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Casa del Collonnato Tuscanico - (Elementi di Completamento)
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Fauces (1). L'unica apertura che da' sull'atrio conserva, sebbene carbonizzato, gran parte dello stipite ligneo. Taberna (2). L'ambiente e' aperto sul fronte strada con un'ampia entrata . Ha una soglia costituita in grossi blocchi di tufo Cubicolo trasformato in taberna (3). L'apertura verso l'atrio, conserva, la soglia formata da un grosso gradino in muratura . Questo gradino si prolunga all'interno dell'ambiente, formando un tappetino profilato in marmo bianco. Vano sul lato sinistro del Tablinium (6). In origine, l'ambiente era chiuso da un alto cancello di legno a due battenti con travicelli incrociati, di cui ne resta un frammento in sito. Oecus (7). L'ambiente era chiuso da una porta di cui sono visibili le impronta degli stipiti e dei cardini circolari sulle due lastre di marmo bianco, poste ai lati dell'ingresso. Al di sopra dell'edicola di fondo e' un quadro con una natura morta, aggiunto in un momento successivo sul tompagno che era servito ad occludere una finestra. Corridoio (8). Verso l'atrio il corridoio era chiuso da una porta di cui rimangono ancora i fori nelle quattro lastre marmoree che formano la soglia d'ingresso. Cubicolo (11). Il vano d'ingresso misura m 2.06 x 1.09. Sono ancora presenti ai lati della soglia le lastre marmoree con l'incastro della porta e l'impronta dei due cardini cilindrici di una porta a due battenti. La parete di fondo del cubicolo ha un accesso ad un repositorium con sopra un architrave ligneo Triclinium (13). Il triclinium e' quasi interamente aperto verso il viridarium ed e' costituito da un ampio vano . In questo vi sono le impronte di una doppia serie di cardini quadrati e circolari Una seconda apertura e' posta sulla parete laterale e conduce nel vano di passaggio. Vi e' inoltre una finestra posta sull'ampio vano d'ingresso. Cubicolo (15). Ai lati dell'ingresso sono presenti le lastre marmoree per l'incastro delle porte, seguite dallo spazio lasciato vuoto dagli antepagmenta lignei. Cubicolo (16). Sulla parete nord e sud si notano a terra le tracce dei perni delle due porte a battenti che segnavano l'ingresso all'alcova. Corridoio (17). L'ingresso era aperto verso il peristilio e il III cardine. Cucina (18). Quasi al centro della parete nord della fauce si apre il vano d'ingresso alla cucina, dove si notano i segni dei cardini della porta. Un finestrino aperto sul III cardine illuminava questo ambiente Primo ripostiglio (19 cella penaria?) Sulla parete sinistra della fauce e' collocato l'ingresso all'ambiente 19 Secondo ripostiglio (20). Questo ambiente ha un ingresso largo m 0.95 ed alto m 1.80.
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Fauces (1). L'unica apertura che da' sull'atrio misura m 1.57 x 2.9 e conserva, sebbene carbonizzato, gran parte dello stipite ligneo. Taberna (2). L'ambiente e' aperto sul fronte strada con un'ampia entrata (ben m. 2.48) . Ha una soglia costituita in grossi blocchi di tufo dello spessore di m 0.32, mentre l'unica apertura che da' sull'atrio misura m. 2.77 x 0.87. Cubicolo trasformato in taberna (3). L'apertura verso l'atrio, che presenta una luce di m 2.91 x 1.09, conserva, sebbene in uno stato di avanzata rovina, la soglia formata da un grosso gradino in muratura ottenuto con caementa di tufo e tegole fratte . Questo gradino si prolunga all'interno dell'ambiente, formando un tappetino di m 0.32 x 0.85, profilato in marmo bianco. Vano sul lato sinistro del Tablinium (6). In origine, l'ambiente era chiuso da un alto cancello di legno a due battenti con travicelli incrociati, di cui ne resta un frammento in sito. Oecus (7). L'ambiente era chiuso da una porta di cui sono visibili le impronta degli stipiti e dei cardini circolari sulle due lastre di marmo bianco, poste ai lati dell'ingresso. Al di sopra dell'edicola di fondo e' un quadro con una natura morta, aggiunto in un momento successivo sul tompagno che era servito ad occludere una finestra. Corridoio (8). Verso l'atrio il corridoio era chiuso da una porta di cui rimangono ancora i fori nelle quattro lastre marmoree che formano la soglia d'ingresso. Cubicolo (11). Il vano d'ingresso misura m 2.06 x 1.09. Sono ancora presenti ai lati della soglia le lastre marmoree con l'incastro della porta e l'impronta dei due cardini cilindrici di una porta a due battenti. La parete di fondo del cubicolo ha un accesso ad un repositorium largo m 1.25 ed alto m 1.60 con sopra un architrave ligneo alta m 0.10. Triclinium (13). Il triclinium e' quasi interamente aperto verso il viridarium ed e' costituito da un ampio vano che ha una larghezza di m 2.90 ed una altezza di m 2.70 . In questo vi sono le impronte di una doppia serie di cardini quadrati (m 0.08 x 0.08) e circolari (diametro m 0.06). Una seconda apertura larga m 1.40 ed alta m 2.10 e' posta sulla parete laterale e conduce nel vano di passaggio. Vi e' inoltre una finestra posta sull'ampio vano d'ingresso. Cubicolo (15). Ai lati dell'ingresso sono presenti le lastre marmoree per l'incastro delle porte, con cardini quadrati di m 0.05 x 0.06, seguite dallo spazio lasciato vuoto dagli antepagmenta lignei. Cubicolo (16). Sulla parete nord e sud si notano a terra le tracce dei perni delle due porte a battenti che segnavano l'ingresso all'alcova. Corridoio (17). L'ingresso era aperto verso il peristilio e il III cardine. Cucina (18). Quasi al centro della parete nord della fauce si apre il vano d'ingresso alla cucina, largo m 1.15 ed alto m 2.20, dove si notano i segni dei cardini della porta. Un finestrino aperto sul III cardine illuminava questo ambiente che doveva avere un'altezza di circa m 2.80 a partire dalle sei travi di sostegno del solaio superiore fino al pavimento in terra battuta. Primo ripostiglio (19 cella penaria?) Sulla parete sinistra della fauce e' collocato l'ingresso all'ambiente 19 largo m 0.85 ed alto m 2.30. Secondo ripostiglio (20). Questo ambiente ha un ingresso largo m 0.95 ed alto m 1.80.
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Fauces (1). Il pavimento, e' in opus signinum di grana fine con inserzioni di tessere bianche di travertino. Esse formano un disegno alquanto elaborato con fasce ai lati, un grande rombo a triplice fascia nel mezzo e crocette nel resto del campo. Taberna (2). Il pavimento e' in opus signinum formato da un impasto talmente grossolano che si distinguono all'interno alcuni frammenti di anfore. Una semplice decorazione eseguita con frammenti di marmi policromi, malamente tagliati, compongono un disegno (forse un emblema), raffigurante due quadrati inseriti uno nell'altro, con quattro elementi disposti a raggiera agli angoli del quadrato interno. Cubicolo trasformato in taberna (3). L'ambiente era pavimentato in opus sectile, asportato quasi interamente durante gli scavi borbonici. Di esso resta visibile solo il disegno del sottofondo. Atrio (4). L'atrio e' ricoperto da due pavimenti sovrapposti ambedue in opus signinum. Quello inferiore, visibile nella fascia intorno all'impluvio, si presenta con una grana molto fine ed e' decorato con un motivo a losanghe di tessere bianche. Il secondo pavimento, si presenta con un cocciopesto di grana grossolana ed e' simile al pavimento della taberna, il quale si trova allo stesso livello. La decorazione e' formata da tessere bianche che formano una zona triangolare di crocette a cinque punte delimitate da quattro fasce oblique; queste collegano gli angoli nord e sud dell'impluvio con quelli dell'atrio. Il resto della superficie dell'atrio e' privo di decorazione musiva, tranne che per alcune tessere sparse. Tablinium (5). L'ingresso al tablinium e' delimitato da una soglia a mosaico del tipo a meandro con svastiche alternate a quadrati riempiti con semplici disegni. Essa segna l'inizio della decorazione musiva dell'ambiente. Il mosaico e' realizzato con tessere bianche di calcare , disposte con un ordito obliquo e incorniciate da una fascia nera e formata da tessere disposte con un ordito lineare. Questo tipo di decorazione, particolarmente rara ad Ercolano, segna il passaggio tra la decorazione di I stile e quella di II stile. Il motivo del meandro ebbe un certo successo ad Ercolano in eta' repubblicana come si puo' notare nella Casa Sannitica Vano sul lato sinistro del tablinium (6). Il pavimentato era in signinum. Oecus (7). Il pavimento in mosaico bianco e nero e' molto elegante e il tappetino rettangolare che copre la soglia e' molto raro ad Ercolano. Stando alla Cerulli Irelli, la sua decorazione interna e' formata da un largo campo nero disseminato di cerchi bianchi intrecciati da losanghe nere intersecantesi fra loro e segnate nel mezzo da un punto bianco La decorazione esterna e' formata da una prima fascia bianca, attraversata da una linea nera segmentata, e da una seconda fascetta nera. Corridoio (8). Il pavimento era in terra battuta. Vano di passaggio (9). Il pavimento era in terra battuta. Cubicolo (11). Il pavimento e' in mosaico a fondo bianco con doppia filettatura nera e una fascia che perimetra le pareti, restringendosi poi a m. 0.04 davanti alla soglia d'ingresso e circondando il tappetino. Questo e' tra i piu' belli della citta', riprendendo un antico motivo ellenistico del rettangolo racchiudente una serie sovrapposte ed alterne di triangoli bianchi e neri, digradanti agli angoli e riuniti nel mezzo da un rettangolino centrale (Cerulli Irelli, p.45). Triclinium (13). La sala e' interamente pavimentata da un mosaico. Esso e' composto da una fascia d'orlo che si divide in cinque strisce gialle e nere correnti lungo il perimetro della sala, al centro della quale vi e' un tappeto centrale rettangolare, che e' formato da ottagoni gialli alternati a triangolini neri radunati a quattro a quattro intorno ad un quadratino giallo. Questo motivo decorativo si ritrova ad Ercolano, anche se con qualche variante, nella Casa dell'Atrio a Mosaico e nella Casa del Bel Cortile e nella Casa della Gemma. Cubicolo diurno (14). Due distinti pannelli dividono la decorazione musiva dell'alcova da quella del procoeton. Il primo, quello dell'alcova, ha un fondo bianco ed e' ravvivato da quattro fascette nere e bianche. Il pannello musivo del procoeton, che si estendeva a coprire la soglia con un'ampia fascia nera nel quale sono poste le due lastre marmoree dei cardini della porta, e' composto da un ampio rettangolo; Al centro e' posto un quadrato che e' tangente ad un cerchio, nel quale "si iscrive un rosone a triangoli neri e bianchi alterni e decrescenti fino al cerchio centrale che racchiude una rosetta a cinque petali con tessere rose e gialle con cerchietto centrale rosso su fondo bianco". (Cerulli Irelli, p. 57). Negli angoli del cerchio vi sono quattro rosette a quattro petali frastagliati. Cubicolo (15). Il pavimento a mosaico con fondo nero si prolunga verso la soglia formando un tappetino la decorazione consiste in un rettangolo bianco sul quale si iscrivono dei motivi vegetali stilizzati in bianco. Il campo principale del mosaico e' formato da un rettangolo circondato da una fascia di marmo bianco e decorato da una fila lineare di quadrati bianchi, segnati in nero e aventi al centro una crocetta nera a cinque punte. (ct_122b.jpg) Al centro del campo e' posto un cerchio che ne racchiude un'altro piu' piccolo, formando una larga fascia decorata nella quale si inserisce un rameggio interno di foglie d'edera e quadrifoglio, che si legano in alto a corona e in basso con due testine di serpente incrociate. Al centro del campo e' posto una mattonella in marmo rosso africano a guisa di emblema. Cubicolo (16). Il pavimento e' in opus signinum nel quale sono inserite varie lastre di marmo che formano una specie di rosone a motivo centrale. Secondo ripostiglio (20). Il pavimento e' in cocciopesto. Piano superiore. L'ambiente posto sul tablinio era pavimento in opus signinum e decorato con un motivo di esagoni che racchiudevano schegge marmoree. (Foto d'epoca)
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Fauces (1). Il pavimento, conservato per pochi tratti, e' in opus signinum di grana fine con inserzioni di tessere bianche di travertino. Esse formano un disegno alquanto elaborato con fasce ai lati, un grande rombo a triplice fascia nel mezzo e crocette nel resto del campo. Taberna (2). Il pavimento e' in opus signinum formato da un impasto talmente grossolano che si distinguono all'interno alcuni frammenti di anfore. Una semplice decorazione eseguita con frammenti di marmi policromi, malamente tagliati, compongono un disegno (forse un emblema), raffigurante due quadrati inseriti uno nell'altro, con quattro elementi disposti a raggiera agli angoli del quadrato interno. Cubicolo trasformato in taberna (3). L'ambiente era pavimentato in opus sectile, a losanghe e quadrati, asportato quasi interamente durante gli scavi borbonici. Di esso resta visibile solo il disegno del sottofondo. Atrio (4). L'atrio e' ricoperto da due pavimenti sovrapposti ambedue in opus signinum. Quello inferiore, visibile nella fascia intorno all'impluvio, si presenta con una grana molto fine ed e' decorato con un motivo a losanghe di tessere bianche. Il secondo pavimento, distanziato di circa 8 cm dal primo, si presenta con un cocciopesto di grana grossolana ed e' simile al pavimento della taberna, il quale si trova allo stesso livello. La decorazione e' formata da tessere bianche larghe 1 cm. che formano una zona triangolare di crocette a cinque punte delimitate da quattro fasce oblique; queste collegano gli angoli nord e sud dell'impluvio con quelli dell'atrio. Il resto della superficie dell'atrio e' privo di decorazione musiva, tranne che per alcune tessere sparse. Tablinium (5). L'ingresso al tablinium e' delimitato da una soglia a mosaico di m. 4.38 x 0.48 del tipo a meandro con svastiche alternate a quadrati riempiti con semplici disegni. Essa segna l'inizio della decorazione musiva dell'ambiente. Il mosaico e' realizzato con tessere bianche di calcare di cm 1 x 1 , disposte con un ordito obliquo e incorniciate da una fascia nera larga m. 0.08 e formata da tessere disposte con un ordito lineare. Questo tipo di decorazione, particolarmente rara ad Ercolano, segna il passaggio tra la decorazione di I stile e quella di II stile. Il motivo del meandro ebbe un certo successo ad Ercolano in eta' repubblicana come si puo' notare nella Casa Sannitica Il motivo divenne poi piu' raro nell'eta' imperiale; a tale epoca risale la medesima decorazione della soglia del tepidarium nelle terme femminili. Vano sul lato sinistro del tablinium (6). Il pavimentato era in signinum. Oecus (7). Il pavimento in mosaico bianco e nero e' molto elegante e il tappetino rettangolare che copre la soglia e' molto raro ad Ercolano. Stando alla Cerulli Irelli, la sua decorazione interna e' formata da un largo campo nero disseminato di cerchi bianchi intrecciati da losanghe nere intersecantesi fra loro e segnate nel mezzo da un punto bianco La decorazione esterna e' formata da una prima fascia bianca, attraversata da una linea nera segmentata, e da una seconda fascetta nera. Corridoio (8). Il pavimento era in terra battuta. Vano di passaggio (9). Il pavimento era in terra battuta. Cubicolo (11). Il pavimento e' in mosaico a fondo bianco con doppia filettatura nera e una fascia larga m. 0.10 che perimetra le pareti, restringendosi poi a m. 0.04 davanti alla soglia d'ingresso e circondando il tappetino. Questo e' tra i piu' belli della citta', riprendendo un antico motivo ellenistico del rettangolo racchiudente una serie sovrapposte ed alterne di triangoli bianchi e neri, digradanti agli angoli e riuniti nel mezzo da un rettangolino centrale (Cerulli Irelli, p.45). Esempi del genere in una forma pero' molto semplificata li abbiamo a Roma e a Pompei. Triclinium (13). La sala e' interamente pavimentata da un mosaico. Esso e' composto da una fascia d'orlo larga m. 0.44 che si divide in cinque strisce gialle e nere correnti lungo il perimetro della sala, al centro della quale vi e' un tappeto centrale rettangolare, che misura m. 2.10 x 1.74 ed e' formato da ottagoni gialli alternati a triangolini neri radunati a quattro a quattro intorno ad un quadratino giallo. "Il campo e' segnato da un filetto nero, seguito da una fascia piccola risparmiata sul fondo giallo, poi da un piu' ampio motivo a treccia e infine da altri tre filetti, due gialli ed uno nero". (Cerulli Irelli, p.52). Questo motivo decorativo si ritrova ad Ercolano, anche se con qualche variante, nella Casa dell'Atrio a Mosaico e nella Casa del Bel Cortile e nella Casa della Gemma. Il motivo degli ottagoni e dei triangoli si ritrova a Pompei nella Casa di Championnet e nella casa del Centenario, databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Cubicolo diurno (14). Due distinti pannelli dividono la decorazione musiva dell'alcova da quella del procoeton. Il primo, quello dell'alcova, ha un fondo bianco con un orlo largo m. 0.18 ed e' ravvivato da quattro fascette nere e bianche. Il pannello musivo del procoeton, che si estendeva a coprire la soglia con un'ampia fascia nera nel quale sono poste le due lastre marmoree dei cardini della porta, e' composto da un ampio rettangolo; questo e' circondato da una balza marginale di m. 0.10 ed e' segnato da una fascia di m. 0.27 nella quale e' inserita una treccia tra due bordini neri. Al centro e' posto un quadrato che misura m. 0.59 x 0.59 ed e' tangente ad un cerchio, nel quale "si iscrive un rosone a triangoli neri e bianchi alterni e decrescenti fino al cerchio centrale che racchiude una rosetta a cinque petali con tessere rose e gialle con cerchietto centrale rosso su fondo bianco". (Cerulli Irelli, p. 57). Negli angoli del cerchio vi sono quattro rosette a quattro petali frastagliati. Una tale composizione fa parte del repertorio della decorazione musiva di eta' imperiale, ed era posta sempre al centro di un ambiente, sostituendo gli emblemi di tradizione ellenistica. Cubicolo (15). Il pavimento a mosaico con fondo nero si prolunga verso la soglia formando un tappetino che misura m. 0.30 x 1.28; la decorazione consiste in un rettangolo bianco sul quale si iscrivono dei motivi vegetali stilizzati in bianco. Il campo principale del mosaico e' formato da un rettangolo circondato da una fascia di marmo bianco larga m. 0.18 e decorato da una fila lineare di quadrati bianchi, segnati in nero e aventi al centro una crocetta nera a cinque punte. (ct_122b.jpg) Al centro del campo e' posto un cerchio del diametro di m. 1.65 che ne racchiude un'altro piu' piccolo, formando una larga fascia decorata nella quale si inserisce un rameggio interno di foglie d'edera e quadrifoglio, che si legano in alto a corona e in basso con due testine di serpente incrociate. Al centro del campo e' posto una mattonella di m. 0.30 x 0.30 in marmo rosso africano a guisa di emblema. Questa particolarita' evidenzia il carattere piuttosto tardo di questa decorazione, evidente testimonianza di un largo e gia' affermato gusto per l'opus sectile, che stava affermandosi in citta'. Cubicolo (16). Il pavimento e' in opus signinum nel quale sono inserite varie lastre di marmo che formano una specie di rosone a motivo centrale. Secondo ripostiglio (20). Il pavimento e' in cocciopesto. Piano superiore. L'ambiente posto sul tablinio era pavimento in opus signinum e decorato con un motivo di esagoni che racchiudevano schegge marmoree. (Foto d'epoca)
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Affreschi. Fauces (1). Pochi i resti dell'antica decorazione pittorica, un solo frammento in rosso con fascettina d'orlo verticale in verde ed uno nero. Taberna (2). Le pareti presentano ampie zone rivestite con intonaco bianco. Cubicolo trasformato in taberna (3). Le pitture parietali superstiti, attribuibili al III stile maturo, sono costituite da un basso zoccolo nero e da qualche frammento di riquadri azzurri e rossi presenti nel registro mediano. Queste decorazioni sono sormontate da un fregio che si interrompe per lasciare posto alla specchiatura a quadretti rettangolari a fondo bianco, di cui quello meglio conservato rappresenta Ercole che sacrifica un toro su un'ara. Nel registro superiore, decorato con fondo rosso, emergono alcuni pannelli a fondo bianco e azzurro, la cui forma li indica come edicole. In questi pannelli vi sono raffigurate architetture fantastiche e figure femminili Al centro vi e' un quadretto con figurine egittizzanti. Atrio (4). Della decorazione delle pareti dell'atrio, ascrivibile al IV stile, rimangono solo pochi frammenti molto rovinati che ci permettono pero' di ricostruirne le tre zone. La prima e' formata da uno zoccolo azzurro con ripartizioni verticali e cespi di foglie che correvano lungo tutto il perimetro dell'atrio. Seguiva un registro mediano che raggiungeva gli architravi dei vani settentrionali e terminava con una doppia fascetta rosso-bruna. Lo zona superiore si divide in due parti: la prima, presenta una prospettiva sormontata da una spazio rettangolare attraversato da una ghirlanda verde; la seconda parte, e' decorata in bianco. Tablinium (5). La decorazione pittorica dell'ambiente puo' risalire all'ultimo intervento di ristrutturazione della casa, avvenuto dopo il 62 d. C. In alto e' collocato un fregio diviso orizzontalmente in riquadri a fondo azzurro e rosso riempiti da animali marini, animali fantastici alati, maschere ed erme. Il registro superiore, molto ricco, e' costituito da un complesso sistema di edifici fantastici, e completato da numerosi elementi decorativi come statue su basi, scudi, pelli distese ecc. Vano sul lato sinistro del tablinium (6). Le pareti, erano intonacate a calce e decorate da semplici fasce grigie dentellate disposte obliquamente. Questo decoro era molto utilizzato nei corridoi rustici e nei sottoscala di molte case di Ercolano e Pompei. Oecus (7). Le decorazioni dell'oecus appartengono al III stile pompeiano. Esse coprono in parte la parete di fondo occidentale e quella meridionale, mentre le tracce dello zoccolo a doppia fascia, rossa sotto e nera sopra, sono presenti su tutte le pareti. Il registro mediano di ogni parete si dispone attorno ad un'edicola centrale a fondo bianco sorretta da colonne; esse sono sormontate da un architrave e da un frontone curvo. Al centro di ogni edicola vi erano dei quadri, di cui e' conservato solo quello della parete di fronte. Questo rappresenta un satiro che attenta ad una ninfa, mentre un altro piccolo satiro posto in alto assiste alla scena. Ai lati dell'edicola vi sono dei pannelli, sui quali vi sono fregi con vari quadretti. Questi si alternano ad aperture nelle quali si scorgono la continuazione delle architetture fantastiche del registro superiore Corridoio (8). Le pareti hanno una decorazione simile a quella del peristilio: una zoccolatura nera, un registro mediano diviso da tre pannelli e un registro superiore a fondo bianco, diviso in tre parti da elementi architettonici e festoni. Vano di passaggio (9). Alcuni frammenti decorativi simili a quella dell'androne si notano nel registro superiore, sulle pareti est e ovest. I disegni adoperati sono qui piu' leggeri e rappresentano edicolette filiformi e tralci cui si mescolano piccoli elementi, quali corni potori e canestrini. La decorazione nella zona superiore era in corso di realizzazione al momento dell'eruzione, come si puo' vedere dallo strato di preparazione sul quale era stato steso un sottile strato di calce; su di esso si sarebbe dovuto eseguire la decorazione. La parete a nord e' invece semplicemente intonacata a calce, essendo questa il proseguimento della scala posta dietro il tablinio. La parete di fondo, completamente libera, si apre verso il peristilio. Ambiente della scala (10). Le pareti di sinistra e di destra sono prive d'intonaco. Cubicolo (11). Le pareti interne del repositorium hanno un doppio rivestimento d'intonaco bianco, Della decorazione, , se ne conservano solo alcuni frammenti su tutte e quattro le pareti, tuttavia sufficienti a ricostruirne lo schema decorativo. Esso si imposta su un alto zoccolo a fondo nero diviso in pannelli. Superiormente vi e' un campo bianco dove sono disegnate poche e delicate strutture architettoniche con edicole centrali, non in prospettiva, che contenevano dei quadretti e pannelli laterali sui quali si trovano altri quadretti. Peristilio (12). Pochi sono i frammenti di pittura ancora in sito che decoravano le pareti del peristilio. Lo schema decorativo si svolgeva su tre registri: quello inferiore era formato da uno zoccolo nero; su quello mediano vi erano pannelli alternati in rosso scuro e rosso chiaro inframmezzati da aperture a fondo bianco; su quello superiore, dipinto a fondo bianco, vi erano vari motivi decorativi come edicole, tralci, drappi etc. e riquadri contenenti bucrani. Le colonne del peristilio hanno fusto liscio ed erano stuccate e dipinte alternativamente in alto in bianco e in basso in nero ed ocra, (questo colore ci appare giallo, per l'alta temperatura delle ceneri). Triclinium (13). L'ambiente era interamente decorato. Le pitture si conservano discretamente solo sulla parete orientale; su quella di fondo resta, in buone condizioni, solo il registro superiore, mentre sulla restante parte sono visibili pochi frammenti. Sulla parete occidentale resta un largo brano verso l'angolo nord, mentre sulla parete sud la decorazione e' andata interamente perduta. Le pitture si presentano con la classica ripartizione in tre registri in senso verticale. Cubicolo diurno (14). Sulle pareti si conservano ampi tratti decorativi e una parte dell'affresco della parete meridionale, come lo zoccolo; il registro mediano delle pareti settentrionali e occidentali manca. I resti della zoccolatura ci permettono di individuare un fondo bruno violaceo diviso in riquadri contenenti cespi di foglie e uccelli. I due registri, quello mediano e superiore, hanno fondo bianco decorato con lievi elementi fantastici, come edicolette, tralci a festone, un candelabro, fasce a motivi tessili, mense e animali alati. In alto nei due angoli di ogni parete e' rappresentato un festone con delfino. Cubicolo (15). La decorazione pittorica sulle pareti nord e sud si presenta nel suo complesso tuttora leggibile. La parete ovest, attraversata da un cunicolo borbonico, si presenta monca di quasi tutto il registro mediano e di una parte dello zoccolo; Le due pareti dell'ingresso hanno decorazioni diverse; quelle di sinistra e' simile alle pareti gia' descritte, quella di destra ha invece fondo bianco e dettagli diversi. Del soffitto restano le decorazioni della parte piana di destra del procoeton rivestito di stucco, con riquadri in rosso e decorazioni a festoni, e quasi tutta la decorazione del soffitto dell'alcova. Su quest'ultimo si notano una sovrapposizione di due strati di pittura: quello superiore, disposto direttamente sul primo senza preparazione, e' in parte caduto. Anche per questo ambiente, come per il precedente, il decoratore preferi' non sottolineare, nella divisione dei due pannelli del registro mediano e nella ripartizione dei riquadri dello zoccolo, la distinzione del procoeton dall'alcova, che invece evidenzia nella ripartizione del registro superiore. L'insieme decorativo e' databile in epoca vespasiana ed e' riferito all'ultimo periodo decorativo della casa. I frammenti di stucco dipinto che erano intatti ed appoggiati sul fango furono rimessi in sito su un supporto murario moderno. Cubicolo (16). I resti della decorazione del cubicolo sono scarsi, ma sufficienti a ricostruire il ciclo decorativo dell'alcova e del procoeton. Il cubicolo aveva una zoccolatura continua nera che si presenta in pessimo stato di conservazione. Il registro mediano del procoeton e' diviso in due pannelli a fondo rosso vivo e da una fascia nera bipartita da un candelabro, mentre il registro superiore, a fondo bianco, presenta tholoi, fasce e motivi tessili, festoni e piccoli elementi (peda, cornucopie e pissidi) che pendono da questi ultimi. Anche il registro mediano delle pareti dell'alcova e' a fondo rosso, ma con un solo pannello nei lati corti e due nella parete di fondo; la decorazione del registro superiore si compone anch'essa di elementi molto semplici, tra cui vediamo due edicolette che campeggiano sulle pareti corte, sormontate dalle lunette che non recano tracce di decorazione. Nella fascia superiore due cigni svolazzanti con una immagine di Venere, costituiscono gli acroteri della parete di fondo. Ripostiglio (21). L'ambiente e' rivestito da un semplice intonaco bianco. Corridoio (17). Le pareti sono intonacate e dipinte da un semplice sistema del IV stile, formato da un zoccolatura, un registro mediano a pannelli rossi e un registro superiore a fondo bianco, sul quale erano inserite leggere architetture in rosso. Cucina (18). Sulla parete est vi e' uno dei piu' semplici lararium della citta'. Su una vasta zona d'intonaco si intravedono due serpenti agatodemoni con il corpo a scaglie gialle, rossiccie e verdi inserite su un fondo vegetale formato da cespi di piante e fiori. Questi si affrontano araldicamente con le teste levate in alto e i corpi intrecciati l'uno all'altro. A nord del lararium vi e' un chiaro segno di un taglio in muratura a partire da m. 0.65 dal suolo praticato dagli scavatori borbonici. Tale varco ha una larghezza di m. 0.90 ed una altezza di m. 1.40, e su di essa vi doveva essere raffigurata un'importante scena dipinta del lararium. Marmi Atrio (4). L'impluvio fu rivestito con lastre di marmo lunense, forse dopo il sisma del 62 d.C., e fu probabilmente proprio durante questa riattazione trasformato in fontana. Triclinium (13). L'ingresso ha una soglia di marmo bianco,invece le due lastre adiacenti allo stipite che sono di bardiglio. Cubicolo diurno (14). Un gradino in marmo alto m 0.6 e largo m 0.15 divide la zona dell'alcova con il procoeton. Cubicolo (16). La soglia d'ingresso e' formata da lastrine irregolari di marmo bardiglio. Cucina (18). La soglia d'ingresso e' in trachite.
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Affreschi. Fauces (1). Pochi i resti dell'antica decorazione pittorica, un solo frammento in rosso con fascettina d'orlo verticale in verde ed uno nero. Taberna (2). Le pareti presentano ampie zone rivestite con intonaco bianco. Cubicolo trasformato in taberna (3). Le pitture parietali superstiti, attribuibili al III stile maturo, sono costituite da un basso zoccolo nero visibile sul muro sud e da qualche frammento di riquadri azzurri e rossi presenti nel registro mediano. Queste decorazioni sono sormontate da un fregio che si interrompe per lasciare posto alla specchiatura a quadretti rettangolari a fondo bianco, di cui quello meglio conservato rappresenta Ercole che sacrifica un toro su un'ara. Nel registro superiore, decorato con fondo rosso, emergono alcuni pannelli a fondo bianco e azzurro, la cui forma li indica come edicole. In questi pannelli vi sono raffigurate architetture fantastiche e figure femminili stanti con cornucopie e altri attributi Al centro vi e' un quadretto con figurine egittizzanti. Atrio (4). Della decorazione delle pareti dell'atrio, ascrivibile al IV stile, rimangono solo pochi frammenti molto rovinati che ci permettono pero' di ricostruirne le tre zone. La prima e' formata da uno zoccolo azzurro alto circa m. 0.65 con ripartizioni verticali e cespi di foglie che correvano lungo tutto il perimetro dell'atrio. Seguiva un registro mediano alto circa m. 2.20 dallo zoccolo che raggiungeva gli architravi dei vani settentrionali e terminava con una doppia fascetta rosso-bruna. "Esso era ripartito da strette fasce verticali rosso-brune nelle quali si notano grosse ripartizioni in giallo-oro, forse dei pilastri, e pochi resti di sottili pilastrini reggenti soffitti in prospettiva". (Cerulli Irelli op. cit. p.26). Lo zona superiore si divide in due parti: la prima, alta m. 1.51, presenta una prospettiva sormontata da una spazio rettangolare attraversato da una ghirlanda verde; la seconda parte, alta m. 0,62, e' decorata in bianco. Tablinium (5). La decorazione pittorica dell'ambiente puo' risalire all'ultimo intervento di ristrutturazione della casa, avvenuto dopo il 62 d. C. "Le pareti sono dipartite da uno zoccolo con fondo bicolore, sormontato da un campo principale a fondo azzurro e rosso, diviso in tre pannelli da due larghe fasce verticali decorate da ornamenti vegetali fra i quali si trovano maschere di Oceano." (Cerulli Irelli, op. cit. p. 35). In alto e' collocato un fregio diviso orizzontalmente in riquadri a fondo azzurro e rosso riempiti da animali marini, animali fantastici alati, maschere ed erme. Il registro superiore, molto ricco, e' costituito da un complesso sistema di edifici fantastici, sormontati da grandi acroteri, e completato da numerosi elementi decorativi come statue su basi, scudi, pelli distese ecc. "La qualita' del lavoro sembra mediocre e farebbe pensare ad una tarda rielaborazione, probabilmente della prima eta' flavia, di tipi del IV stile neroniano" (Cerulli Irelli, op. cit. p. 35). Vano sul lato sinistro del tablinium (6). Le pareti, a partire da m. 2,90 da terra, erano intonacate a calce e decorate da semplici fasce grigie dentellate disposte obliquamente. Questo decoro era molto utilizzato nei corridoi rustici e nei sottoscala di molte case di Ercolano e Pompei. Oecus (7). Le decorazioni dell'oecus appartengono al III stile pompeiano. Esse coprono in parte la parete di fondo occidentale e quella meridionale, mentre le tracce dello zoccolo a doppia fascia, rossa sotto e nera sopra, sono presenti su tutte le pareti. Il registro mediano di ogni parete si dispone attorno ad un'edicola centrale a fondo bianco sorretta da colonne; esse sono sormontate da un architrave e da un frontone curvo. Al centro di ogni edicola vi erano dei quadri, di cui e' conservato solo quello della parete di fronte. Questo rappresenta un satiro che attenta ad una ninfa, mentre un altro piccolo satiro posto in alto assiste alla scena. Ai lati dell'edicola vi sono dei pannelli, quattro per la parete occidentale e sei per quella meridionale, sui quali vi sono fregi con vari quadretti. Questi si alternano ad aperture nelle quali si scorgono la continuazione delle architetture fantastiche del registro superiore Qui esili ed eleganti architetture sono poste su un fondo bianco; tra di esse si trovano alcune figure tra cui un gruppo con un guerriero che si avventa su una figura caduta. Corridoio (8). Le pareti hanno una decorazione simile a quella del peristilio: una zoccolatura nera, un registro mediano diviso da tre pannelli -il centrale nero e i laterali rosso- e un registro superiore a fondo bianco, diviso in tre parti da elementi architettonici e festoni. Vano di passaggio (9). Alcuni frammenti decorativi simili a quella dell'androne si notano nel registro superiore, fino ad un'altezza di m. 2,80, sulle pareti est e ovest. I disegni adoperati sono qui piu' leggeri e rappresentano edicolette filiformi e tralci cui si mescolano piccoli elementi, quali corni potori e canestrini. La decorazione nella zona superiore era in corso di realizzazione al momento dell'eruzione, come si puo' vedere dallo strato di preparazione sul quale era stato steso un sottile strato di calce; su di esso si sarebbe dovuto eseguire la decorazione. La parete a nord e' invece semplicemente intonacata a calce, essendo questa il proseguimento della scala posta dietro il tablinio. La parete di fondo, completamente libera, si apre verso il peristilio. Ambiente della scala (10). Le pareti di sinistra e di destra sono prive d'intonaco. Cubicolo (11). Le pareti interne del repositorium hanno un doppio rivestimento d'intonaco bianco, fine per quello piu' antico, piu' grossolano per quello successivo. Della decorazione, che si puo' accostare al III stile, , se ne conservano solo alcuni frammenti su tutte e quattro le pareti, tuttavia sufficienti a ricostruirne lo schema decorativo. Esso si imposta su un alto zoccolo a fondo nero diviso in pannelli. Superiormente vi e' un campo bianco dove sono disegnate poche e delicate strutture architettoniche con edicole centrali, non in prospettiva, che contenevano dei quadretti e pannelli laterali sui quali si trovano altri quadretti. Peristilio (12). Pochi sono i frammenti di pittura ancora in sito che decoravano le pareti del peristilio. Possono essere ascritti al IV stile e percio' databili alla prima eta' flavia. Lo schema decorativo si svolgeva su tre registri: quello inferiore era formato da uno zoccolo nero; su quello mediano vi erano pannelli alternati in rosso scuro e rosso chiaro inframmezzati da aperture a fondo bianco; su quello superiore, dipinto a fondo bianco, vi erano vari motivi decorativi come edicole, tralci, drappi etc. e riquadri contenenti bucrani. Le colonne del peristilio hanno fusto liscio ed erano stuccate e dipinte alternativamente in alto in bianco e in basso in nero ed ocra, (questo colore ci appare giallo, per l'alta temperatura delle ceneri). Triclinium (13). L'ambiente era interamente decorato. Le pitture si conservano discretamente solo sulla parete orientale; su quella di fondo resta, in buone condizioni, solo il registro superiore, mentre sulla restante parte sono visibili pochi frammenti. Sulla parete occidentale resta un largo brano verso l'angolo nord, mentre sulla parete sud la decorazione e' andata interamente perduta. Le pitture si presentano con la classica ripartizione in tre registri in senso verticale. Si parte da uno zoccolo nero articolato da fasce bianche e rosse. Si passa poi al registro mediano, molto deteriorato, formato da un sistema di pannelli a fondo rosso intervallati da altrettanti pannelli a sfondo bianco, sui quali sono inserite delle architetture in prospettiva. Solo al centro della parete est rimangono alcuni frammenti di una composizione di cui restano pochi elementi riconoscibili: le gambe e il bacino di una figura maschile stante ed ignuda con paesaggio formato da rocce e arbusti. Al di sotto di questo quadro e' collocato un pannello rettangolare con fondo giallo che presenta al centro Tritone con in mano un remo tra due delfini. Il registro mediano termina con un fregio orizzontale riquadrato da psychai e amorini che scherzano con coppie di animali. Il registro superiore e' a fondo bianco con architetture in prospettiva: nelle edicole e ai lati sono collocate statue su piedistallo. Al centro della parete est vi e' Bacco, ai lati un genio con bastone pastorale, a cui, sul lato opposto, ne corrisponde uno similare. Al centro della parete nord si osserva la figura di Apollo. Sulla parete est sono stati ricollocati alcuni resti dell'affresco del soffitto, rinvenuti in posizione di crollo nel corso della campagna di scavo del 1961; essi rappresentano un Bacco giovane che solleva un boccale. Tra il registro superiore e quello inferiore corre una larga fascia a fondo rosso scuro formata da pannelli rettangolari decorati con putti che cacciano (se ne conservano due dove sono riportati la caccia al leone e alla lepre) intercalati da pannelli quadrati. Uno di questi e' decorato da una piccola figura alata che nasce da un ceppo d'acanto e che regge tra le mani un nastro con quattro penduli, nell'altro pannello vi e' una figura maschile. Sulla parete di fondo la decorazione termina con una cornice sulla quale "si trova una lunetta con un pavone il quale, levandosi sullo sfondo di un basso paesaggio si avvia verso un cesto contenente frutta, cui sono appoggiati un pedum ed una pelle felina....... Per questa decorazione si potrebbe proporre una datazione in eta' vespasiana, puntualizzando che trattasi di una maniera rimasta molto legata agli schemi dell'illusionismo neroniano". (Cerulli Irelli op. cit. p.54). Cubicolo diurno (14). Sulle pareti si conservano ampi tratti decorativi e una parte dell'affresco della parete meridionale, come lo zoccolo; il registro mediano delle pareti settentrionali e occidentali manca. I resti della zoccolatura ci permettono di individuare un fondo bruno violaceo diviso in riquadri contenenti cespi di foglie e uccelli. I due registri, quello mediano e superiore, hanno fondo bianco decorato con lievi elementi fantastici, come edicolette, tralci a festone, un candelabro, fasce a motivi tessili, mense e animali alati. In alto nei due angoli di ogni parete e' rappresentato un festone con delfino. La decorazione della parete nord ha una singolarita'; il decoratore preferi' non sottolineare, nella divisione dei due pannelli del registro mediano e nella ripartizione dei riquadri dello zoccolo, la distinzione del procoeton dall'alcova, che invece evidenzia nella ripartizione del registro superiore. Tale particolarita' mostra come nel IV stile gli artisti tendevano a non utilizzare la decorazione dipinta come divisione degli spazi. L'insieme decorativo e' databile in epoca vespasiana ed e' riferito all'ultimo periodo decorativo della casa. Cubicolo (15). La decorazione pittorica sulle pareti nord e sud si presenta nel suo complesso tuttora leggibile. e' composta "da uno zoccolo nero alto m. 0,45 diviso in riquadri contenenti cespi di foglie; un campo centrale con tre pannelli: quello mediano rosso-ocra, i laterali bruno-violacei con rappresentazioni di un'architettura fantastica, di un cervo, un delfino, un pavone e una maschera" (Cerulli Irelli, op. cit. p. 61). La parete ovest, attraversata da un cunicolo borbonico, si presenta monca di quasi tutto il registro mediano e di una parte dello zoccolo; la parte rimasta presenta lo zoccolo e il registro mediano simile a quelli presenti sulle pareti sud e nord tranne che per una grande edicola, il cui fastigio occupa il campo del registro superiore. Dal giornale di scavo si evince che erano ancora ben visibili negli angoli due fiere mitologiche con corpo di leone, ali e teste di animali sconosciuti. Le due pareti dell'ingresso hanno decorazioni diverse; quelle di sinistra e' simile alle pareti gia' descritte, quella di destra ha invece fondo bianco e dettagli diversi. Del soffitto restano le decorazioni della parte piana di destra del procoeton rivestito di stucco, con riquadri in rosso e decorazioni a festoni, e quasi tutta la decorazione del soffitto dell'alcova. Su quest'ultimo si notano una sovrapposizione di due strati di pittura: quello superiore, disposto direttamente sul primo senza preparazione, e' in parte caduto. Anche per questo ambiente, come per il precedente, il decoratore preferi' non sottolineare, nella divisione dei due pannelli del registro mediano e nella ripartizione dei riquadri dello zoccolo, la distinzione del procoeton dall'alcova, che invece evidenzia nella ripartizione del registro superiore. L'insieme decorativo e' databile in epoca vespasiana ed e' riferito all'ultimo periodo decorativo della casa. I frammenti di stucco dipinto che erano intatti ed appoggiati sul fango furono rimessi in sito su un supporto murario moderno. L'alcova non e' sopraelevata, ma rimane segnata dal soffitto ribassato da un architrave largo m. 0,40, alto al centro m. 0,60, rivestito di stucco decorato e sostenuto ai due lati da una fascia decorata con fondo bianco con zone inferiori rosse e nere. Cubicolo (16). I resti della decorazione del cubicolo sono scarsi, ma sufficienti a ricostruire il ciclo decorativo dell'alcova e del procoeton. Il cubicolo aveva una zoccolatura continua nera che si presenta in pessimo stato di conservazione. Il registro mediano del procoeton e' diviso in due pannelli a fondo rosso vivo e da una fascia nera bipartita da un candelabro, mentre il registro superiore, a fondo bianco, presenta tholoi, fasce e motivi tessili, festoni e piccoli elementi (peda, cornucopie e pissidi) che pendono da questi ultimi. Anche il registro mediano delle pareti dell'alcova e' a fondo rosso, ma con un solo pannello nei lati corti e due nella parete di fondo; la decorazione del registro superiore si compone anch'essa di elementi molto semplici, tra cui vediamo due edicolette che campeggiano sulle pareti corte, sormontate dalle lunette che non recano tracce di decorazione. Nella fascia superiore due cigni svolazzanti con una immagine di Venere, costituiscono gli acroteri della parete di fondo. Ripostiglio (21). L'ambiente e' rivestito da un semplice intonaco bianco. Corridoio (17). Le pareti sono intonacate e dipinte da un semplice sistema del IV stile, formato da un zoccolatura, un registro mediano a pannelli rossi e un registro superiore a fondo bianco, sul quale erano inserite leggere architetture in rosso. Cucina (18). Sulla parete est vi e' uno dei piu' semplici lararium della citta'. Su una vasta zona d'intonaco si intravedono due serpenti agatodemoni con il corpo a scaglie gialle, rossiccie e verdi inserite su un fondo vegetale formato da cespi di piante e fiori. Questi si affrontano araldicamente con le teste levate in alto e i corpi intrecciati l'uno all'altro. A nord del lararium vi e' un chiaro segno di un taglio in muratura a partire da m. 0.65 dal suolo praticato dagli scavatori borbonici. Tale varco ha una larghezza di m. 0.90 ed una altezza di m. 1.40, e su di essa vi doveva essere raffigurata un'importante scena dipinta del lararium. Marmi Atrio (4). L'impluvio fu rivestito con lastre di marmo lunense, forse dopo il sisma del 62 d.C., e fu probabilmente proprio durante questa riattazione trasformato in fontana. Triclinium (13). L'ingresso ha una soglia di marmo bianco,invece le due lastre adiacenti allo stipite che sono di bardiglio. Cubicolo diurno (14). Un gradino in marmo alto m 0.6 e largo m 0.15 divide la zona dell'alcova con il procoeton. Cubicolo (16). La soglia d'ingresso e' formata da lastrine irregolari di marmo bardiglio. Cucina (18). La soglia d'ingresso e' in trachite.
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