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Casa dei due Atri - (Edificio)
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Allo scopo di perseguire un'analisi descrittiva ottimale e di facilitare la comprensione dei cinque ambienti costituenti l'edificio, abbiamo preferito articolare il discorso in differenti paragrafi piuttosto che proporre un'indistinta descrizione della casa detta dei Due Atri. Facciata La facciata della Casa dei Due Atri e' allineata con quella delle Terme del Foro, Essa si apre sul cardine III con un ampio portale Il portale e' sormontato da un largo architrave a due fasce sovrastato da una cornice con fiore centrale a rilievo, che si prolunga ai due lati della porta per un metro sia a sud che a nord. La facciata e' costruita in accurato opus reticulatum, Una lunga cornice marcapiano in terracotta segna la linea di demarcazione tra il piano terreno e il primo piano. Al di sopra del portale d'ingresso vi e' un arco di scarico a conci radiali di tufo. Inquadrata nella lunetta dell'arco stesso, si trova incastrata una testina in terracotta, probabilmente di Medusa, di cui si scorgono i capelli ricciuti. Gli incassi di travi lignee visibili in facciata fanno supporre l'esistenza o di una copertura a tetto o di un terrazzo praticabile. Al n. civ. 28 vi e' l'ingresso secondario che conduceva ad una scala che portava ad un appartamento superiore. Ambiente n. 1 (Fauce) La fauce ha il piano leggermente in salita e conduce direttamente nel primo atrio. Le pareti sono costruite in un accurato opus reticulatum. L'ambiente era coperto da un solaio in legno. Il pavimento in cocciopesto e' decorato da scaglie di pietra di diverso colore. Ambiente n. 2 A sinistra della fauce (n. 1), entrando nell'atrio (n. 4) si accede ad un ambiente che misura m.3,70 x 3,05 ed ha una struttura muraria in opus reticulatum. L'ambiente e' illuminato da una finestra rettangolare che affaccia sul III cardine ed era coperto da un solaio ligneo. La decorazione parietale e' costituita da riquadri rettangolari bianchi, delimitati da fasce rosse e linee verdi. Sulla parete nord dell'ambiente si impostava una scala in legno. Ambiente n. 3 (Cucina) A destra della fauce si trova la cucina della casa, che si apre sull'atrio (n. 4). La soglia e' in marmo bianco lunense. La struttura muraria e' in opus reticulatum. L'ambiente era coperto da un solaio ligneo. All'interno, vi e' un piano di appoggio a forma di L sul quale e' posto un piccolo forno. sotto la finestra quadrata che affaccia sul III cardine, vi e' una latrina. (Foto d'epoca) Nell'ambiente sono stati ritrovati, accanto al focolare, un dolio per la provvista dell'acqua per cucinare, mentre sul lato opposto erano collocati due anforoni. Ambiente n. 4 (Atrio) Dalla fauce si accede all'atrio, Sull'atrio si affacciano da ovest i due ambienti ai lati della fauce (n. 2 e 3), da est il tablinio (n. 6), affiancato a nord dalla stanza n.5 e a sud da uno stretto corridoio (n. 7) che permette di raggiungere gli ambienti piu' interni della casa. Sulle pareti nord e sud non vi sono aperture. La struttura muraria e' in accurato opus reticulatum L'altezza dell'atrio si puo' ricavare dalla presenza dei quattro fori delle travi lignee che reggevano il soffitto, ancora visibili in alto sulla parete sud. Su questa parete vi e' l'antico piano di posa formato da un filare di mattoni. restano pochi avanzi della decorazione pittorica, composta da grandi specchi rossi nel campo e fregio a fondo bianco con decori. Nella vasca, si nota un foro per il deflusso dell'acqua piovana che passa al di sotto della base di una colonna. Le pareti nord e sud furono squarciate da numerosi cunicoli borbonici. Ambiente n. 5 attraversato l'atrio si trova un ambiente la cui struttura e' in opus reticulatum. Il pavimento e' in lavapesta. La soglia d'ingresso fu asportata in epoca borbonica e ne resta solo un piccolo frammento in marmo bianco lunense. La copertura era formata da un solaio piano L'ambiente prende luce e aria da una finestra, con il davanzale in marmo bianco lunense, che affacciava direttamente sul tablinio (n. 6). La decorazione e' molto semplice e pertanto fa pensare ad un ambiente di servizio.
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Allo scopo di perseguire un'analisi descrittiva ottimale e di facilitare la comprensione dei cinque ambienti costituenti l'edificio, abbiamo preferito articolare il discorso in differenti paragrafi piuttosto che proporre un'indistinta descrizione della casa detta dei Due Atri. Facciata La facciata della Casa dei Due Atri e' allineata con quella delle Terme del Foro, mentre avanza di cm.50 rispetto a quella dell'adiacente Casa del Colonnato Tuscanico. Essa si apre sul cardine III con un ampio portale e con stipiti costituiti da grandi blocchi squadrati di tufo e capitelli a semplici cornici. La soglia d'ingresso e' costituita da un unico blocco compatto di calcare bianco. Il portale e' sormontato da un largo architrave a due fasce sovrastato da una cornice con fiore centrale a rilievo, che si prolunga ai due lati della porta per un metro sia a sud che a nord. La facciata e' costruita in accurato opus reticulatum, impostato alla base su di un filare di blocchi di piperno e ammorsato con blocchi di tufo all'altezza del portale d'ingresso. Presenta tufelli rettangolari laddove sono cinque finestre, due collocate nel piano inferiore e tre in quello superiore. Una lunga cornice marcapiano in terracotta segna la linea di demarcazione tra il piano terreno e il primo piano. Al di sopra del portale d'ingresso vi e' un arco di scarico a conci radiali di tufo. Inquadrata nella lunetta dell'arco stesso, si trova incastrata una testina in terracotta, probabilmente di Medusa, di cui si scorgono i capelli ricciuti. Gli incassi di travi lignee visibili in facciata fanno supporre l'esistenza o di una copertura a tetto o di un terrazzo praticabile. Al n. civ. 28 vi e' l'ingresso secondario che conduceva ad una scala che portava ad un appartamento superiore. Ambiente n. 1 (Fauce) La fauce ha il piano leggermente in salita e conduce direttamente nel primo atrio. Le pareti sono costruite in un accurato opus reticulatum. Ad essa si accedeva per mezzo di un gradino, la cui alzata e' rivestita in marmo bianco lunense. L'ambiente era coperto da un solaio in legno. In alto, sulla muratura che prospetta sull'atrio, vi e' una piccola finestra quadrata con stipiti in tufelli rettangolari ed architrave ligneo, di cui sono visibili le tracce carbonizzate. Successivamente essa fu tompagnata con una struttura muraria in opus incertum di tufo. Il pavimento in cocciopesto e' decorato da scaglie di pietra di diverso colore. Ambiente n. 2 A sinistra della fauce (n. 1), entrando nell'atrio (n. 4) si accede ad un ambiente che misura m.3,70 x 3,05 ed ha una struttura muraria in opus reticulatum. La soglia d'ingresso e' in marmo bianco lunense. L'ambiente e' illuminato da una finestra rettangolare che affaccia sul III cardine ed era coperto da un solaio ligneo. La decorazione parietale e' costituita da riquadri rettangolari bianchi, delimitati da fasce rosse e linee verdi. Sulla parete nord dell'ambiente si impostava una scala in legno. Ambiente n. 3 (Cucina) A destra della fauce si trova la cucina della casa, che si apre sull'atrio (n. 4). Essa presenta gli stipiti d'ingresso costituiti da una struttura muraria non omogenea. La soglia e' in marmo bianco lunense. La struttura muraria e' in opus reticulatum. L'ambiente era coperto da un solaio ligneo. All'interno, nell'angolo nord-ovest, vi e' un piano di appoggio a forma di L coperto da tegoloni sul quale e' posto un piccolo forno. Nell'angolo sud-ovest, sotto la finestra quadrata che affaccia sul III cardine, vi e' una latrina. (Foto d'epoca) Nell'ambiente sono stati ritrovati, accanto al focolare, un dolio per la provvista dell'acqua per cucinare, mentre sul lato opposto erano collocati due anforoni. Ambiente n. 4 (Atrio) Dalla fauce si accede all'atrio, che misura m.8,80 x 7,00 ed e' tetrastilo, con pavimento e vasca dell'impluvio rivestiti in cocciopesto. Sull'atrio si affacciano da ovest i due ambienti ai lati della fauce (n. 2 e 3), da est il tablinio (n. 6), affiancato a nord dalla stanza n.5 e a sud da uno stretto corridoio (n. 7) che permette di raggiungere gli ambienti piu' interni della casa. Sulle pareti nord e sud non vi sono aperture. La struttura muraria e' in accurato opus reticulatum di tufo giallo. Le colonne sono in mattoni. L'altezza dell'atrio si puo' ricavare dalla presenza dei quattro fori delle travi lignee che reggevano il soffitto, ancora visibili in alto sulla parete sud. Su questa parete vi e' l'antico piano di posa formato da un filare di mattoni. Il Maiuri ipotizza che la notevole altezza delle colonne fosse dovuta al fatto che esse dovevano sostenere le travi di un ballatoio; esso circondava tutti e quattro i lati dell'atrio e permetteva il collegamento degli ambienti che affacciavano sul III cardine con quelli posti sul tablinio (n. 6). Nessuna traccia sulla muratura pero' ci assicura della presenza di tale ballatoio ed e' probabile che i due appartamenti fossero invece indipendenti. Quasi al centro del lato sud, si apre una nicchia con stipiti ed architrave costituiti da tufelli rettangolari. Solo sulle pareti nord e sud restano pochi avanzi della decorazione pittorica, composta da grandi specchi rossi nel campo e fregio a fondo bianco con decori. Nella vasca, all'angolo sud-ovest, si nota un foro per il deflusso dell'acqua piovana che passa al di sotto della base di una colonna. Le pareti nord e sud furono squarciate da numerosi cunicoli borbonici. Ambiente n. 5 Di fronte alla fauce (n. 1), attraversato l'atrio si trova un ambiente la cui struttura e' in opus reticulatum. Il pavimento e' in lavapesta. La soglia d'ingresso fu asportata in epoca borbonica e ne resta solo un piccolo frammento in marmo bianco lunense. La copertura era formata da un solaio piano L'ambiente prende luce e aria da una finestra, con il davanzale in marmo bianco lunense, che affacciava direttamente sul tablinio (n. 6). La decorazione e' molto semplice e pertanto fa pensare ad un ambiente di servizio. Al di sopra di quest'ambiente ve n'era un altro, a cui si accedeva attraverso un'apertura, posta sulla parete est, attualmente non conservata. Nella parete est all'angolo con quella sud, vi e' un ingresso poi tompagnato, che permetteva l'accesso all'ambiente n. 9. Da notare che la decorazione pittorica fu eseguita posteriormente a tale chiusura, come si vede dai resti d'intonaco che coprono la tompagnatura.
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