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Terme del Foro - (Edificio)
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Le terme del foro. Le terme del foro occupano meta' della parte meridionale dell'intera insula VI e sono cosi' chiamate per la loro vicinanza al Foro della citta'. Risalgono probabilmente ad eta' cesariana ed erano in origine alimentate da un grande pozzo, del quale e' stato rinvenuto il meccanismo per il sollevamento dell'acqua (noria). Solo successivamente, con la costruzione dell'acquedotto augusteo del Serino, esse ricevettero acqua in abbondanza. Le terme erano molto frequentate da persone di ambo i sessi in orari differenti ed avevano un costo d'ingresso molto basso. Planimetricamente si sviluppano su tre lati dell'area e si dividono in due sezioni indipendenti, quella maschile e quella femminile. Le sale da bagno sono tutte poste a nord come anche gli spazi dei servizi, che con un comodo corridoio permettono di disimpegnare gli ambienti interni da ogni esigenza di servizio. Gli ingressi alle varie sezioni dei bagni sono ben disposti permettendo l'accesso separato ai bagni degli uomini, delle donne, alla palestra e al praefurnium. Le strutture sono in opera reticolata in facciata e per il resto in opera incerta; la copertura degli ambienti e' fatta con volte a botte strigilate. La decorazione interna e' sobria e i colori sono a fondo unito; vi sono stalli per il deposito delle vesti e sedili a podio. Il pavimento e' in semplice opera musiva e solo un ambiente delle due sezioni ha un mosaico figurato (tritone natante). Tecnologicamente erano muniti di sospensurae il tepidarium e il calidarium dei bagni maschili, e il solo calidarium del bagno femminile, mentre le pareti erano attraversate dalle canne cilindriche dei fumaria. Terme maschili. Ingresso sul terzo cardine al civ. 1. L'ingresso alle terme maschili e' sul terzo cardine al civ. 1. Qui per mezzo di uno stretto corridoio si raggiunge il portico della palestra, dal quale, per mezzo di una porticina, si entra direttamente nell'apodyterium. A sinistra dell'ingresso e' posta la latrina. Sul muro di fondo e in parte su quello nord vi e' il canale di spurgo, che veniva alimentato dal continuo afflusso dall'acqua proveniente dall'attiguo frigidarium. Accanto alla latrina vi e' un ambiente rettangolare, illuminato da una finestra assai bassa che il Maiuri ha individuato come il luogo destinato all'ostiario (portinaio) delle terme. Egli aveva il compito di sorvegliare l'ingresso e controllare le tessere che si richiedevano per essere ammessi al bagno pubblico. L'Apodyterium (14). All' apodyterium si accede dal peristilio della palestra per mezzo di un piccolo ingresso. La vasta sala e' la meglio conservata delle terme maschili. L'ambiente e' interamente coperto da una volta a botte decorata da strigilature a stucco e pavimentato in lithostroton (scutulatum). Sulla parete di fondo una piccola abside ad arco ribassato, con tracce di decorazione, contiene un labrum di marmo cipollino , mentre nell'angolo nord-ovest vi sono i resti di una vasca rettangolare. Ambedue servivano per abluzioni parziali prima di entrare nelle sale interne del bagno. Le pareti della sala sono decorate nella parte bassa da uno zoccolo rosso scuro, mentre la rimanente parte e' in bianco. L'ambiente e' illuminato da una finestra rettangolare, posta alla sommita' della lunetta del lato sud. Al centro della parete del lato est, al di sopra della spalla della volta, e' collocato un oculo circolare che aveva funzione di sfiatatoio. Nella sala sono ancora ben visibili (anche se oggi occlusi) tracce degli antichi cunicoli borbonici. Uno di questi fu fatto nell'abside e centro' la fistula pumblea, in seguito asportata, che alimentava il labrum. Un secondo cunicolo, che attraverso' tutta la sala raggiungendo la palestra, e' visibile sulla vasca a lato dell'abside. Anche in questo caso gli scavatori trafugarono i marmi in essa inseriti. Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Sulla parete ovest dell'apodyterium vi e' l'ingresso al frigidarium preceduto da una piccola stanzetta rettangolare La strombatura posta sulla parete ovest visibile all'altezza del primo piano, con intonaco in cocciopesto, e' probabilmente un pozzo di luce. Le pareti sono intonacate, mentre il pavimento e' in signino. Sulla parete sud e' visibile un tratto della fistula pumblea che alimentava la vasca del frigidarium. Frigidarium (16). Dal vestibolo, mediante una piccola porta posta sul lato sud e sopraelevata di un gradino, si giunge nel frigidarium, elegante sala circolare con volta a cupola ricavata da un ambiente a pianta quadrilobata. Direttamente dall'ingresso si discende per mezzo di due soli gradini nella vasca d'immersione, La cupola ha un lucernario obliquo rettangolare al posto del consueto occhio circolare posto al sommo, forse a causa delle esigenze dell'abitazione che si installo' su questa parte dell'edificio termale. Dell'impianto idrico resta in fondo alla vasca il foro dello scarico dell'acqua e il foro di alimentazione della vasca situato sul ripiano della parete sud-est. La decorazione dell'ambiente risale agli ultimi anni della vita della citta'. La vasca circolare e' dipinta in verdazzurro, le pareti sono decorate in rosso con candelabri agonistici, mentre le quattro absidi agli angoli (altezza m 1.45, larghezza m 1.,50) sono decorate in giallo. Una cornice policroma corre lungo tutta la circonferenza della calotta. La volta della cupola e' di un celestino grigio piu' pallido e velato di quello della vasca. Qui l'artista ha raffigurato un fondo marino popolato di pesci e altri animali marini vivacemente rappresentati. Tepidarium (13). Il tepidarium misura m.12,05 di lunghezza per m.6,10 di larghezza. Ad esso si accede attraverso una porticina arcuata. In esso vi e' una seconda apertura, anch'essa arcuata e posta sulla parete est, che immette nel calidarium. L'ambiente e' illuminato da una finestra posta alla sommita' della parete sud Su tutte e quattro le pareti vi sono i sedili a podio al di sopra dei quali vi sono gli stalli in muratura che servivano per appoggiare il vestiario La volta e' strigilata e sulle pareti rimangono pochi resti d'intonaco a fondo rosso L'ambiente era riscaldato attraverso le suspensurae del pavimento, in gran parte avvallato per il peso della colata di fango penetrato all'interno dalla finestra. Sulla parete divisoria col tepidarium vi e' il condotto della canna fumaria che veniva usato anche come corridoio di ispezione e pulizia. Sono ancora visibili due condotti per l'emissione dell'aria calda nell'ambiente. Il pavimento a mosaico presenta un riquadro centrale in nero rappresentante un tritone tra pesci. Calidarium (12). Per una porticina posta quasi al centro della parete di destra del tepidarium si accede nella grande sala del calidarium, La parte centrale della volta strigilata e' crollata a causa delle fondazioni di alcune case moderne che la perforarono. Sono cosi' venuti alla luce i tubi ed i cunicoli che fiancheggiavano la volta, attraverso i quali si aveva la fuoriuscita del vapore caldo utilizzato per il riscaldamento dell'ambiente. La vasta sala riceveva la luce da una grande finestra che si apre sopra il tetto del peristilio e da un finestrino. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un'abside decorata a stucco, dove era situato il labrum che serviva per rapide abluzioni di acqua fredda, rimosso in seguito dagli scavatori borbonici. Sul lato opposto vi e' l'alveus, vasca rettangolare per il bagno caldo. In questa sala la decorazione era arricchita da una zoccolatura in marmo che ricopriva il perimetro della sala, mentre il campo della parete era a fondo giallo-oro anziche' rosso. La sala e' ricoperta da un pavimento in mosaico.
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Le terme del foro. Le terme del foro occupano meta' della parte meridionale dell'intera insula VI e sono cosi' chiamate per la loro vicinanza al Foro della citta'. Risalgono probabilmente ad eta' cesariana ed erano in origine alimentate da un grande pozzo, del quale e' stato rinvenuto il meccanismo per il sollevamento dell'acqua (noria). Solo successivamente, con la costruzione dell'acquedotto augusteo del Serino, esse ricevettero acqua in abbondanza. Le terme erano molto frequentate da persone di ambo i sessi in orari differenti ed avevano un costo d'ingresso molto basso. Planimetricamente si sviluppano su tre lati dell'area e si dividono in due sezioni indipendenti, quella maschile e quella femminile. Le sale da bagno sono tutte poste a nord come anche gli spazi dei servizi, che con un comodo corridoio permettono di disimpegnare gli ambienti interni da ogni esigenza di servizio. Gli ingressi alle varie sezioni dei bagni sono ben disposti permettendo l'accesso separato ai bagni degli uomini, delle donne, alla palestra e al praefurnium. Le strutture sono in opera reticolata in facciata e per il resto in opera incerta; la copertura degli ambienti e' fatta con volte a botte strigilate. La decorazione interna e' sobria e i colori sono a fondo unito; vi sono stalli per il deposito delle vesti e sedili a podio. Il pavimento e' in semplice opera musiva e solo un ambiente delle due sezioni ha un mosaico figurato (tritone natante). Tecnologicamente erano muniti di sospensurae il tepidarium e il calidarium dei bagni maschili, e il solo calidarium del bagno femminile, mentre le pareti erano attraversate dalle canne cilindriche dei fumaria. Terme maschili. Ingresso sul terzo cardine al civ. 1. L'ingresso alle terme maschili e' sul terzo cardine al civ. 1. Qui per mezzo di uno stretto corridoio si raggiunge il portico della palestra, dal quale, per mezzo di una porticina, si entra direttamente nell'apodyterium. A sinistra dell'ingresso e' posta la latrina. Sul muro di fondo e in parte su quello nord vi e' il canale di spurgo, che veniva alimentato dal continuo afflusso dall'acqua proveniente dall'attiguo frigidarium. Accanto alla latrina vi e' un ambiente rettangolare, illuminato da una finestra assai bassa che il Maiuri ha individuato come il luogo destinato all'ostiario (portinaio) delle terme. Egli aveva il compito di sorvegliare l'ingresso e controllare le tessere che si richiedevano per essere ammessi al bagno pubblico. L'Apodyterium (14). All' apodyterium si accede dal peristilio della palestra per mezzo di un piccolo ingresso. La vasta sala misura m 6 x 11.90 ed e' la meglio conservata delle terme maschili. L'ambiente e' interamente coperto da una volta a botte decorata da strigilature a stucco e pavimentato in lithostroton (scutulatum). Sulla parete di fondo una piccola abside ad arco ribassato, con tracce di decorazione, contiene un labrum di marmo cipollino , mentre nell'angolo nord-ovest vi sono i resti di una vasca rettangolare. Ambedue servivano per abluzioni parziali prima di entrare nelle sale interne del bagno. Le pareti della sala sono decorate nella parte bassa da uno zoccolo rosso scuro, mentre la rimanente parte e' in bianco. L'ambiente e' illuminato da una finestra rettangolare, posta alla sommita' della lunetta del lato sud. Al centro della parete del lato est, al di sopra della spalla della volta, e' collocato un oculo circolare che aveva funzione di sfiatatoio. Nella sala sono ancora ben visibili (anche se oggi occlusi) tracce degli antichi cunicoli borbonici. Uno di questi fu fatto nell'abside e centro' la fistula pumblea, in seguito asportata, che alimentava il labrum. Un secondo cunicolo, che attraverso' tutta la sala raggiungendo la palestra, e' visibile sulla vasca a lato dell'abside. Anche in questo caso gli scavatori trafugarono i marmi in essa inseriti. Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Sulla parete ovest dell'apodyterium vi e' l'ingresso al frigidarium preceduto da una piccola stanzetta rettangolare che misura m 2.95 di lunghezza per m 2.03 di larghezza. La strombatura posta sulla parete ovest visibile all'altezza del primo piano, con intonaco in cocciopesto, e' probabilmente un pozzo di luce. Le pareti sono intonacate, mentre il pavimento e' in signino. Sulla parete sud e' visibile un tratto della fistula pumblea che alimentava la vasca del frigidarium. Frigidarium (16). Dal vestibolo, mediante una piccola porta posta sul lato sud e sopraelevata di un gradino, si giunge nel frigidarium, elegante sala circolare con volta a cupola ricavata da un ambiente a pianta quadrilobata. Direttamente dall'ingresso si discende per mezzo di due soli gradini nella vasca d'immersione, avente un diametro di m 4.10 e profonda circa m 1. La cupola ha un lucernario obliquo rettangolare al posto del consueto occhio circolare posto al sommo, forse a causa delle esigenze dell'abitazione che si installo' su questa parte dell'edificio termale. Dell'impianto idrico resta in fondo alla vasca il foro dello scarico dell'acqua e il foro di alimentazione della vasca situato sul ripiano della parete sud-est. La decorazione dell'ambiente risale agli ultimi anni della vita della citta'. La vasca circolare e' dipinta in verdazzurro, le pareti sono decorate in rosso con candelabri agonistici, mentre le quattro absidi agli angoli (altezza m 1.45, larghezza m 1.,50) sono decorate in giallo. Una cornice policroma corre lungo tutta la circonferenza della calotta. La volta della cupola e' di un celestino grigio piu' pallido e velato di quello della vasca. Qui l'artista ha raffigurato un fondo marino popolato di pesci e altri animali marini vivacemente rappresentati. Tepidarium (13). Il tepidarium misura m.12,05 di lunghezza per m.6,10 di larghezza. Ad esso si accede attraverso una porticina arcuata. In esso vi e' una seconda apertura, anch'essa arcuata e posta sulla parete est, che immette nel calidarium. L'ambiente e' illuminato da una finestra posta alla sommita' della parete sud Su tutte e quattro le pareti vi sono i sedili a podio al di sopra dei quali vi sono gli stalli in muratura che servivano per appoggiare il vestiario La volta e' strigilata e sulle pareti rimangono pochi resti d'intonaco a fondo rosso L'ambiente era riscaldato attraverso le suspensurae del pavimento, in gran parte avvallato per il peso della colata di fango penetrato all'interno dalla finestra. Sulla parete divisoria col tepidarium vi e' il condotto della canna fumaria che veniva usato anche come corridoio di ispezione e pulizia. Sono ancora visibili due condotti per l'emissione dell'aria calda nell'ambiente. Il pavimento a mosaico presenta un riquadro centrale in nero rappresentante un tritone tra pesci. Calidarium (12). Per una porticina posta quasi al centro della parete di destra del tepidarium si accede nella grande sala del calidarium, che misura m.12.45 di lunghezza per m.6.27 di larghezza. La parte centrale della volta strigilata e' crollata a causa delle fondazioni di alcune case moderne che la perforarono. Sono cosi' venuti alla luce i tubi ed i cunicoli che fiancheggiavano la volta, attraverso i quali si aveva la fuoriuscita del vapore caldo utilizzato per il riscaldamento dell'ambiente. La vasta sala riceveva la luce da una grande finestra che si apre sopra il tetto del peristilio e da un finestrino. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un'abside decorata a stucco, dove era situato il labrum che serviva per rapide abluzioni di acqua fredda, rimosso in seguito dagli scavatori borbonici. Sul lato opposto vi e' l'alveus, vasca rettangolare per il bagno caldo. In questa sala la decorazione era arricchita da una zoccolatura in marmo che ricopriva il perimetro della sala, mentre il campo della parete era a fondo giallo-oro anziche' rosso. La sala e' ricoperta da un pavimento in mosaico. Sulla parete del lato est e' posta una lastra in marmo bianco lunense di spoglio.
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