Iscrizioni Rinvenute nell'edificio: lastra di marmo lunense bianco, collocata su una delle due basi ai lati delle colonne centrali: "Divo Augusto/Augustales" (CIL X, 1412), rinvenuta il 18 maggio 1740, conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Lastra di marmo bianco lunense, collocata su una delle due basi ai lati della colonna centrale: "Divo Iulio/Augustales" ( CIL X, 1411= ILS,74 a), rinvenuta il 21 maggio 1740, conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Lastra di marmo bianco lunense: AE, 1979, n.69. AVGVSTO SACRVM A.A.LVCII A. FILII . MEN PROCVLVS ET IVLIANVS P. S. DEDICATIONE DECVRIONIBVS ET AVGUSTALIBVS CENAM DEDERVNT" Rinvenuta a due metri circa dal pavimento, nei pressi dei gradini del sacello di fondo, al di sotto del lucernario centrale il 25 novembre 1960. Attualmente e' collocata sul muro perimetrale Nord dell'edificio. La formula dedicatoria fa riferimento al collegio, la cui costruzione fu fatta a proprie spese da due Lucii e per la cui consacrazione fu offerto un banchetto ai decurioni ed Augustali.

Graffiti Sulla colonna di destra entrando dall'ingresso principale, dal decumano massimo, sono stati rinvenuti alcuni graffiti di poco precedenti l'eruzione. I testi sono in numero di cinque, incisi sullo zoccolo a vernice nera, ed occupano una superficie di cm 26 x 26; sono posti ad una altezza di 130 cm dal plinto di base. Eseguiti da mani diverse, i testi si dispongono su cinque righe di scrittura; come ben si evidenzia nell'apografo, talvolta nella stessa riga si trovano parti di due differenti testi. Essi sono in ordine: C. MESSENIVS EVNOMVS IN (?) CURIA (?) MANIVM ANICETVM/ ROGAMVS CVRIA AUGVSTIANA L ARRIV / S P FIL ARRIVS / P FIL IN CVRIA A (?) AVGVST(I)AN(A) Il significato attribuibile ai graffiti secondo puo' essere il seguente, sulla scorta del Guadagno: Si menzionano tre personaggi. Uno ingenuo, L. Arrius P. fil., un altro di non chiaro status C. Messenius Eunomus - personaggio gia' noto ad Ercolano e di cui fu recuperato nel 1873 il sigillo di bronzo nella vicina casa ins. VII, n. 1 (ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (inv. 109607) - ed un terzo tale Mam(m)ius Anicetus, i cui cognomina grecanici potrebbbero essere indizio di un antico stato servile. Per essi si propone (rogamus) l'inserimento in un organismo specificatamente determinato come la Curia Augustiana (nel caso di Mam(m)ius Anicetus e' la stessa curia Augustiana a proporre il nominativo).
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