Home>INSULAE VI>Terme del foro

Terme del Foro - (Elementi Costruttivi)
Segna negli appunti






Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). Uscendo dalla porticina posta in fondo al corridoio di servizio, che assicurava la comunicazione del personale di servizio con le sale della sezione maschile, sono visibili i resti di un muretto . Questo muretto reggeva certamente una piccola tettoia, come mostrano i fori dei travetti trasversali visibili sul muro sud, La rimanente parte del corridoio di servizio era probabilmente scoperta, salvo forse la zona dei forni, come sembrano dimostrare sia i fori dei travetti, per la presenza in alto dello stipite di una finestra della Casa dei due Atri, sia la presenza degli sbocchi dei cunicoli per l'aria calda sulla parete sud. Coperture del piano superiore delle terme. Le volte degli ambienti termali erano ricoperte da un solaio piano. Su questo livello erano stati creati alcuni ambienti; con qualche probabilita' le abitazioni degli addetti alle terme. Essi avevano una copertura a tetto a piu' falde. Ambiente lato ovest della palestra (3). L'ambiente era coperto da una tettoia situata da ovest ad est, i travicelli sporgevano fuori sulla strada in maniera che l'acqua piovana andasse a finire sul IV cardine. Palestra (5). Nel 1930 si e' potuto ricostruire l'impalcatura dell'angolo nord-est del peristilio fatta da travicelli su cui vi sono delle tavolette che fanno da sostegno sia alle tegole che ai coppi.
[More...]

Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). Uscendo dalla porticina posta in fondo al corridoio di servizio, che assicurava la comunicazione del personale di servizio con le sale della sezione maschile, sono visibili i resti di un muretto di circa cm. 35 di spessore, distante dalla parete sud cm. 90 . Questo muretto reggeva certamente una piccola tettoia, come mostrano i fori dei travetti trasversali visibili sul muro sud, ad una altezza di m. 2.10. La rimanente parte del corridoio di servizio era probabilmente scoperta, salvo forse la zona dei forni, come sembrano dimostrare sia i fori dei travetti, per la presenza in alto dello stipite di una finestra della Casa dei due Atri, sia la presenza degli sbocchi dei cunicoli per l'aria calda sulla parete sud. Coperture del piano superiore delle terme. Le volte degli ambienti termali erano ricoperte da un solaio piano. Su questo livello erano stati creati alcuni ambienti; con qualche probabilita' le abitazioni degli addetti alle terme. Essi avevano una copertura a tetto a piu' falde. Ambiente lato ovest della palestra (3). L'ambiente era coperto da una tettoia situata da ovest ad est, i travicelli sporgevano fuori sulla strada in maniera che l'acqua piovana andasse a finire sul IV cardine. Palestra (5). Nel 1930 si e' potuto ricostruire l'impalcatura dell'angolo nord-est del peristilio fatta da travicelli su cui vi sono delle tavolette dello spessore di m 0.05, che fanno da sostegno sia alle tegole che ai coppi.
[Less...]

Il sistema di riscaldamento delle terme. Combustibile ed approvvigionamento idrico. Indispensabile per la conduzione di un impianto termale era il combustibile. Esso veniva posto in alcuni ambienti nei pressi del praefurnium. Una legge romana indicava che i gestori dovevano premunirsi in anticipo della quantita' di legname necessario al funzionamento degli impianti. Il legno piu' adatto alla combustione era il legno di conifere, specie l'abete. Per accendere il fuoco si usavano materiali come la pece e la paglia. La cenere che si formava veniva rimossa dal praefurnium, raccolta e setacciata con cura e riutilizzata per il lavaggio dei tessuti. I piu' antichi impianti termali si servivano per il loro approvvigionamento idrico di pozzi e cisterne. Solo dopo la costruzione degli acquedotti si determino' il moltiplicarsi e l'ampliarsi degli stabilimenti balneari. L'acqua a Roma era fornita dallo Stato, mentre negli altri centri dalla stessa citta', secondo modi e condizioni particolari. Il riscaldamento dell'acqua nelle terme avveniva nel praefurnium, entro caldaie che erano costruite generalmente in bronzo nella parte inferiore e in piombo in quella superiore. Esse venivano poste in strutture murarie non solo per garantire la loro stabilita' ma anche per limitare la dispersione di calore. L'acqua fredda, per mezzo di tubi e rubinetti, arrivava alle caldaie e, riscaldata ad una certa temperatura, raggiungeva il calidarium, mentre l'acqua meno calda veniva convogliata verso il tepidarium. Quando c'era necessita' di avere dell'acqua molto calda, si poneva una caldaia direttamente sul focolare, nel caso contrario essa era collocata sul condotto dei gas di combustione. Nel praefurnium delle terme del foro di Ercolano erano collocate in successione tre caldaie che contenevano acqua progressivamente meno calda, secondo la loro distanza dal focolare; solo la caldaia che conteneva l'acqua bollente veniva riempita, man mano che si svuotava, da acqua tiepida, in modo che non venisse bruscamente raffreddata Nelle Terme suburbane e forse anche in quelle del Foro ad Ercolano si utilizzava anche un altro sistema che permetteva di mantenere l'acqua ad una temperatura costante: la testudo alvei. Questa era un contenitore semicilindrico con la convessita' in alto. Una delle sue estremita' era incastrata nel rivestimento della vasca ed era aperta, affinche' fosse sempre piena d'acqua, ad un livello corrispondente alla meta' inferiore della vasca, ma in modo che il fondo di questa fosse piu' alto di quello delle testudo alvei. Sotto la testudo era acceso il fuoco che riscaldava l'acqua; mentre quella calda fluiva in alto nella vasca, nel contenitore metallico entrava dalla parte bassa della vasca l'acqua fredda, che veniva riscaldata.: la circolazione d'acqua che si creava assicurava una temperatura costante al contenuto della vasca. Lo scarico delle acque, come ad esempio quelle delle Terme del Foro di Ercolano, veniva fatto confluire direttamente nella latrina e poi scaricato nella fogna Il sistema di riscaldamento. Dai grandi bracieri, che riscaldavano direttamente i locali da bagno delle terme, si passo' ad un nuovo sistema di riscaldamento indiretto degli ambienti termali: l'aria calda era convogliata in intercapedini poste nel pavimento e nelle pareti, che migliorarono notevolmente le condizioni igienico-sanitarie dei bagnanti. I locali erano mantenuti a temperatura costante e si evitavano cosi' gli spiacevoli sbalzi di temperatura di un tempo; soprattutto essi non erano piu' invasi dai prodotti di combustione, che per la diversa qualita' del combustibile stesso presumibilmente procuravano ai bagnanti mal di testa e vertigini. Lo spazio vuoto sottostante al pavimento di un ambiente termale era chiamato hypocaustum. In esso veniva introdotto il calore ottenuto mediante l'accensione di un forno a legno . Il pavimento sospeso, detto a suspensura, veniva poggiato su di un sottopavimento di tegole sesquipedali legate da malta. Esso doveva essere inclinato verso il praefurnium, cosicche' gettandovi una palla, questa rotolasse subito verso di esso; l'inclinazione favoriva infatti la diffusione del calore verso l'alto. I pilastrini di sostegno, detti pilae del pavimento, erano costruiti in mattoni bessali sovrapposti o interi e raggiungevano una altezza di due piedi . I singoli mattoni venivano legati con una malta molto refrattaria, composta da una speciale miscela di argilla e crine. Su di essi venivano poggiati grandi e spessi mattoni bipedali in doppio strato, in modo che quattro angoli contigui coincidessero con il centro di una pila. Essi venivano rivestiti con un spesso strato di malta idraulica (cocciopesto), sul quale si posava il rivestimento formato da lastre di marmo o da mosaico. Lo smaltimento del fumo e dei gas prodotti dalla combustione nel praefurnium venne risolto inserendo nella muratura delle pareti delle canne fumarie verticali, realizzate con tubi di terracotta inseriti ad incastro. A tal proposito venivano costruite pareti concamerate, cioe' doppie, munite di intercapedine. In tal modo i fumi dall'ipocausto passavano direttamente nelle intercapedini e il calore si diffondeva su tutte le superfici del locale. Un ulteriore sistema per lo smaltimento dei fumi e' presente nella sezione maschile delle Terme del Foro di Ercolano. Tra le pareti che separano l'apodyterium dal tepidarium e tra questo e il calidarium, sono stati ricavati alcuni cunicoli orizzontali, dove ristagnavano i fumi che continuavano a cedere ulteriore calore alle pareti di questi locali caldi. Tali fumi venivano raccolti da ascendenti che li convogliavano verso i camini. Questi ultimi avevano dei comignoli di varia fattura: circolari o con bocche e aperture per lo sfiato. Latrina (20). Questo ambiente ha sul muro di fondo e parte di quello nord un canale di spurgo ad L, in forte pendenza, pavimentato con tegole bipedali a doppio margine rialzato e rivestito lateralmente in cocciopesto. Davanti ad esso corre una canaletta di blocchi di piperno, con incisione centrale Presso una delle estremita' vi e' un'incisione trasversale per il troppo pieno, larga cm 7 e profonda cm 2 che sversa nel canale. Una fistula plumbea di sezione ovoidale proveniente dall'attiguo frigidarium, assicurava l'igiene della latrina per mezzo di un continuo afflusso d'acqua, mentre una finestra d'areazione si apre nell'apodyterium. A fianco della latrina vi e' un ambiente rettangolare illuminato da una finestra assai bassa. In esso, sulla parete orientale, si possono notare due tubi verticali di terracotta di scolo delle coperture. Apodyterium terme maschili (14). Chi entra nell'apodyterium individua lungo tutto il perimetro della sala un taglio del pavimento originario. Tale intervento e' forse connesso con il rifacimento degli impianti idrici e fognari. In un successivo intervento fu realizzata la vasca in muratura posta nell'angolo nord-ovest della sala. Essa e' delimitata da un muretto che sul lato sud presenta due fasi costruttive. In un primo momento fu costruito solo un muretto , accanto al quale, successivamente, ve ne fu accostato un altro in opera reticolata . Il lato est invece conserva a terra la sola traccia del muretto larga cm 30. La vasca aveva il fondo rivestito originariamente da lastre di marmo, di cui restano le impronte nella malta, e comunicava con lo stesso scarico del frigidarium. Sia il labrum che questa vasca servivano per abluzioni parziali prima di entrare nelle sale interne del bagno. Sulla parete di fondo una piccola abside ad arco ribassato contiene un labrum di marmo cipollino poggiato su un monopodio di marmo bianco nel quale confluiva un getto d'acqua continuo. Al centro della volta del lato est, al di sopra della spalla della volta, si apre un oculo circolare strombato verso l'interno e avente funzione di sfiatatoio. Esso e' collegato con un basso corridoio voltato che corre lungo tutta la parete est parallela alla sala del tiepidarium. Tale corridoio, il cui ingresso e' visibile a nord lungo il corridoio di servizio, e' ancora interamente da scavare. Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Sulla parete sud del vestibolo del frigidarium, , e' visibile un tratto di una fistula pumblea che alimentava la vasca del frigidarium. Frigidarium terme maschili (16). Dell'impianto idrico manca la fistula che doveva alimentare la vasca, rimossa durante gli scavi borbonici, mentre e' visibile in fondo alla vasca il grosso foro ellittico dell'uscita dell'acqua che veniva scaricata nella fogna della latrina. Il foro di alimentazione della vasca, da noi per la prima volta scoperto, e' situato sul ripiano della parete sud-est, quasi in asse con l'ingresso. Dall'assenza di incrostazioni sulla parete, dove era collocato il condotto, si puo' dedurre che il getto dell'acqua si versava nella vasca attraverso un rubinetto esterno. Dalle incrostazioni all'interno di essa si puo' ricavare che l'acqua raggiungeva un'altezza non superiore ai 0.75 cm. Tepidarium terme maschili (13). L'ambiente era riscaldato attraverso le suspensurae del pavimento, costituite da pilastrini di mattoni quadrati , da tegole bipedali, da un massetto di cocciopesto , da uno strato di preparazione delle tessere, da uno strato di calce ed infine da tessere La canna fumaria, che veniva usata anche come corridoio di ispezione e pulizia, e' posta nello spessore della parete ovest. La sua presenza ci e' rivelata da uno sfiatatoio circolare, munito di vetro, che s'apre nella volta in corrispondenza di quello dell'apodyterium. Al centro della parete del lato nord si apre il condotto per l'emissione dell'aria calda Un altro condotto e' posto accanto alla porta di comunicazione con il calidarium e attraversa la parete est. Calidarium terme maschili (12). Il crollo di gran parte della volta del calidarium lascia scorgere il dispositivo per la fuoriuscita del fumo. Si tratta di un cunicolo che permetteva di eseguire anche la pulizia periodica delle canne fumarie; queste infatti attraversano per tutta la loro lunghezza i rinfianchi della volta, nei quali andavano a sboccare i quattro tubi di tiraggio incassati, a due a due, nello spessore delle pareti. Queste condutture di terracotta, furono create nel corpo della muratura e servivano per far evaporare l'aria calda. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un'abside dove era situato il labrum di marmo, sottratto dagli scavatori borbonici e di cui ci resta solo il podio in opera quasi reticolata Di fronte al labrum vi e' l'alveus, vasca rettangolare per il bagno caldo. Essa ha un gradino esterno ed uno interno per la discesa. Questi gradini sono rivestiti con lastre di marmo lunense bianco e bardiglio. Il fondo della vasca e il gradino interno sono rivestiti con lastre di marmo bianco lavorate a gradina per offrire maggiore presa al piede nell'atto di discendere o di sollevarsi dalla vasca. Presso l'angolo nord-est, vi era un tratto di fistula di piombo di alimentazione, in forte pendenza, oggi conservato al museo. Palestra (5). Nell'angolo nord-ovest del peristilio vi e' un canale di muratura coperto da tegole che convogliava l'acqua del giardino e la immetteva nella fogna che si trova sotto il III cardine. A m 0.50 dalla base della seconda colonna, lato nord, si trova uno scolo d'acqua . Esso poteva servire per il discarico dell'acqua della vasca delle terme della sezione femminile. Il canaletto e' coperto di tegole e sopra vi e' il battuto di calcestruzzo. Anche questo canaletto ha il suo scarico nella fogna. Sala d'attesa (terme femminili): un foro praticato nell'angolo sud-ovest del muro serviva per la fuoriuscita delle acque di lavaggio. In un angolo vi e' un foro per lo smaltimento delle acque nella fogna stradale. Vestibolo Apodyterium terme femminili (7 -8). Sulla parete est sporgono dal muro i resti di una conduttura di piombo Tepidarium terme femminili (10). Sulla parete di fondo vi e' un podio in muratura di forma rettangolare che sembra servisse da fornace per il riscaldamento dell'ambiente. Calidarium terme femminili (11). Sulla parete sud vi e' un grande podium circolare per il sostegno del labrum, (trafugato dagli scavatori borbonici) e ricoperto di stucco a fondo rosso. Nella muratura della parete est vi e' incassata una conduttura di terracotta ed un'altra e' sulla stessa parete presso la vasca Anche nella parete sud , ve n'e' un'altra . Queste condutture servivano per incanalare il vapore acqueo che circolava sotto il pavimento. Questo pavimento e' fatto a sospensura ed e' profondamente avvallato e sprofondato sotto il peso della lava di fango. (tdf_124.jpg) Esso e' formato da un mosaico bianco, listato da una fascia nera, le cui tessere poggiano sopra tegole di terracotta e sono sostenute da pilastrini quadrati di mattoni. Sulla parete di fondo e' posto l'alveus, una vasca di marmo bianco, per il bagno d'immersione in parte rovinata. Le pareti sono rivestite di marmo e il fondo e' in tessellato bianco. Per entrare nella vasca occorre salire due gradini di marmo; , ed il secondo, che costituisce l'orlo della vasca . Come il pavimento anche la vasca e' vuota di sotto. All'estremita' ovest della vasca vi e' un foro che serviva per incanalare il fumo che veniva dalle fessure situate a monte del bagno. Per tutta la lunghezza della parete ovest, e parte di quella sud, all'altezza dello zoccolo vi e' un canaletto fatto di stucco , inclinato da sud a nord a forma di cunetta. Dato l'innesto del canaletto alla fontana e dato che nella parete est non vi fu costruito, e' da supporre che l'acqua, che sgorgava dalla fontana, mediante detto canale andasse a finire nella vasca. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). L'approvvigionamento idrico, prima della costruzione dell'acquedotto, avveniva a mezzo del sollevamento dell'acqua attinta da un pozzo. Tale uso continuo' anche dopo l'alimentazione dell'acquedotto urbano, forse solo in caso di emergenza. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari, che sostiene l'originaria rampa scala, si perviene a sinistra alla vera dell'antico pozzo di alimentazione delle terme. Il pozzo delle terme e' scavato entro il duro banco tufaceo del sottosuolo, raggiungendo la profondita' di m.13,30. La muratura e' di opera incerta e di tratto in tratto nelle pareti e a distanza non costante vi sono dei fori che permettevano forse l'accesso al pozzo in caso di bisogno. L'acqua si poteva attingere in due modi; a mano dal piano del corridoio attraverso una portella, o dalla sommita' del pozzo dove era posto un albero di rotazione; questo permetteva, mediante dei cuscinetti in bronzo, di sollevare l'acqua per mezzo di un'antlia a secchielli e scaricarla in una vasca di raccolta e da questa passarla entro una cisterna anulare, che si svolge tutt'intorno alla canna del pozzo. Questa cisterna fungeva da castellum aquae dove si diramavano delle fistole, le quali alimentavano la caldaia superiore e i condotti d'acqua fredda. La fornace del praefurnium si trova sul lato sud del calidarium delle terme femminili ed e' priva di tutta l'apparecchiatura in piombo e in bronzo che ne consentiva il funzionamento essendo stata asportata dagli scavatori settecenteschi. Le caldaie superiori erano tre: una ad un livello superiore di carico e due ad un livello inferiore; queste erano a contatto con i due praefurnia d'accensione ed erano destinate alle due sezioni delle terme. Le bocche di destra del forno erano costruite da stipiti in tufo, architrave e arco di scarico in mattoni e reticolato. Quelle di sinistra sono ad arco di mattoni ed entrambe erano chiuse da portelloni in ferro. A metri 1.98 dal pilastro lato ovest, appoggiata al muro fu trovata una pala Lungo il muro sud si nota una fistula posta in forte pendenza, della quale conosciamo inoltre il tratto terminale che portava l'acqua calda all'interno della vasca del calidarium delle terme maschili. All'altezza di questa vasca si nota in basso una piccola apertura rettangolare con stipiti in tegole e architrave rivestito da piccoli blocchetti di tufo locale; la destinazione dell'apertura non e' chiara, forse essa costituiva l'alloggiamento della testudo. A lato dei forni si vede, infine, la pala di ferro usata dal fornicatore. Alcuni cunicoli sbucavano nel corridoio degli ambienti retrostanti ad una certa altezza da terra, tra il muro dell'apodyterium e del tepidarium delle terme maschili. Uno scolo nell'angolo sud-ovest dell'apodyterium confluiva nella fogna del III cardo. Essa era caratterizzata da una forte pendenza ed era pavimentata e coperta con tegole bipedali e con spallette di muratura; in essa confluiva anche lo scarico del canale della latrina. Entrambi gli scoli passavano sotto il corridoio d'accesso alle terme e scaricavano le acque reflue nella fogna del III cardo.
[More...]

Il sistema di riscaldamento delle terme. Combustibile ed approvvigionamento idrico. Indispensabile per la conduzione di un impianto termale era il combustibile. Esso veniva posto in alcuni ambienti nei pressi del praefurnium. Una legge romana indicava che i gestori dovevano premunirsi in anticipo della quantita' di legname necessario al funzionamento degli impianti. Il legno piu' adatto alla combustione era il legno di conifere, specie l'abete. Per accendere il fuoco si usavano materiali come la pece e la paglia. La cenere che si formava veniva rimossa dal praefurnium, raccolta e setacciata con cura e riutilizzata per il lavaggio dei tessuti. I piu' antichi impianti termali si servivano per il loro approvvigionamento idrico di pozzi e cisterne. Solo dopo la costruzione degli acquedotti si determino' il moltiplicarsi e l'ampliarsi degli stabilimenti balneari. L'acqua a Roma era fornita dallo Stato, mentre negli altri centri dalla stessa citta', secondo modi e condizioni particolari. Il riscaldamento dell'acqua nelle terme avveniva nel praefurnium, entro caldaie che erano costruite generalmente in bronzo nella parte inferiore e in piombo in quella superiore. Esse venivano poste in strutture murarie non solo per garantire la loro stabilita' ma anche per limitare la dispersione di calore. L'acqua fredda, per mezzo di tubi e rubinetti, arrivava alle caldaie e, riscaldata ad una certa temperatura, raggiungeva il calidarium, mentre l'acqua meno calda veniva convogliata verso il tepidarium. Quando c'era necessita' di avere dell'acqua molto calda, si poneva una caldaia direttamente sul focolare, nel caso contrario essa era collocata sul condotto dei gas di combustione. Nel praefurnium delle terme del foro di Ercolano erano collocate in successione tre caldaie che contenevano acqua progressivamente meno calda, secondo la loro distanza dal focolare; solo la caldaia che conteneva l'acqua bollente veniva riempita, man mano che si svuotava, da acqua tiepida, in modo che non venisse bruscamente raffreddata Nelle Terme suburbane e forse anche in quelle del Foro ad Ercolano si utilizzava anche un altro sistema che permetteva di mantenere l'acqua ad una temperatura costante: la testudo alvei. Questa era un contenitore semicilindrico con la convessita' in alto. Una delle sue estremita' era incastrata nel rivestimento della vasca ed era aperta, affinche' fosse sempre piena d'acqua, ad un livello corrispondente alla meta' inferiore della vasca, ma in modo che il fondo di questa fosse piu' alto di quello delle testudo alvei. Sotto la testudo era acceso il fuoco che riscaldava l'acqua; mentre quella calda fluiva in alto nella vasca, nel contenitore metallico entrava dalla parte bassa della vasca l'acqua fredda, che veniva riscaldata.: la circolazione d'acqua che si creava assicurava una temperatura costante al contenuto della vasca. Lo scarico delle acque, come ad esempio quelle delle Terme del Foro di Ercolano, veniva fatto confluire direttamente nella latrina e poi scaricato nella fogna Il sistema di riscaldamento. Dai grandi bracieri, che riscaldavano direttamente i locali da bagno delle terme, si passo' agli inizi del I secolo a.C. ad un nuovo sistema di riscaldamento indiretto degli ambienti termali: l'aria calda era convogliata in intercapedini poste nel pavimento e nelle pareti, che migliorarono notevolmente le condizioni igienico-sanitarie dei bagnanti. I locali erano mantenuti a temperatura costante e si evitavano cosi' gli spiacevoli sbalzi di temperatura di un tempo; soprattutto essi non erano piu' invasi dai prodotti di combustione, che per la diversa qualita' del combustibile stesso presumibilmente procuravano ai bagnanti mal di testa e vertigini. Lo spazio vuoto sottostante al pavimento di un ambiente termale era chiamato hypocaustum. In esso veniva introdotto il calore ottenuto mediante l'accensione di un forno a legno (hypocausis) . Il pavimento sospeso, detto a suspensura, veniva poggiato su di un sottopavimento di tegole sesquipedali (cm. 44x30), legate da malta. Esso doveva essere inclinato verso il praefurnium, cosicche' gettandovi una palla, questa rotolasse subito verso di esso; l'inclinazione favoriva infatti la diffusione del calore verso l'alto. I pilastrini di sostegno, detti pilae del pavimento, erano costruiti in mattoni bessali (cm.20x20) sovrapposti o interi e raggiungevano una altezza di due piedi (cm. 60) . I singoli mattoni venivano legati con una malta molto refrattaria, composta da una speciale miscela di argilla e crine. Su di essi venivano poggiati grandi e spessi mattoni bipedali (cm. 60x60) in doppio strato, in modo che quattro angoli contigui coincidessero con il centro di una pila. Essi venivano rivestiti con un spesso strato di malta idraulica (cocciopesto), sul quale si posava il rivestimento formato da lastre di marmo o da mosaico. Lo smaltimento del fumo e dei gas prodotti dalla combustione nel praefurnium venne risolto inserendo nella muratura delle pareti delle canne fumarie verticali, realizzate con tubi di terracotta inseriti ad incastro. A tal proposito venivano costruite pareti concamerate, cioe' doppie, munite di intercapedine. In tal modo i fumi dall'ipocausto passavano direttamente nelle intercapedini e il calore si diffondeva su tutte le superfici del locale. Un ulteriore sistema per lo smaltimento dei fumi e' presente nella sezione maschile delle Terme del Foro di Ercolano. Tra le pareti che separano l'apodyterium dal tepidarium e tra questo e il calidarium, sono stati ricavati alcuni cunicoli orizzontali, dove ristagnavano i fumi che continuavano a cedere ulteriore calore alle pareti di questi locali caldi. Tali fumi venivano raccolti da ascendenti che li convogliavano verso i camini. Questi ultimi avevano dei comignoli di varia fattura: circolari o con bocche e aperture per lo sfiato. Latrina (20). Questo ambiente ha sul muro di fondo e parte di quello nord un canale di spurgo ad L, in forte pendenza, pavimentato con tegole bipedali a doppio margine rialzato e rivestito lateralmente in cocciopesto. Davanti ad esso corre una canaletta di blocchi di piperno, larghi cm 58, con incisione centrale larga cm 22 e profonda cm 9. Presso una delle estremita' vi e' un'incisione trasversale per il troppo pieno, larga cm 7 e profonda cm 2 che sversa nel canale. Una fistula plumbea di sezione ovoidale (cm 5x7), proveniente dall'attiguo frigidarium, assicurava l'igiene della latrina per mezzo di un continuo afflusso d'acqua, mentre una finestra d'areazione si apre nell'apodyterium. A fianco della latrina vi e' un ambiente rettangolare illuminato da una finestra assai bassa. In esso, sulla parete orientale, si possono notare due tubi verticali di terracotta di scolo delle coperture. Apodyterium terme maschili (14). Chi entra nell'apodyterium individua lungo tutto il perimetro della sala un taglio del pavimento originario. Tale intervento e' forse connesso con il rifacimento degli impianti idrici e fognari. Tale taglio e' largo sul lato est cm 0.82, sul lato nord cm 0.56, sui lati ovest e sud cm 0.91. In un successivo intervento fu realizzata la vasca in muratura posta nell'angolo nord-ovest della sala. Essa e' delimitata da un muretto che sul lato sud presenta due fasi costruttive. In un primo momento fu costruito solo un muretto largo circa cm 30 , accanto al quale, successivamente, ve ne fu accostato un altro in opera reticolata di cm 21 . Il lato est invece conserva a terra la sola traccia del muretto larga cm 30. La vasca aveva il fondo rivestito originariamente da lastre di marmo, di cui restano le impronte nella malta, e comunicava con lo stesso scarico del frigidarium. Sia il labrum che questa vasca servivano per abluzioni parziali prima di entrare nelle sale interne del bagno. Sulla parete di fondo una piccola abside ad arco ribassato contiene un labrum di marmo cipollino (diametro max esterno cm 1.22 diametro interno cm 110 altezza vasca cm 30) poggiato su un monopodio di marmo bianco (diametro max cm 53 altezza cm 0.65) nel quale confluiva un getto d'acqua continuo. Al centro della volta del lato est, al di sopra della spalla della volta, si apre un oculo circolare del diametro di cm 60, strombato verso l'interno e avente funzione di sfiatatoio. Esso e' collegato con un basso corridoio voltato che corre lungo tutta la parete est parallela alla sala del tiepidarium. Tale corridoio, il cui ingresso e' visibile a nord lungo il corridoio di servizio, e' ancora interamente da scavare. Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Sulla parete sud del vestibolo del frigidarium, ad una altezza compresa tra m 1.57 e m 1.64, , e' visibile un tratto lungo cm 0.55 di una fistula pumblea che alimentava la vasca del frigidarium. Frigidarium terme maschili (16). Dell'impianto idrico manca la fistula che doveva alimentare la vasca, rimossa durante gli scavi borbonici, mentre e' visibile in fondo alla vasca il grosso foro ellittico (cm 12 x 6) dell'uscita dell'acqua che veniva scaricata nella fogna della latrina. Il foro di alimentazione della vasca, da noi per la prima volta scoperto, del diametro di cm 5, e' situato sul ripiano della parete sud-est, quasi in asse con l'ingresso. Dall'assenza di incrostazioni sulla parete, dove era collocato il condotto, si puo' dedurre che il getto dell'acqua si versava nella vasca attraverso un rubinetto esterno. Dalle incrostazioni all'interno di essa si puo' ricavare che l'acqua raggiungeva un'altezza non superiore ai 0.75 cm. Tepidarium terme maschili (13). L'ambiente era riscaldato attraverso le suspensurae del pavimento, costituite da pilastrini di mattoni quadrati di cm 21x21 , da tegole bipedali, da un massetto di cocciopesto alto cm 12 , da uno strato di preparazione delle tessere, da uno strato di calce di cm 4 ed infine da tessere di 2.5 cm. La canna fumaria, che veniva usata anche come corridoio di ispezione e pulizia, e' posta nello spessore della parete ovest. La sua presenza ci e' rivelata da uno sfiatatoio circolare, munito di vetro, che s'apre nella volta in corrispondenza di quello dell'apodyterium. Al centro della parete del lato nord si apre il condotto per l'emissione dell'aria calda largo cm 47. Un altro condotto largo cm 18 e alto cm 23 e' posto accanto alla porta di comunicazione con il calidarium e attraversa la parete est. Calidarium terme maschili (12). Il crollo di gran parte della volta del calidarium lascia scorgere il dispositivo per la fuoriuscita del fumo. Si tratta di un cunicolo alto m 0.75 e largo 0.55 che permetteva di eseguire anche la pulizia periodica delle canne fumarie; queste infatti attraversano per tutta la loro lunghezza i rinfianchi della volta, nei quali andavano a sboccare i quattro tubi di tiraggio incassati, a due a due, nello spessore delle pareti. Queste condutture di terracotta, che hanno una larghezza di m. 0.20 ed una profondita' di m. 0.45, furono create nel corpo della muratura e servivano per far evaporare l'aria calda. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un'abside dove era situato il labrum di marmo, sottratto dagli scavatori borbonici e di cui ci resta solo il podio in opera quasi reticolata con un diametro di m 2.15 ed una altezza di cm 0.61. Di fronte al labrum vi e' l'alveus, vasca rettangolare per il bagno caldo. Essa ha un gradino esterno ed uno interno per la discesa. Questi gradini sono rivestiti con lastre di marmo lunense bianco e bardiglio. Il fondo della vasca e il gradino interno sono rivestiti con lastre di marmo bianco lavorate a gradina per offrire maggiore presa al piede nell'atto di discendere o di sollevarsi dalla vasca. Presso l'angolo nord-est, all'altezza di m 1.82 dal fondo vasca, vi era un tratto di fistula di piombo di alimentazione, in forte pendenza, oggi conservato al museo. Palestra (5). Nell'angolo nord-ovest del peristilio vi e' un canale di muratura coperto da tegole che convogliava l'acqua del giardino e la immetteva nella fogna che si trova sotto il III cardine. A m 0.50 dalla base della seconda colonna, lato nord, si trova uno scolo d'acqua profondo m 0.31 e largo m 0.26 . Esso poteva servire per il discarico dell'acqua della vasca delle terme della sezione femminile. Il canaletto e' coperto di tegole e sopra vi e' il battuto di calcestruzzo. Anche questo canaletto ha il suo scarico nella fogna. Sala d'attesa (terme femminili): un foro praticato nell'angolo sud-ovest del muro serviva per la fuoriuscita delle acque di lavaggio. In un angolo vi e' un foro per lo smaltimento delle acque nella fogna stradale. Vestibolo Apodyterium terme femminili (7 -8). Sulla parete est a m 0.90 di altezza dal pavimento sporgono dal muro i resti di una conduttura di piombo che misurava, al momento del ritrovamento, m 0.12 ma doveva essere molto piu' lunga. Tepidarium terme femminili (10). Sulla parete di fondo vi e' un podio in muratura di forma rettangolare che sembra servisse da fornace per il riscaldamento dell'ambiente. Calidarium terme femminili (11). Sulla parete sud vi e' un grande podium circolare per il sostegno del labrum, (trafugato dagli scavatori borbonici) e ricoperto di stucco a fondo rosso. Nella muratura della parete est a m 1.67 dall'angolo sud-est vi e' incassata una conduttura di terracotta del diametro di m 0.18 ed un'altra e' sulla stessa parete presso la vasca Anche nella parete sud , a m 0.62 da quella est , ve n'e' un'altra del diametro di m 0.13 . Queste condutture servivano per incanalare il vapore acqueo che circolava sotto il pavimento. Questo pavimento e' fatto a sospensura ed e' profondamente avvallato e sprofondato sotto il peso della lava di fango. (tdf_124.jpg) Esso e' formato da un mosaico bianco, listato da una fascia nera, le cui tessere poggiano sopra tegole di terracotta dello spessore di m 0.07 e sono sostenute da pilastrini quadrati di mattoni. Sulla parete di fondo e' posto l'alveus, una vasca di marmo bianco, lunga m 4.75 larga m 1.60 e profonda m 0.60, per il bagno d'immersione in parte rovinata. Le pareti sono rivestite di marmo e il fondo e' in tessellato bianco. Per entrare nella vasca occorre salire due gradini di marmo; il primo e' alto m 0.23 e largo m 0.32 , ed il secondo, che costituisce l'orlo della vasca e' alto m 0.325 e largo m 0.29 . Come il pavimento anche la vasca e' vuota di sotto. All'estremita' ovest della vasca vi e' un foro largo m 0.70 che serviva per incanalare il fumo che veniva dalle fessure situate a monte del bagno. Per tutta la lunghezza della parete ovest, e parte di quella sud, all'altezza dello zoccolo vi e' un canaletto fatto di stucco dello spessore di m 0.01 e della larghezza di m 0.10 , inclinato da sud a nord a forma di cunetta. Dato l'innesto del canaletto alla fontana e dato che nella parete est non vi fu costruito, e' da supporre che l'acqua, che sgorgava dalla fontana, mediante detto canale andasse a finire nella vasca. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). L'approvvigionamento idrico, prima della costruzione dell'acquedotto, avveniva a mezzo del sollevamento dell'acqua attinta da un pozzo. Tale uso continuo' anche dopo l'alimentazione dell'acquedotto urbano, forse solo in caso di emergenza. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari, che sostiene l'originaria rampa scala, si perviene a sinistra alla vera dell'antico pozzo di alimentazione delle terme. Il pozzo delle terme ha un diametro di m. 2,10 ed e' scavato entro il duro banco tufaceo del sottosuolo, raggiungendo la profondita' di m.13,30. La muratura e' di opera incerta e di tratto in tratto nelle pareti e a distanza non costante vi sono dei fori che permettevano forse l'accesso al pozzo in caso di bisogno. L'acqua si poteva attingere in due modi; a mano dal piano del corridoio attraverso una portella, o dalla sommita' del pozzo dove era posto un albero di rotazione; questo permetteva, mediante dei cuscinetti in bronzo, di sollevare l'acqua per mezzo di un'antlia a secchielli e scaricarla in una vasca di raccolta e da questa passarla entro una cisterna anulare, che si svolge tutt'intorno alla canna del pozzo. Questa cisterna fungeva da castellum aquae dove si diramavano delle fistole, le quali alimentavano la caldaia superiore e i condotti d'acqua fredda. La fornace del praefurnium si trova sul lato sud del calidarium delle terme femminili ed e' priva di tutta l'apparecchiatura in piombo e in bronzo che ne consentiva il funzionamento essendo stata asportata dagli scavatori settecenteschi. Le caldaie superiori erano tre: una ad un livello superiore di carico e due ad un livello inferiore; queste erano a contatto con i due praefurnia d'accensione ed erano destinate alle due sezioni delle terme. Le bocche di destra del forno erano costruite da stipiti in tufo, architrave e arco di scarico in mattoni e reticolato. Quelle di sinistra sono ad arco di mattoni ed entrambe erano chiuse da portelloni in ferro. A metri 1.98 dal pilastro lato ovest, appoggiata al muro fu trovata una pala di ferro alta metri 1.20 compresa l'asta. La pala misura metri 0.40 di larghezza per metri 0.40 di altezza. Lungo il muro sud si nota una fistula posta in forte pendenza, della quale conosciamo inoltre il tratto terminale che portava l'acqua calda all'interno della vasca del calidarium delle terme maschili. All'altezza di questa vasca si nota in basso una piccola apertura rettangolare (lunghezza cm.55, altezza cm.36) con stipiti in tegole e architrave rivestito da piccoli blocchetti di tufo locale; la destinazione dell'apertura non e' chiara, forse essa costituiva l'alloggiamento della testudo. A lato dei forni si vede, infine, la pala di ferro usata dal fornicatore. Alcuni cunicoli sbucavano nel corridoio degli ambienti retrostanti ad una certa altezza da terra, tra il muro dell'apodyterium e del tepidarium delle terme maschili. Uno scolo nell'angolo sud-ovest dell'apodyterium confluiva nella fogna del III cardo. Essa era caratterizzata da una forte pendenza ed era pavimentata e coperta con tegole bipedali e con spallette di muratura; in essa confluiva anche lo scarico del canale della latrina. Entrambi gli scoli passavano sotto il corridoio d'accesso alle terme e scaricavano le acque reflue nella fogna del III cardo.
[Less...]

Ingresso terme maschili civ. 1. La muratura e' in opus reticulatum di tipo b. Apodyterium terme maschili (14). Sui tre lati est, sud ed ovest si trovano dei sedili a podio in muratura, costituiti alla sommita' da un piano di tegole e rivestiti in cocciopesto. La vasca in muratura e' posta, nell'angolo nord-ovest, accanto alla porticina che conduce al frigidarium. Essa e' delimitata da un muretto, che sul lato sud presenta due fasi costruttive. Alla prima fase si deve la costruzione del muretto accanto al quale, in una seconda fase, vi fu accostato un rinzaffo in reticolato Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Muratura in opus reticulatum di tipo b. Frigidarium terme maschili (16). Muratura in opus incertum di tipo b e conci in tufo per gli archi delle nicchie. Tepidarium terme maschili (13). Su tutte e quattro le pareti si svolgono i sedili a podio coperti di stucco a fondo rosso. Calidarium terme maschili (12). La tecnica edilizia e' ben visibile nelle parti originali dove si notano i resti della volta a sacco, nonche' si osserva che gli spigoli del muro nord sono composti da una muratura quasi reticolata. Le pareti dei cunicoli che permettevano l'afflusso dell'aria calda sono in opera incerta. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un abside dove e' situato il labrum di marmo sottratto dagli scavatori borbonici. Palestra (5). Le pareti sono in opus reticulatum, le colonne in mattoni e i pilastri in opus mixtum. Alcuni sedili a podio, addossati ai muri dei due ambulacri di ovest e di est, servivano per il riposo dei giocatori e degli ospiti. Ingresso alla palestra dal IV cardine (4). In origine, ai lati dei due pilastri ad ovest si aprivano due porte che introducevano all'ambiente n 5 (sala d'aspetto delle terme femminili), e chiuse con una muratura in opus reticulatum regolare. In alto, in corrispondenza dell'ingresso posto piu' ad est, si apriva una finestra rettangolare anch'essa occlusa con una muratura in opus reticulatum. Ambiente lato ovest della palestra (3). La muratura e' di opera reticolata con pareti prive di stucco d'intonaco. Sala d'attesa terme femminili (6). La vasta e semplice aula ha pareti in opera reticolata. Sulla parete sud vi sono tre pilastri di conci di tufo a filare alti quanto tutta la parete, mentre nella parte ovest ve n'e' uno solo. Le altre due pareti sono prive di sostegno Sulla parete nord, un piccolo varco arcuato in laterizi da' l'accesso ad un vestibolo rettangolare. Vestibolo Apodyterium terme femminili (7 - 8). Le murature sono di opera reticolata, tranne che per gli stipiti dei vani che sono in mattoni. In questo piccolo ambiente e' presente un grande arco a tutto sesto di mattoni con tracce di intonaco bianco, che lo divide dall'apodyterium. All'estremita' ovest vi era una porta ad arco a tutto sesto in mattoni di cotto che si apriva nell'ambulacro del portico della Palestra e che fu chiusa dagli antichi mediante una muratura in opus reticulatum. Tale muratura e' originale solo nella parte superiore mentre la rimanente parte e' di restauro. Apodyterium terme femminili (9). In questo ambiente sulla parete ovest vi e' una apertura ad arco, che comunica con l'altro apodyterium; Alla base dei lati lunghi delle pareti vi e' un podio in muratura A m 0.79 di altezza dal podio su grossi mensoloni di tufo, suddivisi da semplici cornici in mattoni sagomati, vi sono inoltre 12 stalli per il deposito della biancheria da bagno. Tepidarium terme femminili (10). La muratura e' in opera incerta, mentre la volta e' fatta di schiuma di lava vulcanica con qualche frammento in tufo. Solo su tre lati vi e' il podio in muratura, sul quale sono poste 18 mensole intersecate tra loro da un mattone sagomato e policromato bianco Sulla parete di fondo vi e' un podio in muratura di forma rettangolare, che si pensa servisse da fornace per il riscaldamento dell'ambiente. Calidarium terme femminili (11). La muratura, sia della volta che delle pareti, e' di opus incertum. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). L'impianto dei servizi accessori della terme e' installato alle spalle delle grandi sale della sezione maschile e femminile in un lungo ambiente rettangolare simile ad un ampio corridoio. La porta d'ingresso al n. 10 e' sovrastata da un arco di scarico in tufelli rettangolari. Dopo il sottoscala segue l'ingresso ad uno stretto corridoio voltato, che conduce ad un minuscolo ambiente rettangolare avente le pareti in opus incertum. La parete di fondo, di restauro, fu attraversata da un cunicolo borbonico. Lo stipite ovest del corridoio d'ingresso all'ambiente appena descritto fu rinforzato da un alto pilastro rettangolare; esso presenta la parte inferiore in opera vittata e quella superiore in tegole, sistemate tra due grandi blocchi di tufo. Come appare da una impronta sull'opposta parete, il pilastro sosteneva forse un grande trave trasversale, cui doveva collegarsi parte dell'orditura del tetto della zona d'ingresso. A circa un metro dal pilastro rettangolare e' posto un pilastro isolato, in opera vittata mista, su basamento rettangolare. Esso e' piu' alto ed elevato e si stringe in alto di circa la meta'. Tale struttura oltre ad avere una funzione statica, serviva forse come base di un castellum aquae. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari che sostiene l'originaria rampa della scala, si perviene a sinistra all'antico pozzo di alimentazione delle terme. Il pozzo delle terme ha un diametro di m. 2.10 ed e' scavato entro il duro banco tufaceo del sottosuolo e raggiunge la profondita' di m.13.30. La muratura e' di opera incerta e di tratto in tratto nelle pareti, a distanza non costante, vi sono dei fori che servivano forse per consentire l'accesso al pozzo in caso di manutenzioni o ulteriori necessita'. Superato il pozzo si entra in un piccolo ambiente rettangolare in opera quasi reticolata, coperto a botte. Di fronte a questo ambiente, accostato allo spigolo nord-ovest del corridoio, si nota un barbacane rettangolare in tufelli rettangolari e reticolato di tufo, eretto per rinsaldare l'ambiente. In questo punto si apre un ampio ingresso che, sostenuto da alti piedritti in mattoni, sorreggeva un muro in reticolato del piano superiore e permetteva l'accesso al corridoio del praefurnium. La bocca del forno di destra era formata da stipiti in tufo, architrave e arco di scarico in mattoni e reticolato. Quella di sinistra da un arco di mattoni. Entrambe erano chiuse da portelloni in ferro che sono stati ritrovati ancora chiusi, come al momento dell'eruzione. Presso la porticina di collegamento con l'apodyterium delle terme maschili vi e' il resto di un muretto . Questo muretto reggeva certamente una piccola tettoia, come mostrano i fori dei travetti trasversali visibili sul muro sud, La parte finale del corridoio di servizio, parzialmente occupato dall'abside della fontana dell'apodyterium delle terme maschili, fu ingabbiato da due ampi barbacani, che rinsaldarono l'abside forse dopo il terremoto del 62 d.C. Il barbacane a ovest e' costituito da due parti; una prima a tegole e l'altra in tufelli rettangolari. L'altro barbacane e' in opera incerta e fu quasi interamente distrutto dagli scavatori settecenteschi per asportare il tubo di piombo della fontana del labrum dell'apodyterium delle terme maschili.
[More...]

Ingresso terme maschili civ. 1. La muratura e' in opus reticulatum di tipo b. Apodyterium terme maschili (14). Sui tre lati est, sud ed ovest si trovano dei sedili a podio in muratura, alti cm 0.54 e larghi cm 0.34, costituiti alla sommita' da un piano di tegole e rivestiti in cocciopesto. La vasca in muratura e' posta, nell'angolo nord-ovest, accanto alla porticina che conduce al frigidarium. Essa e' delimitata da un muretto, che sul lato sud presenta due fasi costruttive. Alla prima fase si deve la costruzione del muretto largo circa cm 30 accanto al quale, in una seconda fase, vi fu accostato un rinzaffo in reticolato di cm 21 Vestibolo del frigidarium terme maschili (15). Muratura in opus reticulatum di tipo b. Frigidarium terme maschili (16). Muratura in opus incertum di tipo b e conci in tufo per gli archi delle nicchie. Tepidarium terme maschili (13). Su tutte e quattro le pareti si svolgono i sedili a podio alti metri 0.38 e larghi metri 0.45 coperti di stucco a fondo rosso. A metri 0.95 di altezza da essi vi e' il solito palchetto, diviso in vari scomparti ciascuno di metri 0.49 di larghezza per metri 0.64 di lunghezza, che serviva per conservare il vestiario. Ogni scomparto e' fiancheggiato da un mattone sagomato della lunghezza di metri 0.06. Calidarium terme maschili (12). La tecnica edilizia e' ben visibile nelle parti originali dove si notano i resti della volta a sacco, nonche' si osserva che gli spigoli del muro nord sono composti da una muratura quasi reticolata. Le pareti dei cunicoli che permettevano l'afflusso dell'aria calda sono in opera incerta. La sala e' munita, nel solo lato sud, di un abside dove e' situato il labrum di marmo sottratto dagli scavatori borbonici. Ci resta solo il podio in opera quasi reticolata avente un diametro di m 2.15 ed una altezza di cm 0.61. Palestra (5). Le pareti sono in opus reticulatum, le colonne in mattoni e i pilastri in opus mixtum. Alcuni sedili a podio, addossati ai muri dei due ambulacri di ovest e di est, servivano per il riposo dei giocatori e degli ospiti. Ingresso alla palestra dal IV cardine (4). In origine, ai lati dei due pilastri ad ovest si aprivano due porte che introducevano all'ambiente n 5 (sala d'aspetto delle terme femminili), larghe cm 75, e chiuse con una muratura in opus reticulatum regolare. In alto, in corrispondenza dell'ingresso posto piu' ad est, si apriva una finestra rettangolare anch'essa occlusa con una muratura in opus reticulatum. Ambiente lato ovest della palestra (3). La muratura e' di opera reticolata con pareti prive di stucco d'intonaco. Sala d'attesa terme femminili (6). La vasta e semplice aula ha pareti in opera reticolata. Sulla parete sud vi sono tre pilastri di conci di tufo a filare alti quanto tutta la parete, mentre nella parte ovest ve n'e' uno solo. Le altre due pareti sono prive di sostegno Tutt'intorno alle pareti vi sono sedili formati da podi in muratura alti m 0.40 e larghi m 0.36, capaci di ospitare da 30 a 40 persone. Sulla parete nord, un piccolo varco arcuato in laterizi da' l'accesso ad un vestibolo rettangolare. Vestibolo Apodyterium terme femminili (7 - 8). Le murature sono di opera reticolata, tranne che per gli stipiti dei vani che sono in mattoni. In questo piccolo ambiente e' presente un grande arco a tutto sesto di mattoni con tracce di intonaco bianco, che lo divide dall'apodyterium. Esso misura m 2.68 di larghezza per 3.10 m di altezza. All'estremita' ovest vi era una porta ad arco a tutto sesto in mattoni di cotto larga m 1.23 che si apriva nell'ambulacro del portico della Palestra e che fu chiusa dagli antichi mediante una muratura in opus reticulatum. Tale muratura e' originale solo nella parte superiore mentre la rimanente parte e' di restauro. Apodyterium terme femminili (9). In questo ambiente sulla parete ovest vi e' una apertura ad arco, che comunica con l'altro apodyterium; questo misura m 0.90 di larghezza per m 1.78 di altezza ed e' costruito in conci di tufo a filare. Alla base dei lati lunghi delle pareti vi e' un podio in muratura alto m 0.46 e largo m 0.41. A m 0.79 di altezza dal podio su grossi mensoloni di tufo, suddivisi da semplici cornici in mattoni sagomati, vi sono inoltre 12 stalli per il deposito della biancheria da bagno. Quelle del lato nord hanno una lunghezza di m 0.94 per 0.37, quelle del lato ovest misurano m 0.80 di lunghezza per m 0.40 di profondita', mentre quelle del lato est misurano m 0.70 per 0.30. Tepidarium terme femminili (10). La muratura e' in opera incerta, mentre la volta e' fatta di schiuma di lava vulcanica con qualche frammento in tufo. Solo su tre lati vi e' il podio in muratura, alto m 0.44 e largo m 0.44, sul quale sono poste 18 mensole intersecate tra loro da un mattone sagomato e policromato bianco che ha una larghezza di m 0.63, un'altezza di m 0.30 e una profondita' di m 0.40. Sulla parete di fondo vi e' un podio in muratura di forma rettangolare, che si pensa servisse da fornace per il riscaldamento dell'ambiente. Calidarium terme femminili (11). La muratura, sia della volta che delle pareti, e' di opus incertum. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 -18 -19). L'impianto dei servizi accessori della terme e' installato alle spalle delle grandi sale della sezione maschile e femminile in un lungo ambiente rettangolare simile ad un ampio corridoio. La porta d'ingresso al n. 10 e' sovrastata da un arco di scarico in tufelli rettangolari. Dopo il sottoscala segue l'ingresso ad uno stretto corridoio voltato, che conduce ad un minuscolo ambiente rettangolare avente le pareti in opus incertum. La parete di fondo, di restauro, fu attraversata da un cunicolo borbonico. Lo stipite ovest del corridoio d'ingresso all'ambiente appena descritto fu rinforzato da un alto pilastro rettangolare; esso presenta la parte inferiore in opera vittata e quella superiore in tegole, sistemate tra due grandi blocchi di tufo. Come appare da una impronta sull'opposta parete, il pilastro sosteneva forse un grande trave trasversale, cui doveva collegarsi parte dell'orditura del tetto della zona d'ingresso. A circa un metro dal pilastro rettangolare e' posto un pilastro isolato, in opera vittata mista, su basamento rettangolare. Esso e' piu' alto ed elevato e si stringe in alto di circa la meta'. Tale struttura oltre ad avere una funzione statica, serviva forse come base di un castellum aquae. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari che sostiene l'originaria rampa della scala, si perviene a sinistra all'antico pozzo di alimentazione delle terme. Il pozzo delle terme ha un diametro di m. 2.10 ed e' scavato entro il duro banco tufaceo del sottosuolo e raggiunge la profondita' di m.13.30. La muratura e' di opera incerta e di tratto in tratto nelle pareti, a distanza non costante, vi sono dei fori che servivano forse per consentire l'accesso al pozzo in caso di manutenzioni o ulteriori necessita'. Superato il pozzo si entra in un piccolo ambiente rettangolare in opera quasi reticolata, coperto a botte. Di fronte a questo ambiente, accostato allo spigolo nord-ovest del corridoio, si nota un barbacane rettangolare in tufelli rettangolari e reticolato di tufo, eretto per rinsaldare l'ambiente. In questo punto si apre un ampio ingresso che, sostenuto da alti piedritti in mattoni, sorreggeva un muro in reticolato del piano superiore e permetteva l'accesso al corridoio del praefurnium. La bocca del forno di destra era formata da stipiti in tufo, architrave e arco di scarico in mattoni e reticolato. Quella di sinistra da un arco di mattoni. Entrambe erano chiuse da portelloni in ferro che sono stati ritrovati ancora chiusi, come al momento dell'eruzione. Presso la porticina di collegamento con l'apodyterium delle terme maschili vi e' il resto di un muretto di circa cm. 35 di spessore, distante dalla parete sud cm. 90 . Questo muretto reggeva certamente una piccola tettoia, come mostrano i fori dei travetti trasversali visibili sul muro sud, ad una altezza di m. 2,10. La parte finale del corridoio di servizio, parzialmente occupato dall'abside della fontana dell'apodyterium delle terme maschili, fu ingabbiato da due ampi barbacani, che rinsaldarono l'abside forse dopo il terremoto del 62 d.C. Il barbacane a ovest e' costituito da due parti; una prima a tegole e l'altra in tufelli rettangolari. L'altro barbacane e' in opera incerta e fu quasi interamente distrutto dagli scavatori settecenteschi per asportare il tubo di piombo della fontana del labrum dell'apodyterium delle terme maschili.
[Less...]

Spogliatoio della palestra: esso era coperto da ovest ad est da una tettoia ; i travicelli sporgevano fuori sulla strada in maniera che l'acqua piovana andasse a finire sul IV cardine. All'altezza del terrazzo di copertura delle terme, sul marciapiede sempre del IV cardine, sono collocate una serie di colonne in laterizio; queste dovevano sorreggere uno sporto che era largo quanto l'intero marciapiede. Questa tecnica, molto diffusa ad Ercolano e specialmente nelle citta' orientali, consentiva non solo un aumento della superficie abitativa dei piani superiore, ma era anche un utile ricovero ai passanti che potevano camminare sotto questi portici e ripararsi sia dalla pioggia che dal sole.


Spogliatoio della palestra: esso era coperto da ovest ad est da una tettoia ; i travicelli sporgevano fuori sulla strada in maniera che l'acqua piovana andasse a finire sul IV cardine. All'altezza del terrazzo di copertura delle terme, sul marciapiede sempre del IV cardine, sono collocate una serie di colonne in laterizio; queste dovevano sorreggere uno sporto che era largo quanto l'intero marciapiede. Questa tecnica, molto diffusa ad Ercolano e specialmente nelle citta' orientali, consentiva non solo un aumento della superficie abitativa dei piani superiore, ma era anche un utile ricovero ai passanti che potevano camminare sotto questi portici e ripararsi sia dalla pioggia che dal sole.


Alla sinistra di chi entra dal IV cardine, negli ambienti di servizio delle terme del foro, vi e' una scala formata da scalini di legno carbonizzato e in muratura, in tutto 15. Il primo scalino e' in muratura . Da questo punto incominciano quelli di legno, Gli scalini di muratura sono coperti da tegole di terracotta. Questa scala raggiungeva sia il pianerottolo delle vasche di carico, alimentate da una ruota idraulica, che gli ambienti del piano superiore. Piu' avanti vi e' un'altra scala interamente in muratura, composta da gradini rivestiti di tegole nella faccia superiore. Essa permetteva l'accesso alle grandi caldaie metalliche che sovrastavano i due forni per la produzione di acqua calda. Con la realizzazione del barbacane e del limitrofo pilastro l'accesso alla vecchia scala divenne difficoltoso; fu quindi necessario realizzare una ulteriore scaletta di collegamento sul lato est del castellum aquae, composta da cinque gradini di tufo, rompendo in parte la spalletta della vecchia scaletta per realizzare il legame. La muratura di sostegno della scaletta e' in opera incerta, rivestita di cocciopesto, del quale resta un piccolo brano.
[More...]

Alla sinistra di chi entra dal IV cardine, negli ambienti di servizio delle terme del foro, vi e' una scala formata da 7 scalini di legno carbonizzato e 8 in muratura, in tutto 15. Il primo scalino e' in muratura ed e' alto metri 0.16, lungo metri 1.10 e largo metri 0.43 . Da questo punto incominciano quelli di legno, che misurano ciascuno metri 0.22 di larghezza, metri 0.20 di altezza e metri 0.90 di lunghezza. Lo spessore delle tavolette degli scalini e' di metri 0.015. I traversoni laterali sono larghi metri 0.08 ed alti metri 0.33. Gli scalini di muratura misurano metri 0.90 di lunghezza e sono coperti da tegole di terracotta. Questa scala raggiungeva sia il pianerottolo delle vasche di carico, alimentate da una ruota idraulica, che gli ambienti del piano superiore. Piu' avanti vi e' un'altra scala interamente in muratura, composta da gradini rivestiti di tegole nella faccia superiore. Essa permetteva l'accesso alle grandi caldaie metalliche che sovrastavano i due forni per la produzione di acqua calda. Con la realizzazione del barbacane e del limitrofo pilastro l'accesso alla vecchia scala divenne difficoltoso; fu quindi necessario realizzare una ulteriore scaletta di collegamento sul lato est del castellum aquae, composta da cinque gradini di tufo, rompendo in parte la spalletta della vecchia scaletta per realizzare il legame. La muratura di sostegno della scaletta e' in opera incerta, rivestita di cocciopesto, del quale resta un piccolo brano.
[Less...]

Apodyterium terme maschili (14). L'apodyterium e' coperto da una volta a botte strigilata, nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Recente e' invece la rottura presso l'estremita' nord della volta forse a causa di un pozzo borbonico. Vestibolo Frigidarium terme maschili (15). Nel vestibolo del frigidarium si possono notare nell'intonaco la presenza di tracce di cocciopesto; queste fanno supporre la presenza di un pozzo di luce, come sembra indicare anche la forte strombatura posta sulla parete ovest, visibile all'altezza del primo piano. Frigidarium terme maschili (16). Il frigidarium e' una sala circolare con volta a cupola, ricavata da un ambiente a pianta quadrilobata. La cupola ha un lucernario obliquo rettangolare, al posto del consueto occhio circolare posto al sommo, forse dovuto alle esigenze dell'abitazione che si installo' su questa parte dell'edificio termale. (disegno di Maiuri) Tepidarium terme maschili (13). Il Tepidarium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Calidarium terme maschili (12). Il calidarium ha una volta a botte strigilata. La parte centrale della volta e' crollata a causa delle fondazioni delle case moderne che la perforarono. Il crollo lascia scorgere il dispositivo per la fuoriuscita del fumo. Sala d'aspetto terme femminili (6). La copertura era formata da travi in legno e formava un terrazzo piano, forse utilizzato per stenditoio di biancheria. Vestibolo apodyterium terme femminili (7 - 8). Il vestibolo dell'apodyterium e' coperto da una volta a botte nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Apodyterium terme femminili (9). L'apodyterium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Tepidarium terme femminili (10). Il tepidarium e' coperto da una volta a botte strigliata, fatta di schiuma di lava vulcanica e qualche frammento di tufo e nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Calidarium terme femminili (11). Il calidarium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 - 18 - 19). Solo il primo tratto del lungo corridoio, dove sono posti gli ambienti di servizio delle terme, doveva essere coperto da un solaio ligneo. Cio' risulta dai resti, nella parte alta del muro che si affaccia sul IV cardine, dei 12 fori delimitati da tegole, dove erano alloggiati le travi. Dopo il sottoscala, preceduto da un breve e stretto corridoio voltato, segue l'ingresso ad un minuscolo ambiente rettangolare coperto con volta a botte. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari, che sostiene l'originaria rampa di scala, si perviene a sinistra alla vera dell'antico pozzo di alimentazione delle terme. Superato il pozzo si entra in un piccolo ambiente rettangolare in opera quasi reticolata coperto a botte.


Apodyterium terme maschili (14). L'apodyterium e' coperto da una volta a botte strigilata, nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Recente e' invece la rottura presso l'estremita' nord della volta forse a causa di un pozzo borbonico. Vestibolo Frigidarium terme maschili (15). Nel vestibolo del frigidarium si possono notare nell'intonaco la presenza di tracce di cocciopesto; queste fanno supporre la presenza di un pozzo di luce, come sembra indicare anche la forte strombatura posta sulla parete ovest, visibile all'altezza del primo piano. Frigidarium terme maschili (16). Il frigidarium e' una sala circolare con volta a cupola, ricavata da un ambiente a pianta quadrilobata. La cupola ha un lucernario obliquo rettangolare, al posto del consueto occhio circolare posto al sommo, forse dovuto alle esigenze dell'abitazione che si installo' su questa parte dell'edificio termale. (disegno di Maiuri) Tepidarium terme maschili (13). Il Tepidarium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Calidarium terme maschili (12). Il calidarium ha una volta a botte strigilata. La parte centrale della volta e' crollata a causa delle fondazioni delle case moderne che la perforarono. Il crollo lascia scorgere il dispositivo per la fuoriuscita del fumo. Sala d'aspetto terme femminili (6). La copertura era formata da travi in legno e formava un terrazzo piano, forse utilizzato per stenditoio di biancheria. Vestibolo apodyterium terme femminili (7 - 8). Il vestibolo dell'apodyterium e' coperto da una volta a botte nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Apodyterium terme femminili (9). L'apodyterium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Tepidarium terme femminili (10). Il tepidarium e' coperto da una volta a botte strigliata, fatta di schiuma di lava vulcanica e qualche frammento di tufo e nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Calidarium terme femminili (11). Il calidarium e' coperto da una volta a botte strigilata nascosta da un solaio piano che faceva da calpestio all'abitazione degli addetti alle terme. Pozzo, Praefurnium e Corridoio dei Servizi (17 - 18 - 19). Solo il primo tratto del lungo corridoio, dove sono posti gli ambienti di servizio delle terme, doveva essere coperto da un solaio ligneo. Cio' risulta dai resti, nella parte alta del muro che si affaccia sul IV cardine, dei 12 fori delimitati da tegole, dove erano alloggiati le travi. Dopo il sottoscala, preceduto da un breve e stretto corridoio voltato, segue l'ingresso ad un minuscolo ambiente rettangolare coperto con volta a botte. Attraverso un archetto in tufelli rettangolari, che sostiene l'originaria rampa di scala, si perviene a sinistra alla vera dell'antico pozzo di alimentazione delle terme. Superato il pozzo si entra in un piccolo ambiente rettangolare in opera quasi reticolata coperto a botte.



mp ri