Al pari degli altri ambienti limitrofi edificati a scopi prettamente abitativi, anche l'ambiente civico n.4 venne riportato alla luce solo dopo una lunga e complessa fase di scavo, realizzata principalmente in tre differenti fasi temporali. La prima, risalente alla meta' del secolo XVIII, sotto la direzione dell'ingegnere militare Roque Joaquin de Alcubierre, fu condotta secondo una modalita' detta "con scavi a cunicoli". La tecnica, distruttiva e casuale insieme, prevedeva la realizzazione di cunicoli aperti con le mine nello spesso strato di lava e fango consolidato, che poi venivano richiusi una volta effettuata l'esplorazione. Una tale modalita' di scavo sollevo' molte ed aspre critiche, non solo tra gli intellettuali italiani. L'attenzione della critica fini' con l'appuntarsi principalmente all'attitudine predatoria rispetto agli oggetti artistici che si incontravano durante lo scavo, che venivano strappati singulatium dal loro contesto per essere musealizzati, mentre di frequente cio' che non era ritenuto di rilevante qualita' (o che appariva intrasportabile) finiva distrutto. Una seconda fase di scavo, risalente all'ultimo quarto del XIX secolo, venne condotta avvalendosi della tecnica detta "con scavi a cielo aperto". Nel periodo compreso tra il 1873 ed il 1875, vennero riportati alla luce gli ambienti a sud e ad est della Palestra. Gli scavi vennero poi interrotti perche' sopraggiunti, pericolosamente, a ridosso della strada e dell'abitato di Resina alla fine del terzo decennio del 900, Infine, gli scavi condotti sotto la direzione del Maiuri riportarono alla luce i due ambienti di servizio del complesso. precisamente a partire dal maggio 1928,
[Less...]