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Casa del Collonnato Tuscanico - (Storia dello Scavo)
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I primi scavi furono condotti dal Maiuri nel 1939, sebbene la documentazione piu' completa risalga agli anni Sessanta del Novecento, con la seconda campagna di scavo intrapresa sempre sotto la direzione del Maiuri. Scavi eseguiti dal Maiuri nel 1960-61. Lo scavo dell'intero complesso della Casa del colonnato tuscanico inizio' il 24 novembre 1960, sotto la direzione di Amedeo Maiuri, coadiuvato dall'ispettore archeologo di zona dott. Giuseppina Cerulli Irelli. Fu messo alla luce il solaio della bottega posta al civ. 25 sul III cardine e si completo' lo scavo il 20 maggio del 1961. Il prospetto principale della casa fu scavato nel settembre del 1961. Saggi di scavo 1970-1996. Tracce di un saggio di scavo in profondita', tuttora rimasto inedito, sono ancora visibili nella cucina della casa, eseguito negli anni '70 dall'e'quipe canadese dell'universita' del Quebec diretta da Tram Than Tinh. Un saggio di scavo in profondita' e' stato effettuato nel 1990 nel giardini del peristilio sotto la direzione di M. Pagano. Un altro saggio di scavo in profondita', sempre diretto da M. Pagano, assai importante per la conoscenza delle vicende costruttive della casa, e' stato praticato tra il 1995 ed il 1996, sotto il marciapiede orientale del III cardo, in prossimita' dell'ingresso postico della casa. Saggio di scavo n. 5 sul marciapiede del III cardine. Tra il 1995 e il 1996 sono stati eseguiti una serie di saggi stratigrafici, uno dei quali effettuato sul marciapiede del lato est del III cardine, all'altezza dell'ingresso postico della Casa del colonnato Tuscanico. Saggio "C" eseguito al centro del giardino della casa. Nel 1990 fu eseguito un saggio al centro del giardino della Casa del colonnato tuscanico. A cm 30 di profondita', e' apparso un battuto compatto (US3) di terreno pozzolanico grigiastro misto a calce, pietre e frammenti di tegole. Su di esso si impostano, all'angolo NO, un breve tratto di muro in calcestruzzo e, all'angolo opposto, un sottile strato di lapillo (US2). Tale battuto, deve risalire alla seconda meta' del I secolo a.C. Rimosso il battuto, sono apparsi uno strato (US4) di terreno sabbioso friabile, spesso cm5, e un successivo strato (US5) di terreno pozzolanico marrone scuro tendente al grigiastro. A m 1.02 di profondita', infine, si e' raggiunto lo strato vergine di cenerite (US6). La complessita' dei dati desunti dalle attivita' di scavo si possono cosi' riassumere: 1) l'area risulta occupata in modo massiccio solo nel II secolo a.C., ma sul sito non sono stati documentati livelli pavimentali; 2) alla fine del I secolo a.C. essa fu occupata da costruzioni che furono presto rase al suolo, allorquando fu costruito il peristilio della Casa del colonnato tuscanico. Terminus ante quem per la realizzazione di questo e' la costruzione del successivo Collegio degli Augustali che e' databile, su base epigrafica, alla fine dell'eta' augustea. La datazione del portico del peristilio alla piena eta' augustea e' confermata da uno scavo eseguito a lato della colonna angolare sud del peristilio stesso. Questa ha il suo spiccato di fondazione proprio al di sotto del piano di calpestio attuale, mentre a cm 25 di profondita' e' apparso un precedente battuto di pozzolana giallastra. Invalidata, dunque, la datazione del peristilio al piu' tardi agli inizi del I secolo a.C. proposta dalla Cerulli.
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I primi scavi furono condotti dal Maiuri nel 1939, sebbene la documentazione piu' completa risalga agli anni Sessanta del Novecento, con la seconda campagna di scavo intrapresa sempre sotto la direzione del Maiuri. Scavi eseguiti dal Maiuri nel 1960-61. Lo scavo dell'intero complesso della Casa del colonnato tuscanico inizio' il 24 novembre 1960, sotto la direzione di Amedeo Maiuri, coadiuvato dall'ispettore archeologo di zona dott. Giuseppina Cerulli Irelli. Fu messo alla luce il solaio della bottega posta al civ. 25 sul III cardine e si completo' lo scavo il 20 maggio del 1961. Come si ricava dal giornale di scavo, redatto dall'assistente Luigi Fusco, i lavori iniziarono il 13 dicembre del 1960 e sino al 20 maggio 1961, partendo dagli ambienti interni, misero in luce i cubicoli n 14, 15, 16, la fauce d'ingresso sul III cardine, gli ambienti di servizio e il peristilio. Successivamente, sino al 24 maggio del 1961 lo scavo prosegui' verso gli ambienti che si aprivano sull'atrio e sul decumano. Il prospetto principale della casa fu scavato nel settembre del 1961. Riportiamo di seguito l'esatta cronologia degli interventi rilevata dal giornale (tra parentesi riportiamo i numeri degli stessi ambienti come sono citati nel diario di scavo del Maiuri). Peristilio 12: scoperto il 3.1.61; scavato il 3.5.1961. Triclinium 13 (1): scoperto il 4.1.61; scavato il 9.5.1961. Cubicolo 14 (2): scoperto il 7.1.1961; scavato il 11.4.1961. Cubicolo 15 (3): scoperto il 11.1.1961; scavato il 15.4.1961. Fauce 17 (4) ed ambienti di servizio 18, 19, 20: scoperti il 12.1.1961; scavati il 20.4.1961. Cubicolo 16 (5): scoperto il 13.1.1961; scavato il 23.4.61. Ripostiglio 21 (6): scoperto il 13.1.61; scavato il 26.4.61. Vano di passaggio 9 (7): scoperto il 12.5.61; scavato il 13.5.1961. Cubicolo 11 (8): scoperto il 12.5.1961; scavato il 15.5.1961. Scala 10 (9): scoperta il 12.5.1961; scavata il 18.5.1961. Androne 8 (10): scoperto il 12.5.61; scavato il 19.5.1961. Triclinio 5 (15); Atrio 4, Bottega 2 (11); Bottega 3 (13) e Fauces 1 (12) sul decumano massimo: scoperti il 22.5.61; scavati il 22.5.1961. Ripostiglio 6 (16): scoperto il 22.5.61; scavato il 24.5.61. Oecus 7 (14): scoperto il 22.5.61; scavato il 24.5.1961. Prospetto sul decumano massimo: scavato nel settembre 1961. Saggi di scavo 1970-1996. Tracce di un saggio di scavo in profondita', tuttora rimasto inedito, sono ancora visibili nella cucina della casa, eseguito negli anni '70 dall'e'quipe canadese dell'universita' del Quebec diretta da Tram Than Tinh. Un saggio di scavo in profondita' e' stato effettuato nel 1990 nel giardini del peristilio sotto la direzione di M. Pagano. Un altro saggio di scavo in profondita', sempre diretto da M. Pagano, assai importante per la conoscenza delle vicende costruttive della casa, e' stato praticato tra il 1995 ed il 1996, sotto il marciapiede orientale del III cardo, in prossimita' dell'ingresso postico della casa. Saggio di scavo n. 5 sul marciapiede del III cardine. Tra il 1995 e il 1996 sono stati eseguiti una serie di saggi stratigrafici, uno dei quali effettuato sul marciapiede del lato est del III cardine, all'altezza dell'ingresso postico della Casa del colonnato Tuscanico. Si e' constatato innanzitutto che il marciapiede in uso al momento dell'eruzione era stato leggermente rialzato rispetto ad una fase precedente, relativa allo spiccato di costruzione del muro della casa. Sono state individuate due canalette di scolo relative all'ultima fase della casa, l'una in tegole bipedali con cinque protuberanze tronco-coniche (A), e l'altra con fondo di tegole, spallette di muratura e copertura, sempre in muratura, realizzata su una serie di pali di legno (B) (dei quali sono stati rilevati i vuoti). A 73 cm e' comparso un primo battuto (C), cui e' riferibile una fase precedente, in opera incerta, del muro esterno della casa. Questo presenta un ingresso, poi tompagnato, con stipiti in grandi blocchi di tufo (D); a questo battuto e' correlabile un residuo di una precedente crepidine (E) in blocchi di tufo locale, alti cm 28. La presenza di questo battuto fa pensare che all'epoca la strada fosse leggermente piu' larga. Un secondo battuto, cui corrisponde un nuovo e piu' antico spiccato di fondazione della parete, e' stato individuato a - 1.30 m (F); ad esso corrisponde uno spiccato piu' antico della parete della casa. Evidentemente per sopravvenuti problemi statici, probabilmente connessi al rovinoso terremoto del 62 d.C., i due battuti preesistenti furono tagliati per realizzare un grande barbacane in opera cementizia (G) e il terreno fu successivamente riempito con due successivi scarichi di calcinacci (H-I; L dal lato sud), frammenti di intonaci dipinti e grande quantita' di materiale ceramico e anforico, vetri ed ossa. Questo materiale e' tuttora oggetto di studio. L'enorme fossa taglia lo strato vergine, fino ad una profondita' di m 2.55 Saggio "C" eseguito al centro del giardino della casa. Nel 1990 fu eseguito un saggio al centro del giardino della Casa del colonnato tuscanico. A cm 30 di profondita', rimossa l'US1 costituita da terreno pozzolanico grigiastro misto a piccole pietre, nella quale sono stati rinvenuti frammenti di sigillata italica, e' apparso un battuto compatto (US3) di terreno pozzolanico grigiastro misto a calce, pietre e frammenti di tegole. Su di esso si impostano, all'angolo NO, un breve tratto di muro in calcestruzzo (alt. cm 20), visibile in parete solo per una larghezza di cm 12 e, all'angolo opposto, un sottile strato di lapillo (US2). Tale battuto, per la presenza di frammenti di sigillata italica e di sigillata campana deve risalire alla seconda meta' del I secolo a.C. Rimosso il battuto, sono apparsi uno strato (US4) di terreno sabbioso friabile, spesso cm5, e un successivo strato (US5) di terreno pozzolanico marrone scuro tendente al grigiastro. A m 1.02 di profondita', infine, si e' raggiunto lo strato vergine di cenerite (US6). Lo strato 5 e' ricchissimo di frammenti ceramici (anfore Dressel I, campana A, ceramica comune), tutti databili al II, inizi I secolo a.C. Si sono raccolti anche alcuni frammenti di intonaco dipinto di colore rosso e giallo (uno dei quali apparternente sicuramente a una decorazione di primo stile). La complessita' dei dati desunti dalle attivita' di scavo si possono cosi' riassumere: 1) l'area risulta occupata in modo massiccio solo nel II secolo a.C., ma sul sito non sono stati documentati livelli pavimentali; 2) alla fine del I secolo a.C. essa fu occupata da costruzioni che furono presto rase al suolo, allorquando fu costruito il peristilio della Casa del colonnato tuscanico. Terminus ante quem per la realizzazione di questo e' la costruzione del successivo Collegio degli Augustali che e' databile, su base epigrafica, alla fine dell'eta' augustea. La datazione del portico del peristilio alla piena eta' augustea e' confermata da uno scavo eseguito a lato della colonna angolare sud del peristilio stesso. Questa ha il suo spiccato di fondazione proprio al di sotto del piano di calpestio attuale, mentre a cm 25 di profondita' e' apparso un precedente battuto di pozzolana giallastra. Invalidata, dunque, la datazione del peristilio al piu' tardi agli inizi del I secolo a.C. proposta dalla Cerulli.
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