posta nell'ambiente di servizio a sinistra o anche per un'altra scala posta nella vanella dietro al tablinio. Successivamente furono sopraelevati gli altri ambienti della casa formando forse quattro appartamenti di cui descriviamo i possibili accessi. 1. Appartamento sul decumano massimo. Ad esso si accedeva probabilmente per mezzo di una scala in legno che partiva dall'angolo sud-orientale della bottega al civ 19 e si diramava lungo le pareti di sud e di est. Il soppalco copriva gli ambienti della fauce e delle due botteghe laterali all'ingresso. 2. Appartamento centrale. L'Appartamento centrale comprendeva gli ambienti V, VII, XI, e XIII che coprivano gli ambienti n 7, n 9, n 11, n 13 del piano terra, compreso il tablinio con i due ambienti laterali 6 e 8. Al piano superiore si accedeva mediante la scala interna in muratura dell'ambiente n 10, che ha le seguenti caratteristiche: larghezza m 1.60; n 11 gradini con pedata di m 0.30, ed alzata di m 0.20. 3. Primo appartamento della parte postica. Al primo appartamento si accedeva mediante la scala posta sul III cardine al civ 27, che misura m 1.95 x 0.98. Essa conserva ancora i 14 scalini in muratura che permettevano di raggiungere al piano superiore gli ambienti XX, XVI, il corridoio sul peristilio e il vano XV, che coprivano gli ambienti n 16, n 17, n 19, n 20 del piano terra. 4. Secondo appartamento della parte postica. Le poche tracce rimaste non ci consentono di conoscere con esattezza l'entita' e le funzioni di questo secondo appartamento, che comprendeva gli ambienti XIV, XVIII e XXI i quali coprivano le camere 14, 15, 18, e 21 del piano terra. A questi probabilmente si accedeva per mezzo della scala lignea posta in fondo alla taberna aperta sul civico n 25 sul III cardine. Vano sul lato sinistro del Tablinum (6). Sulla parete est rimane ben visibile traccia di una piu' antica sistemazione non segnalata dalla Cerulli. Si tratta dell'innesto di una scala lignea che saliva dall'atrio e che fu soppressa in una seconda fase, quando fu realizzata la nuova scala in muratura posta dietro al tricliniu. La soppressione della scala e' certamente anteriore alla realizzazione della seconda fase del pavimento dell'atrio. Ambiente della scala (10). All'appartamento centrale si accedeva mediante la scala interna in muratura dell'ambiente n 10, che ha le seguenti caratteristiche: larghezza m 1.60; n 11 gradini con pedata di m 0.30, ed alzata di m 0.20. Al posto del pozzo di luce che illuminava il retro del tablinio fu collocata, durante la ristrutturazione della domus, la vasta scala in muratura, tra le piu' significative della citta'. Saliti gli 11 gradini si raggiunge un pianerottolo che porta, a sinistra, ad un'altra scala che ha i primi due gradini in muratura ancora in sito. Questa doveva poi proseguire in legno sino ad arrivare al livello della sala posta sul tablinio. Sulla destra del pianerottolo un solo gradino in muratura conduce ad uno stretto corridoio che correva dietro l'ambiente posto sopra il cubicolo. Piano superiore. All'ambiente posto sul tablinio si accedeva per mezzo di una scala lignea posta nell'ambiente di servizio a sinistra o anche per un'altra scala posta nella vanella dietro al tablinio. All'appartamento sul decumano massimo, che copriva gli ambienti della fauce e delle due botteghe laterali all'ingresso con probabili vani di passaggio tra loro, si accedeva per mezzo di una scala in legno posta nall'angolo sud-orientale della bottega al civico n 19. All'appartamento della parte postica si accedeva dalla scala in muratura, posta sul III cardine al civ 27, che portava agli ambienti XX e XVI e da qui al corridoio sul peristilio e al vano XV.
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Taberna (2). In alto sulla parete sud si notano i sette incassi che contenevano le travi lignee del soffitto piano, protetti da tegole. Altri due incassi similari sono posti sulla parete ovest. Cubicolo trasformato in bottega (3). Il solaio e' costituito da travi di legno completamente ricostruite Fauces (1). Il soffitto a travi lignee e' stato rifatto e collocato negli incassi originari presenti in alto sulle pareti. Tablinium (5). Il soffitto andato perduto era del tipo parzialmente ricurvo a volticella tra due fasce lisce di tradizione ellenistica. La copertura piana e' stata ricostruita in base alle tracce carbonizzate delle 9 travi lignee che sorreggevano il solaio di copertura Corridoio (8). A m. 3.05 dal pavimento e' posto un ammezzato composto da un solaio in legno sostenuto da 4 travi con al di sopra un solarino in legno . L'ammezzato e' alto m. 1.80 e al di sopra si rilevano le tracce di un solaio di copertura Cubicolo (11). La parete di fondo del cubicolo e' quasi interamente occupata da un piccolo ripostiglio (repositorium) con volta a botte. L'ambiente era coperto da un solaio piano Peristilio (12). Il peristilio era soppalcato su quattro lati con un corridoio costituito da un solaio in legno Sulla parete sud del vano di passaggio, si notano le tracce del muro del solaio ligneo che correva lungo il peristilio. In un secondo momento tale soppalco dovette essere eliminato come dimostra il prolungamento dell'intonaco presente sul lato est del peristilio che supera l'altezza del soppalco Cubicolo (14). L'ambiente era coperto da un solaio piano diviso da una grande trave orizzontale che corre sopra il gradino dell'alcova. Ancora oggi si conserva in cattivo stato il soffitto dell'alcova Cubicolo (15). La copertura del procoeton e' piana, mentre quella dell'alcova e' a volticella con i laterali piani. Essa forma una specie di frontone ricurvo sull'architrave che chiude l'alcova. Cubicolo (16). La copertura del cubicolo era a volticina per l'alcova e piana per il procoeton. Ripostiglio (21). A m 2.50 di altezza si notano le tracce del solaio di copertura Corridoio (17). Il solaio di copertura e' di legno con travi disposte nel senso della lunghezza (est-ovest) di cui sono presenti ancora i vuoti lasciati nella muratura poggianti su architravi intermedi.
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Taberna (2). In alto sulla parete sud si notano i sette incassi che contenevano le travi lignee del soffitto piano, protetti da tegole. Altri due incassi similari sono posti sulla parete ovest. Cubicolo trasformato in bottega (3). Il solaio e' costituito da travi di legno completamente ricostruite Fauces (1). Il soffitto a travi lignee e' stato rifatto e collocato negli incassi originari presenti in alto sulle pareti. Tablinium (5). Il soffitto andato perduto era del tipo parzialmente ricurvo a volticella tra due fasce lisce di tradizione ellenistica. La copertura piana e' stata ricostruita in base alle tracce carbonizzate delle 9 travi lignee che avevano una sezione di m 0.12 x 0.20 e che sorreggevano il solaio di copertura composto da un solarino di m 0.3 con al di sopra il massetto di cocciopesto e pavimento in opus signinum dell'ambiente superiore. Corridoio (8). A m. 3.05 dal pavimento e' posto un ammezzato composto da un solaio in legno sostenuto da 4 travi di sezione di m. 0.10 x 0.10 con al di sopra un solarino in legno di m 0.3 . L'ammezzato e' alto m. 1.80 e al di sopra si rilevano le tracce di un solaio di copertura composto da tre travi di sezione m 0.14 x 0.20 e solarino di legno di m 0.3 con massetto di cocciopesto. Cubicolo (11). La parete di fondo del cubicolo e' quasi interamente occupata da un piccolo ripostiglio (repositorium) con volta a botte. L'ambiente era coperto da un solaio piano sostenuto da 7 travi lignee a sezione rettangolare poggianti sulle pareti nel senso nord-sud. Peristilio (12). Il peristilio era soppalcato su quattro lati con un corridoio costituito da un solaio in legno formato da travi di m 0.10 x 0.15 e un solarino di m. 0.3. Sulla parete sud del vano di passaggio, ad una altezza di circa m 2.80, si notano le tracce del muro del solaio ligneo che correva lungo il peristilio. "Qui si trovava un altro soppalco che faceva riscontro a quello posto sopra il corridoio; anche a questo si accedeva dal vano di passaggio, attraverso un vano di m 1.50 x 0.70. Ad ambedue si saliva evidentemente con una scala mobile" (Cerulli Irelli, p. 44). In un secondo momento tale soppalco dovette essere eliminato come dimostra il prolungamento dell'intonaco presente sul lato est del peristilio che supera l'altezza del soppalco Cubicolo (14). L'ambiente era coperto da un solaio piano diviso da una grande trave orizzontale che corre sopra il gradino dell'alcova. Ancora oggi si conserva in cattivo stato il soffitto dell'alcova alto m 2.70. Cubicolo (15). La copertura del procoeton e' piana, mentre quella dell'alcova e' a volticella con i laterali piani. Essa forma una specie di frontone ricurvo sull'architrave che chiude l'alcova. Cubicolo (16). La copertura del cubicolo era a volticina per l'alcova e piana per il procoeton. Ripostiglio (21). A m 2.50 di altezza si notano le tracce del solaio di copertura Corridoio (17). Il solaio di copertura e' di legno con travi disposte nel senso della lunghezza (est-ovest) di cui sono presenti ancora i vuoti lasciati nella muratura poggianti su architravi intermedi.
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